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Ubisoft

ChatGpt prenderà il posto degli sceneggiatori? Ubisoft ci sta pensucchiando…

La software house d'Oltralpe ha rivelato un algoritmo capace di interloquire coi giocatori ma assicura che non sostituirà alcun creativo del team. I dubbi, però, rimangono...

Alle prese con una inedita necessità di razionalizzare le proprie spese che hanno spinto Ubisoft, multinazionale francese dei videogiochi, per la prima volta dopo anni di espansione e proliferazione di studi in tutto il mondo a ridurre sedi e team (nella tagliola anche Ubisoft Italia), la software house sta accarezzando l’idea di sfruttare algoritmi evoluti di intelligenza artificiale per i testi dei suoi giochi.

I GUAI DI UBISOFT COI SINDACATI

Assediata dal sindacato che rappresenta i lavorati della sede parigina di Ubisoft, Solidaires Informatique, che ha accusato il CEO Yves Guillemot di aver pianificato “riduzioni dello staff, chiusure silenziose dello studio, tagli ai salari e licenziamenti mascherati”, la multinazionale non può apertamente dire di essere alla ricerca di una intelligenza artificiale che scriva testi al posto dei creativi umani e infatti si affretta a sottolineare che l’AI non sostituirà gli sceneggiatori, ma intanto sta finalizzando il codice di Ghostwriter.

L’ALGORITMO SCRIBACCHINO

Si tratta di un pugno di algoritmi in grado di replicare con intelligenza alle sollecitazioni dei giocatori. Possiamo difatti avere videogame dalle grafiche fotorealistiche e dalle sinossi filmiche, ma se poi lo stesso personaggio, interpellato dall’utente, ripete all’infinito la stessa frasetta, la magia si rompe.

LE RASSICURAZIONI DELL’AZIENDA

«Questo strumento – ha spiegato Ubisoft – è stato creato in collaborazione con gli sceneggiatori per creare interazioni più realistiche con gli NPC». Basterà inserire una frase nel software per ottenere tutta una serie di varianti possibili della linea di dialogo, differenziata in base anche al tono di voce (il sistema restituisce infatti anche il comparto audio abbozzato). A quel punto sarà sempre l’umano a scegliere la versione finale, editabile fino all’ultimo passaggio.

L’azienda ha precisato che l’obiettivo di questo strumento è ridurre lo spreco di tempo su lavori ripetitivi e dialoghi secondari per consentire ai creativi in carne e ossa di concentrarsi su altri aspetti più rilevanti nell’esperienza e nel gameplay.

LE PREOCCUPAZIONI

Sviluppato nel cuore della divisione canadese, da Ubisoft La Forge, l’algoritmo è ormai in una fase avanzata di sviluppo, tanto che la software house ha voluto mostrarne le potenzialità in un video.

Sono numerosissimi i titoli open world sviluppati dal Gruppo francese, da Assassin’s Creed a Watch Dogs fino ad arrivare a The Crew, giusto per ricordare i più noti e ciascuno di loro prevede migliaia di personaggi non giocanti che un domani potrebbero essere interpellati dal giocatore senza che un umano abbia scritto per loro linee di dialogo ad hoc.

Un modo per rendere i videogame ancora più credibili, ma qualcuno obietterà che potrebbe anche rappresentare il game over per quell’umano che era stato assunto per scrivere i dialoghi secondari. Utile, soprattutto in tempi di spending review.

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