Avrà anche messo in piedi il social dei miracoli, ma questo non vuol dire che ByteDance sia infallibile. Nell’ultimo periodo, anzi, la abbiamo vista sperimentare più volte con derivazioni simil-Instagram e simil-Spotify cestinate nel giro di pochi mesi. Tra queste figura proprio TikTok Music, l’applicazione dello streaming musicale che, a quanto pare, non si è riuscita a imporre sulle agguerrite rivali occidentali.
TIKTOK MUSIC SPEGNE LA MUSICA
Collegandosi al sito ufficiale è possibile leggere il seguente avviso: “We are sorry to inform you that TikTok Music will be closing on 28 November 2024. We would like to thank you for all of your support, and we hope you enjoyed the music.”
Più che un avviso un epitaffio che mette la parola fine a un’app durata poco più di 15 mesi. E che, come altri esperimenti della software house asiatica, non ha mai beneficiato di un lancio globale essendo stata aperta solo ad alcuni Paesi: Indonesia, Brasile, Australia, Messico e Singapore.
RIVALI TROPPO FORTI?
ByteDance naturalmente tiene le labbra cucite e non motiva perché abbia deciso di chiudere la beta dopo così poco tempo. L’impressione dei principali analisti del settore è che la software house asiatica, che di recente ha dovuto ritirare definitivamente l’applicazione TikTok Lite dall’Unione europea in modo da conformarsi al Digital Services Act (la legge sulla sicurezza e la trasparenza dei servizi digitali) non sia riuscita a trovare nei suoi utenti il giusto interesse necessario per lanciare seriamente il guanto di sfida a colossi come la svedese Spotify o le americane Apple Music e YouTube Music.
LE SCOPIAZZATURE DI INSTAGRAM
Non è la prima volta che ByteDance lancia simili ballon d’essai, evidentemente consapevole della caducità dei social (Facebook nel giro di pochi anni si è trasformato in un ritrovo di utenti anziani).
Dopo TikTok Notes, piattaforma fotografica che aveva come solo scopo quello di rivaleggiare con Instagram, i cinesi nelle scorse settimane avevano lanciato anche l’app Whee che si prefigge di essere uno spazio virtuale “per catturare e condividere immagini realistiche e autentiche con gli amici più stretti, per esprimere ciò che si è veramente”.
L’aspetto peculiare del nuovo social riguarda il fatto che i contenuti siano visibili solo dagli amici e dai contatti, per puntare su una maggiore privacy e riservatezza. Come TikTok Music anche questa variante non è scaricabile in tutti i Paesi (niente Italia, ma soprattutto niente Usa) e con ogni probabilità l’accesso agli altri mercati sarà sbloccato solo se il riscontro dei primi utenti sarà positivo.
Qualche tempo fa provò a lanciare anche TikTok Now nel tentativo di mettersi in scia alla francese BeReal. Il progetto fu poi ritirato e cancellato.
DIFFICILE CAPIRE LA STERMINATA PLATEA DI TIKTOK
La software house cinese sembra temere i rischi connessi al crogiolarsi sugli allori. E dire che i dati relativi al 2023 indurrebbero molte rivali, al suo posto, a focalizzarsi esclusivamente sul proprio core business.
Nei 12 mesi appena passati infatti l’utenza europea ha tagliato la soglia psicologica dei 150 milioni di iscritti mentre nell’ultimo periodo quella italiana ha superato i 20 milioni. Negli Usa gli utenti sono 170 milioni e a seguito della promulgazione della legge statunitense che impone a ByteDance la vendita delle attività statunitensi di TikTok è stato possibile farsi una vaga idea del suo valore di mercato dato che sono arrivate offerte attorno i 20 miliardi.
Certo è che il fondatore di ByteDance, Zhang Yiming che detiene il 20% di TikTok, con tutti questi esperimenti soppressi sul nascere benché stia dimostrando l’intenzione di estendersi in altri settori sta anche rivelando la difficoltà di riprodurre la ricetta vincente che ha portato il social cinese a spopolare in tutti e quattro gli angoli del globo. L’imperscrutabilità della sua giovanissima utenza, apparentemente impermeabile ad altre declinazioni, potrebbe dunque ridurre il valore della piattaforma stessa. O accrescerlo?