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Dpp Difesa

Kmw, Lockheed Martin e non solo. Quali aziende beneficeranno degli acquisti del Dpp Difesa

L’Italia intende acquistare nuovi carri armati, veicoli da combattimento e lanciarazzi per un valore di otto miliardi con fondi stanziati di poco più di 260 milioni di euro. Ecco dove investirà la Difesa italiana nel prossimo triennio secondo il nuovo Dpp.

Il Ministero della Difesa retto da Guido Crosetto ha delineato la pianificazione pluriennale del dicastero per i prossimi tre anni: si tratta di 8 miliardi previsti nel 2023 per nuovi strumenti militari con fondi limitati a 263 milioni.

Il 16 ottobre, in ritardo di sei mesi, la Difesa ha pubblicato e trasmesso al Parlamento il documento programmatico pluriennale (Dpp) per la Difesa per il triennio 2023-2025.

Quest’ultimo ufficializza la previsione di spesa di 8,2 miliardi per l’acquisto dei carri armati tedeschi Leopard 2 dalla tedesca Kmw (Krauss-Maffei Wegmann). L’azienda teutonica ha sviluppato il Leopard 2 con Rheinmetall, che produce il cannone, le munizioni, il sistema di controllo del fuoco e quello di guida.

Ma un’altra grande novità è l’investimento per i veicoli da combattimento dell’esercito: 15 miliardi di euro previsti per l’acquisizione di un sistema di sistemi per la fanteria pesante (Armored Infantry Combat System – Aics), incentrato su piattaforme sia combat (Armored Infantry Fighting Vehicle – Aifv) sia di supporto. Per quest’ultimo programma dell’esercito, fino al 2022 era previsto un fabbisogno complessivo di 6 miliardi, quindi nel nuovo Dpp la spesa raddoppia. In realtà, ancora  non è chiaro quale veicolo l’Esercito intende acquistare o sviluppare.

Dopodiché, un’altre della novità è l’acquisizione di 21 lanciatori Himars per l’Esercito. Si tratta di lanciarazzi mobile sviluppato dal colosso della difesa Usa Lockheed Martin.

Ecco tutte le aziende che beneficeranno dei programmi di procurement militare del nuovo Dpp della Difesa.

LE RISORSE DEL DPP DIFESA PER L’ACQUISTO DEI CARRI LEOPARD 2 DI KMW

Lo scorso luglio il sottosegretario alla Difesa, Isabella Rauti, aveva confermato l’inserimento del programma di acquisizione dei nuovi carri Leopard 2 tra quelli di previsto avvio nel Dpp 2023-2025. Le risorse previste dalla Difesa sono pari a 4 miliardi di euro distribuiti in 14 anni a partire dal 2024 a fronte di un’esigenza complessiva stimata di circa 8,2 miliardi di euro.

Quindi dal 2038 la Difesa dovrà dar conto della restante metà (gli altri 4 miliardi di euro) necessaria al completamento del programma d’acquisizione.

“Le dimensioni dell’appalto che sarà assegnato a Krauss Maffei Wegman pongono problemi di politica industriale: saranno prodotti in Italia dalla Oto Melara (oggi Leonardo), come i loro predecessori Leopard 1 negli anni Sessanta? Oppure si chiederà a Berlino di “compensare” l’investimento con uno shopping di apparati Made in Italy? Le trattative sono in corso, segnando l’ingresso del nostro Paese nella nuova corsa mondiale agli armamenti” sottolineava già quest’estate Repubblica.

“Adesso la battaglia sarà per la nazionalizzazione del carro e per la realizzazione di un LEOPARD 2 A8-IT. I primi finanziamenti, 100 milioni, partiranno nel 2024” ha evidenziato Pietro Batacchi, direttore di Rid, all’indomani della pubblicazione

All’epoca, il governo affermò  “nell’ottica della cooperazione internazionale, l’acquisizione di carri Leopard di nuova generazione creerà condizioni vantaggiose per l’espansione della partnership al programma di sviluppo del futuro MBT europeo. Infatti, una cooperazione più profonda con la controparte tedesca potrà facilitare l’inserimento nel progetto franco-tedesco Main Ground Combat System – MGCS, il quale si prevede non entrerà in linea prima del 2040” aveva sottolineato Rauti.

IL PROGRAMMA AICS

Tornando al Dpp della Difesa 2023-2025, una novità importante riguarda, come già detto, il programma Aics, cioè i nuovi carri cingolati leggeri destinati a rimpiazzare i carri Dardo e M113.

In realtà, per il 2023 la Difesa non alloca risorse, prevede invece 48 milioni di euro per il 2024 e 76 milioni nel 2025, per un fabbisogno complessivo di 15 miliardi di eurodi cui 5,4 già allocati.

L’Italia deve ancora decidere quale veicolo acquistare o sviluppare, ma il documento afferma che la Difesa “intende perseguire soluzioni che, oltre a soddisfare l’esigenza capacitiva, consentano di massimizzare ritorni a livello industriale, occupazionale e in termini di accrescimento del know-how tecnologico nazionale”.

“Resta da capire se con Kmw che in quel caso può offrire il Puma e/o il Boxer su scafo cingolato o con Rheinmetall che offre il Lynx KF41″ ipotizzava lo scorso luglio su Startmag Aurelio Giansiracusa, analista militare, animatore di Ares-Osservatorio Difesa. “Allo stato attuale sembra aver perso quota la ventilata possibilità di adottare lo svedese/britannico CV90 italianizzato (che si dice potesse essere frutto di un accordo tra Bae Systems ed IDV che producono insieme l’ACV per USMC e Marina Militare)”, secondo Giansiracusa.

PRODROMICO AL PROGRAMMA MGCS

Anche in questo caso, sottolinea il Dpp, “Lo sviluppo di tale progettualità in un contesto multinazionale, basato su alleanze tra solide realtà europee che già collaborano con le aziende italiane, creerà opportunità vantaggiose per l’espansione della partnership al programma di sviluppo del futuro Main Battle Tank europeo e relative piattaforme derivate (Main Ground Combat System – MGCS) la cui realizzazione è consequenziale e strettamente correlata al programma Armored Infantry Combat System. In tale contesto, si rafforzerà la cooperazione strategica ed industriale con paesi Alleati e partner, posizionando la Nazione quale contributore e beneficiario dei futuri sviluppi nel segmento capacitivo dei mezzi pesanti/corazzati. Per quanto sopra, il programma potrà includere studi prodromici alla fase di ricerca e sviluppo del citato MGCS”.

L’ACQUISTO DEI LANCIARAZZI HIMARS DI LOCKHEED MARTIN

Tra le novità del nuovo Dpp c’è l’acquisto del sistema lanciarazzi multiplo (in inglese Multiple Launch Rocket System o Mlrs) M-142 Himars di fabbricazione statunitense sviluppato da Lockheed Martin, divenuti noti sul campo di battaglia ucraino.

Nello specifico, la Difesa prevede l’acquisizione di 21 lanciatori Himars, supporto logistico integrato nonché corsi di formazione per operatori e per manutentori, ivi incluse le attività di adeguamento infrastrutturale e i costi di omologazione militare del sistema d’arma. Inoltre prevede l’acquisizione di razzi guidati di varia tipologia, incluso materiale da addestramento, si legge nel Documento. Himars è un lanciarazzi multiplo leggero, aviotrasportabile anche su velivolo C-130, dotato di un pod di 6 razzi e in grado di impiegare l’intera gamma di munizionamento della famiglia Multiple Launch Rocket System (Mlrs).

Il programma è di previsto finanziamento sul bilancio del Ministero della Difesa per mezzo delle risorse recate dai capitoli “a fabbisogno” per complessivi 137 milioni di euro. Il programma ha un fabbisogno previsionale complessivo di quasi un miliardo (960 milioni di euro) cui al momento risulta finanziata solo una quota parte per 137 milioni distribuiti in 7 anni.

NEL DPP DIFESA 2023-2025 ANCHE 10 MILIONI PER IL PROGRAMMA FC/ASW GUIDATO DA MBDA

Inoltre, la Difesa ha previsto i primi 10 milioni di euro ( i primi 2 milioni a partire dal 2024) per il programma FC/ASW per lo sviluppo di un nuovo missile da crociera di nuova generazione. Proprio quest’estate è arrivata la conferma che il nostro paese si unisce a Francia e Regno Unito per il programma FMAN/FMC o FC/ASW che  prevede lo sviluppo di una capacità missilistica Anti-Ship a partire dal 2034 e Deep Strike a partire dal 2028, articolata in tre fasi.

Guidato da Mbda, consorzio europeo fra Airbus e Bae Systems (37,5% ciascuno) con socio al 25% Leonardo, il programma FMAN/FMC dovrebbe sostituire entro il 2030 l’attuale generazione di missili da crociera in servizio con le forze armate britanniche – Storm Shadow (Royal Air Force) e l’anti-nave americana Harpoon di Boeing (Royal Navy) – così come nelle forze francesi – SCALP (Air Force) ed Exocet (National Navy).

I FONDI PER IL GCAP, PROGRAMMA TRINAZIONALE CON LE INDUSTRIE BAE SYSTEMS, MTI E LEONARDO

Infine, è confermato l’impegno italiano nel programma trilaterale Global Combat Air Program (Gcap – Tempest), il programma di Regno Unito, Italia e Giappone per lo sviluppo di un aereo da combattimento di sesta generazione entro il 2035. Di recente i leader dell’industria della difesa nel Regno Unito (Bae Systems), Giappone (Mitsubishi Heavy Industrieses) e Italia (Leonardo) hanno definito i termini della collaborazione trilaterale per soddisfare i requisiti della fase concettuale del sistema di difesa aerea di nuova generazione nell’ambito del Gcap.

Con il nuovo Dpp 2023-2025, i fondi italiani per il Gcap-Tempest sono pari a 5 miliardi. Nello specifico il governo ha stanziato 271,2 milioni di euro per il 2023,99 milioni nel 2024 e 101 milioni nel 2025, mentre il fabbisogno totale sino al 2037 è pari a 7,7 miliardi.

“Per coprire la prima parte del programma ed è in corso lo specifico iter per un secondo documento finalizzato all’avvio di un’ulteriore tranche acquisitiva” si legge nel nuovo Dpp.

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