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Microsoft Activision Netease Chatgpt

ChatGpt giocherà ai videogame Activision?

Entrambe le software house potrebbero finire sotto il vessillo di Microsoft e si stanno annusando. Activision sembra essere interessata a implementare IA affini a ChatGpt nei suoi videogiochi, parola del Ceo...

Chi gioca ai videogiochi sa bene che negli ultimi 20 anni sono stati fatti progressi insperati sul fronte grafico, con titoli ormai indistinguibili dai film, ampiamente spettacolari e cinematografici, mentre poco è stato compiuto sul fronte dell’intelligenza artificiale che anima nemici e alleati. L’IA nel mondo dei videogame, insomma, è rimasta quella di sempre, con avversari piuttosto tonti, che tendono a perdere di vista velocemente il nostro personaggio e a restare indifferenti alle loro uccisioni. Ma presto qualcosa potrebbe cambiare, se Activision Blizzard per esempio iniziasse a sfruttare le potenzialità di ChatGpt. Una ipotesi tutt’altro che peregrina, messa in campo dallo stesso Ceo del Gruppo che la Casa di Redmond vorrebbe acquistare per 70 miliardi di dollari e che, a sorpresa, potrebbe anche restare sul tavolo pure nel caso in cui saltasse l’acquisizione per colpa dell’Antitrust Usa visto che il numero 1 di Activision ha sottolineato di conoscere bene l’omologo di OpenAI, Sam Altman. Ma andiamo con ordine.

COSA HA DETTO IL NUMERO 1 DI ACTIVISION SU CHATGPT

Di preciso sappiamo che l’amministratore delegato di Activision Blizzard, Bobby Kotick, ha detto in una recente riunione aziendale, la cui registrazione è finita nelle mani dei giornalisti di Kotaku ed è stata verificata, di provare di fronte alla dirompenza dell’IA una sensazione simile a quella che ha provato quando ha visto il primo Macintosh anni fa. Il dirigente ha affermato di ritenere che l’IA potrebbe avere un “impatto significativo” sulla società.

Per la precisione, Kotick ha dichiarato di credere nel futuro dell’intelligenza artificiale, pur ammettendo che potrebbe non avere solo impatti positivi. “Credo che una delle cose che ho provato nell’ultimo anno sia la stessa sensazione che ho avuto quando ho visto il primo Macintosh, ovvero quanto sia significativo l’impatto dell’IA sulla società, sia in senso positivo che negativo”.

CHATGPT NEI VIDEOGAME ACTIVISION?

Sul fronte ludico, per il numero 1 di Activision l’IA sulla falsariga di ChatGpt avrà un “profondo impatto positivo”. “Ci permetterà di fare cose che non siamo stati in grado di fare per molto tempo”. Ad esempio la tecnologia in sviluppo dalle parti di OpenAi potrebbe realizzare la sua “visione di come potrebbe essere un nuovo gioco di Guitar Hero”.  L’alto dirigente ha poi aggiunto che l’intelligenza artificiale potrebbe contribuire a rendere alcuni dei giochi più impegnativi di Activision, come Call of Duty, più facili da usare per le persone. “Se si guarda a giochi come Call of Duty, le persone giocano a una frazione di ciò che potrebbero giocare perché le cose da fare sono tante e complesse da imparare”, ha detto Kotick.

CHE PESO HA L’INCOGNITA DELL’ACQUISIZIONE?

Ma l’aspetto più interessante riguarda il fatto che in questa riunione il numero 1 di Activision ha anche sottolineato di conoscere il fondatore di OpenAI Sam Altman “da molto tempo”, come se volesse far capire che un dialogo tra le due software house sarebbe possibile anche nel caso in cui l’acquisizione del Gruppo da parte di Microsoft non andasse a buon fine. Com’è noto, difatti, la Casa di Redmond ha messo sul piatto 70 miliardi di dollari per poter comprare Activision Blizzard, operazione congelata da diverse autorità antitrust, su tutte quella statunitense (quella UK si è già espressa contro).

Questa vecchia conoscenza riportata da Kotaku fa presumere che le Activision e OpenAi, già sotto l’ala di Microsoft, potrebbero collaborare a una implementazione di ChatGpt o derivati nei videogame dell’etichetta statunitense a prescindere da ciò che accadrà nel prossimo futuro. Non è la prima volta che si parla di intelligenza artificiale con riferimento ai videogame: Ubisoft ha recentemente rivelato l’esistenza di un algoritmo che verrà impiegato per scrivere i dialoghi secondari, a sostegno degli sviluppatori. Una notizia che ha fatto insorgere gli impiegati della sede parigina, già ai ferri corti con l’ad della multinazionale francese per via della gestione che ha portato a una lunga serie di tagli tutt’ora in corso.

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