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Mercato Videogiochi Chatgpt Italia

Quali big dei videogiochi licenzieranno e giochicchieranno con ChatGpt e soci

In Cina numerose software house hanno assoldato IA simili a ChatGpt per lo sviluppo dei loro videogiochi, con ricadute pesanti sull'occupazione. Adesso anche le etichette occidentali, alle prese con la crisi, ci stanno pensando

Il mondo dei videogiochi guarda incuriosito il fenomeno alla base di ChatGpt e soci. L’algoritmo intelligente di OpenAi potrebbe aprire nuove frontiere nella routine comportamentale dei personaggi non giocanti, rimasta invariata negli ultimi 20 anni con nemici e alleati del giocatore umano controllati dal gioco difficilmente in grado di offrire la sfida voluta dai gamer (da qui il successo dei giochi online), ma anche e soprattutto assottigliare le file degli sviluppatori, con tante figure che potrebbero essere tranquillamente sostituite dall’intelligenza artificiale. Una manna dato che le software house sono alle prese con una forte crisi economica.

L’ESPERIENZA CINESE

In Cina simili repulisti sono già iniziati e sono stati così traumatici da portare diverse software house che avevano intrecciato eccessivamente i loro videogiochi alle IA sulla falsariga di ChatGpt a ingranare la retromarcia e a scusarsi in alcuni casi con l’utenza. Ma il danno in alcuni comparti è fatto: secondo il report di Rest of World in Cina la ricerca di illustratori professionisti per videogiochi è diminuita del 70% a causa delle intelligenze artificiali.

IL CUPO MONITO DI IBM

Suonano insomma come un monito piuttosto cupo le parole recentemente espresse dal CEO di IBMArvind Krishna, secondo cui grazie a ChatGpt & co. sarà possibile tagliare migliaia di posti di lavoro, congelando l’assunzione per 7.800 posizioni lavorative che saranno sostituiti proprio da algoritmi.

PER RIPRENDERSI UBISOFT PUNTA SULL’AI?

Ubisoft, sull’onda dell’entusiasmo per ChatGpt e affini, è stata tra le prime software house occidentali ad annunciare di avere in progetto di utilizzare le intelligenze artificiali generative per lo sviluppo dei videogiochi.

Saranno utilizzate a tutti i livelli e le sperimentazioni interne sono già iniziate. La multinazionale francese dovrà riprendersi dal saldo negativo di oltre 585 milioni di dollari registrato lo scorso esercizio (contro gli utili di 241,5 milioni di euro dell’anno precedente), con vendite per 1,81 miliardi di euro, in calo del 14,6% rispetto all’anno precedente e prenotazioni scese del 18,3%, a 1,73 miliardi di euro.

Per questo Ubisoft è nel pieno di una forte ristrutturazione, che ha già portato al licenziamento di settecento persone in tutto il mondo, incluso un team milanese, con cui si cerca un risparmio di 200 milioni di euro che potrebbe fare il paio con un utilizzo sempre più marcato di IA affini a ChatGpt nei suoi videogiochi.

Non dimentichiamo che il publisher d’Oltralpe ha svelato l’esistenza di un algoritmo sviluppato nel cuore della divisione canadese, da Ubisoft La Forge, già in fase avanzata di sviluppo, tanto che la software house ha voluto mostrarne le potenzialità in un video. Il “chatgpt” canadese dovrebbe servire a costruire i testi dei personaggi secondari, alleggerendo il lavoro degli sceneggiatori. E se le esigenze di risparmiare si facessero più incalzanti facile che software simili possano avere un maggior utilizzo, anche se in Francia i sindacati sono già in allarme.

ACTIVISION DIALOGA CON CHATGPT?

Activision Blizzard potrebbe essere la prima software house a sfruttare proprio ChatGpt nei suoi videogiochi. L’ipotesi è stata ventilata dallo stesso Ceo del Gruppo che Microsoft vorrebbe acquistare per 70 miliardi di dollari e che, pare, potrebbe restare sul tavolo pure nel caso in cui saltasse l’acquisizione per colpa dell’Antitrust Usa visto che il numero 1 di Activision ha sottolineato di conoscere bene l’omologo di OpenAI, Sam Altman.

L’amministratore delegato di Activision Blizzard, Bobby Kotick, ha detto in una recente riunione aziendale, la cui registrazione è finita nelle mani dei giornalisti di Kotaku ed è stata verificata, di provare di fronte alla dirompenza dell’IA una sensazione simile a quella che ha provato quando ha visto il primo Macintosh anni fa. Il dirigente ha affermato di ritenere che l’IA potrebbe avere un “impatto significativo” sulla società.

Sul fronte ludico, per il numero 1 di Activision l’IA sulla falsariga di ChatGpt “Ci permetterà di fare cose che non siamo stati in grado di fare per molto tempo”. Ad esempio la tecnologia in sviluppo dalle parti di OpenAi potrebbe realizzare la sua “visione di come potrebbe essere un nuovo gioco di Guitar Hero”.  L’alto dirigente ha poi aggiunto che l’intelligenza artificiale potrebbe contribuire a rendere alcuni dei giochi più impegnativi di Activision, come Call of Duty, più facili da usare per le persone. “Se si guarda a giochi come Call of Duty, le persone giocano a una frazione di ciò che potrebbero giocare perché le cose da fare sono tante e complesse da imparare”, ha detto Kotick.

Ma l’aspetto più interessante riguarda il fatto che in questa riunione il numero 1 di Activision ha anche sottolineato di conoscere il fondatore di OpenAI Sam Altman “da molto tempo”, come se volesse far capire che un dialogo tra le due software house sarebbe possibile anche nel caso in cui l’acquisizione del Gruppo da parte di Microsoft non andasse a buon fine. Com’è noto, difatti, la Casa di Redmond ha messo sul piatto 70 miliardi di dollari per poter comprare Activision Blizzard, operazione congelata da diverse autorità antitrust, su tutte quella statunitense (quella UK si è già espressa contro).

I DUBBI DI TAKE TWO (CHE INTANTO LAVORA CO L’AI)

Più cauto ma comunque interessato all’uso di simili strumenti Strauss Zelnick, CEO di Take-Two (compagnia madre di Rockstar Games e non solo e dunque responsabile di successi quali GTA e Red Dead Redemption). L’amministratore delegato parlando del connubio tra software del calibro di ChatGpt e i videogiochi ha detto che pur essendo “entusiasta” non pensa che “i progressi dell’IA renderanno più facile creare successi”.

“Come sapete, di solito sono scettico quando gli altri fanno delle iperboli, ma nel caso dell’IA sono piuttosto entusiasta”, ha detto anzitutto Zelnick agli investitori. “Nonostante l’intelligenza artificiale sia un ossimoro – così come l’apprendimento automatico – questa azienda è stata coinvolta in queste attività, indipendentemente dalle parole che si usano per descriverle, per tutta la sua storia e siamo leader in quello spazio”.

“I più recenti sviluppi dell’IA sono sorprendenti ed entusiasmanti per molti, ma per noi non sono affatto sorprendenti. Il nostro punto di vista è che l’IA ci permetterà di fare un lavoro migliore e più efficiente. Stiamo parlando di strumenti, e sono semplicemente strumenti migliori e più efficaci”, ha dichiarato l’Ad del Gruppo.

“Vorrei poter dire che i progressi dell’IA renderanno più facile creare successi, ovviamente non sarà così”, ha aggiunto Zelnick. “I successi sono creati dal genio. E insiemi di dati sommati alla capacità computazionale e ai modelli linguistici di grandi dimensioni non equivalgono al genio. Il genio è appannaggio degli esseri umani e credo che rimarrà tale”.

Nelle ultime settimane Take-Two (Gruppo dal valore di circa 20 miliardi di dollari: se ne sta parlando soprattutto per il rumor secondo cui Sony vorrebbe acquisirlo) ha confermato in via ufficiale che effettuerà una serie di licenziamenti, che coinvolgeranno il publisher Private Division e altri settori della compagnia, che è la casa madre di Rockstar Games (GTA), 2K e Zynga.

I dipendenti hanno scoperto della sforbiciata in atto nel peggiore dei modi: un tweet di Jason Schreier, giornalista del portale Bloomberg, che parlava di tagli al personale in particolare per Private Division, il publisher di OlliOlli World, Kerbal Space Program 2 e The Outer Worlds.

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