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Perché la collaborazione hi-tech tra Amazon e Stellantis si è rivelata un pacco

Stellantis tre anni fa si era rivolta ad Amazon perché sviluppasse un cruscotto intelligente collegato con la domotica, ma l'accordo tra le due aziende dopo annunci roboanti oltre a non aver prodotto alcunché si è già interrotto. E il gruppo italo-francese dovrà trovare un altro fornitore di alta tecnologia? Guarderà alla Cina?

Era il 5 gennaio 2022 e il gruppo italo-francese Stellantis annunciava di aver siglato un accordo che coinvolgeva Amazon Devices, Amazon Web Services (AWS) e Amazon Last Mile per “implementare la tecnologia e l’esperienza software” della Big Tech fondata da Jeff Bezos in tutta l’organizzazione guidata da John Elkann. Il processo oltre a riguardare in modo non meglio precisato “le fasi di sviluppo del veicolo”, si sarebbe dovuto concentrare sulla “costruzione di esperienze connesse a bordo delle auto”. Insieme, recitava la nota per la stampa, le due società “daranno vita a una suite di prodotti e servizi che si integrerà con la vita digitale dei clienti, aggiungendo valore nel tempo attraverso aggiornamenti periodici software over-the-air”.

IL PROGETTO PIU’ AMBIZIOSO E FUTURISTICO

In particolare, Amazon e Stellantis avrebbero dovuto lavorare congiuntamente allo sviluppo del software per “STLA SmartCockpit, che sarà operativo su milioni di veicoli a livello globale a partire dal 2024. La piattaforma – veniva spiegato a inizio 2022 – si integrerà con la vita digitale dei clienti per creare un’esperienza personalizzata e intuitiva a bordo dei veicoli. Questo obiettivo verrà centrato grazie ad applicazioni potenziate dall’intelligenza artificiale che miglioreranno intrattenimento, navigazione, manutenzione del veicolo, assistenza vocale fornita da Alexa, utilizzo di piattaforme di e-commerce e servizi di pagamento”.

La piattaforma STLA SmartCockpit, continuava la nota “utilizzerà prodotti e servizi Amazon appositamente sviluppati per i veicoli di Stellantis, che potrà contare così sulla flessibilità necessaria per creare funzionalità personalizzate, specifiche per marchio e modello. Il software offrirà soluzioni ed esperienze su misura attraverso un app store caratterizzato da design intelligente e interfaccia utente responsiva. Verranno presentate informazioni pertinenti e tempestive, oltre a opzioni adatte alle esigenze e alle preferenze individuali dei clienti”.

IL CRUSCOTTO DIGITALE STELLANTIS – AMAZON

Lo scenario tratteggiato era dei più futuristici: “Dall’inizio del viaggio fino all’arrivo a casa, sia su strada che off-road, STLA SmartCockpit si adatterà a comportamenti, passioni e interessi degli utenti. I veicoli Chrysler Pacifica, ad esempio, potrebbero offrire un planner di viaggio per famiglie che raccomandi contenuti multimediali, punti di interesse e altre fermate divertenti lungo il percorso. I modelli Jeep potrebbero essere dotati invece di un “coach” digitale off-road che aiuterebbe i clienti a calibrare il veicolo e a ottimizzarne le prestazioni prima di affrontare i terreni più difficili”.

E, ancora: “Gli utenti saranno in grado di monitorare in modo proattivo le proprie abitazioni una volta in viaggio, grazie all’integrazione con i principali servizi di sicurezza e di casa intelligente di Amazon. I clienti Stellantis potranno gestire le automobili tramite i loro dispositivi smart abilitati, a casa o dalla app per smartphone Alexa. Il sistema di assistenza vocale di Amazon – era nelle speranze delle due aziende – proporrà funzioni personalizzate che consentiranno di ordinare accessori, pianificare la manutenzione e impostare la temperatura dell’abitacolo prima di entrare nel veicolo”. Il lavoro di sviluppo su STLA SmartCockpit avrebbe dovuto sfruttare quanto fatto da Mobile Drive, la joint venture costituita nel 2021 da Stellantis e Foxconn per sviluppare cockpit digitali innovativi e servizi connessi personalizzati.

CHE FINE HA FATTO TUTTO CIO’?

Chiara la volontà di Stellantis, che non dispone al pari di tante altre Case vecchio stampo di reparti software ad hoc (Volkswagen dopo le pessime esperienze col proprio reparto hi-tech interno, Cariad, si è rivolta sia ai cinesi sia alla startup Usa Rivian), di rivolgersi a una azienda affermata della Silicon Valley per ottenere lo sprint necessario che le permettesse di restare in scia alle vetture tecnologicamente più avanzate, come le cinesi (Byd e Geely su tutte) o l’americana Tesla.

L’ARRIVO DELL’AI C’ENTRA QUALCOSA?

Tuttavia, Reuters ha rivelato – ed entrambe le aziende lo hanno confermato – che quell’accordo è già naufragato. “Stellantis rimane un partner prezioso per Amazon e le società continuano a collaborare su una serie di iniziative”, hanno spiegato dalla Big Tech statunitense all’agenzia di stampa, precisando che la decisione di porre fine alla collaborazione su SmartCockpit è stata reciproca.

Del resto nel mentre è esploso il fenomeno dell’Intelligenza artificiale che ha di colpo reso preistorici assistenti digitali come Alexa. E Amazon, è noto, su questo fronte si trova a inseguire, non a guidare il mercato. Ma a perderci rischia di essere soprattutto il gruppo italo-francese, considerato che è difficile reperire in Rete informazioni sulla vecchia jv Mobile Drive con Foxconn (l’alleanza con l’azienda asiatica sembra essersi concentrata sui chip).

DOPO AMAZON STELLANTIS GUARDA ALLA CINA?

Una scialuppa in tal senso potrebbe arrivare dall’accordo di distribuzione delle auto cinesi Leapmotor, che da quando è stata fondata è al lavoro anche sull’intelligenza artificiale che governa il veicolo anche se, più che sull’infotainment di bordo, la startup finora si è focalizzata sulla gestione dell’energia in modo da aumentare al massimo l’efficienza e la durata delle batterie. Con l’iniezione di liquidità arrivata da Stellantis, però, Leapmotor potrebbe aver aperto nuove divisioni pensate per la digitalizzazione dei cruscotti. Un tema, quello di rendere le vetture sempre più intelligenti e interattive, non secondario per il nuovo amministratore delegato Antonio Filosa.

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