Skip to content

intel

Intel è in crisi: tutti i tagli e le vendite previste

Intel, un tempo il colosso indiscusso dei microchip, è in difficoltà: dopo i pessimi risultati del secondo trimestre, l'azienda si prepara a riorganizzare le spese, tagliando le attività non necessarie. Tra i progetti a rischio c'è anche la fabbrica in Germania.

L’amministratore delegato di Intel, Pat Gelsinger (nella foto), presenterà nelle prossime settimane un piano per tagliare alcune attività giudicate non necessarie e riorganizzare le spese in conto capitale. La notizia, anticipata da Reuters, racconta le difficoltà vissute dalla società – un tempo il colosso assoluto del settore dei semiconduttori – nell’adattarsi al nuovo contesto industriale creato dall’intelligenza artificiale.

COSA C’È NEL PIANO DI GELSINGER PER RISTRUTTURARE INTEL

Il piano che Gelsinger e gli altri dirigenti di Intel presenteranno, pare, nel corso della riunione del consiglio di amministrazione che si terrà a metà settembre prevede la vendita di Altera (l’azienda di dispositivi logici programmabili acquisita nel 2015 per 16,7 miliardi di dollari) ma non delle attività manifatturiere, che si ipotizzava potessero venire cedute a Tsmc, la compagnia taiwanese leader in questo segmento della filiera.

Reuters specifica tuttavia che il piano non è definitivo e che il suo contenuto potrebbe subire delle modifiche.

COSA FARÀ INTEL CON LA MANIFATTURA?

Intel ha già separato le attività manifatturiere (foundry, in gergo) da quelle di progettazione (design) e dal primo trimestre di quest’anno ha iniziato a comunicare separatamente i risultati finanziari.

La divisione delle due unità serve a garantire maggiore sicurezza: i clienti della divisione di progettazione, ad esempio, non potranno avere accesso ai segreti industriali delle aziende che utilizzano le fabbriche di Intel per produrre fisicamente i microchip.

IL CONFRONTO CON NVIDIA

Pur rimanendo una delle aziende principali nel settore dei semiconduttori, negli ultimi due anni le entrate di Intel si sono ridotte a causa dell’intensificarsi della concorrenza. E dopo la pubblicazione, ad agosto, dei pessimi risultati del secondo trimestre del 2024 – perdite nette per 1,6 miliardi, sospensione dei dividendi e licenziamento del 15 per cento del personale -, la sua capitalizzazione di mercato è scesa sotto i 100 miliardi di dollari. Per fare un paragone, la capitalizzazione di Nvidia, la società di gran lunga dominante nel mercato dei chip per l’intelligenza artificiale, si attesta sui 3000 miliardi di dollari.

Intel sta faticando molto a recuperare terreno rispetto a Nvidia, il cui sfidante principale sembra piuttosto essere Advanced Micro Devices.

COSA DOBBIAMO ASPETTARCI

Il piano che sarà presentato da Gelsinger conterrà probabilmente delle proposte per ridurre le spese in conto capitale legate all’espansione delle fabbriche.

Tra i progetti a rischio c’è quello per uno stabilimento manifatturiero in Germania, a Magdeburgo, dal valore di 32 miliardi di dollari, che potrebbe venire sospeso o cancellato del tutto. Ma  essere in dubbio sono anche le iniziative per espandere la capacità manifatturiera negli Stati Uniti, dove la società dovrebbe ricevere un pacchetto di aiuti pubblici da 20 miliardi di dollari tra sovvenzioni e prestiti.

Quanto ad Altera, infine, l’azienda potrebbe venire acquistata da Marvell Technology, società statunitense di tecnologie per i semiconduttori.

Torna su