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Internet of Things: le Telco entrano in campo

Mentre Tim sigla un accordo con Huawei per lo sviluppo delle tecnologie legate all’Internet of Things, tutte le aziende di telecomunicazione sono chiamate a reinventarsi Tim e Huawei insieme per lo sviluppo di soluzioni dedicate all’Internet of Things su tecnologia Narrowband IoT (NB-IoT): il memorandum è stato firmato in occasione del Mobile World Congress di…

Mentre Tim sigla un accordo con Huawei per lo sviluppo delle tecnologie legate all’Internet of Things, tutte le aziende di telecomunicazione sono chiamate a reinventarsi

Tim e Huawei insieme per lo sviluppo di soluzioni dedicate all’Internet of Things su tecnologia Narrowband IoT (NB-IoT): il memorandum è stato firmato in occasione del Mobile World Congress di Barcellona. Obiettivo: far crescere un mercato agli albori. Le due aziende, in realtà, proseguono una collaborazione iniziata lo scorso anno, che prevede, tra gli altri impegni, anche la realizzazione del primo Open Lab di ricerca e innovazione in Italia dedicato al ‘NB – IoT’, aperto ad aziende e sviluppatori con lo scopo di accelerare la crescita dei servizi Internet of Things e lo sviluppo di applicazioni industriali.

L’accordo può segnare una delle tappe fondamentali per levoluzione della rete mobile 4G e della futura 5G verso l’Internet of Things, occasione grande di sviluppo per l’industria delle comunicazioni. La tecnologia NB-IoT consente infatti bassi consumi, maggiore copertura di rete e la possibilità di collegare grandi numeri di oggetti in modo conveniente: tutte caratteristiche indispensabili per l’Internet of Things. ‘Siamo molto ottimisti sullo sviluppo dei servizi Internet of Things, che rappresentano una delle principali aree di innovazione di Tim. Questa collaborazione con Huawei accelererà la standardizzazione internazionale e stimolerà sinergie industriali con altri partner anticipando la progettazione di servizi e soluzioni innovative’, ha commentato Gabriela Styf Sjoman, Responsabile di Engineering & TILab di Tim.

Che cos’è l’Internet of Things?

È letteralmente, l’Internet degli oggetti. Nella pratica è la rete delle apparecchiature e dei dispositivi, diversi dai computer, connessi a Internet. Non parliamo, in questo caso, solo di smartphone e pc, ma di automobili, radio, impianti di climatizzazione, sensori per il benessere, elettrodomestici, arredamento, container per il trasporto delle merci. Parliamo di qualsiasi oggetto, almeno dal punto di vista teorico.
Questa tecnologia potrà essere adottata nell’ambito del sistema delle rilevazione dei contatori energetici, nella logistica, nell’agricoltura smart, oltre che nella sicurezza, finanza, trasporti e nell’automazione industriale.

Quanto vale il mercato di Intenet of Things?

Tanto, molto più di quello che ora possiate immaginare. Quello di Internet of Things è un mercato enorme, che entro il 2020 raggiungerà 1,7 trilioni di dollari in prodotti e servizi, e 263 miliardi di dollari in supporto. Gli apparati collegati saranno miliardi, con stime che variano tra i 13 e i 25 miliardi entro il 2020.

Ad aver capito quanto questo mercato possa offrire sono diverse aziende italiane, che pur di crescere e svilupparsi in questo settore si sono rivolti alle big della Silicon Valley. È il caso di Elica, storico marchio italiano che produce cappe da cucina, che solo qualche giorno fa ha lanciato, in collaborazione con Vodafone e Ibm, Snap, una cappa che sfruttando la tecnologia dell’Internet of Things, è in grado di monitorare l’aria di casa e, se necessario, di purificarla, senza dover aprire le finestre.

internet of things

Un altro esempio è portato da Luxottica. L’azienda italiana, qualche mese fa ha annunciato la partnership nella produzione dei Google Glass, ha presentato un paio di occhiali intelligenti dedicati agli sportivi, che fungono da coach virtuale ed essere comandati con la voce.

L’IoT e le aziende di telecomunicazioni

L’Internet of Things rappresenta una grande opportunità di crescita per le aziende di telecomunicazioni, che si stanno adattando e trasformando per accogliere al meglio le sfide che il futuro ci pone, in termini di tecnologia e business. La rapida crescita della domanda di dispositivi intelligenti da parte dei consumatori mette le aziende del comparto Tlc  nella posizione di giocare un ruolo chiave nell’ecosistema digitale.

In un futuro prossimo, le aziende di telecomunicazioni non solo forniranno e garantiranno una connettività di alta qualità e super veloce, ma saranno delle piattaforme universali. Il quadro è dinamico, la trasformazione è in corso. Il 2016 sarà un anno fondamentale per verificare le sorti della fusione H3G-Wind; Vodafone ha annunciato la fusione con Liberty Global in Olanda, mentre in Francia si parla di una possibile fusione tra Bouygues e Orange.

Anche Tim è pronta ad accogliere le nuove sfide. ‘Tim sta passando da Telco tradizionale a Digital Telco & Platform company. Significa fare leva sulla prossimità del cliente, rafforzando il servizio sulle performance, e contemporaneamente aumentare qualità, affidabilità e sicurezza attraverso crescenti investimenti sulle infrastrutture di nuova generazione (Ngn, Lte, Cloud e piattaforme)’, sono le parole, riportate da Nova Il Sole24Ore, di Attilio Somma, responsabile Business positionig di Tim. Tim punta quindi a ‘Smart Cities e Industry 4.0, Connected Car, Indentity solution, Smart School’.

C’è chi vorrebbe, secondo il rapporto Engaging the Digital Customer in the New Connected World, le aziende TLC anche fornitori di una vasta gamma di dispositivi intelligenti, quali termostati, sistemi di allarme, sistemi di intrattenimento per auto.

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