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Chip, ecco quanto pagherà la Germania per la fabbrica di Intel

C'è un accordo tra la Germania e Intel sulla ripartizione delle spese per la fabbrica di microchip di Magdeburgo: l'azienda investirà 30 miliardi di euro, il governo tedesco garantirà sussidi da 10 miliardi. Tutti i dettagli

 

Il governo tedesco e Intel hanno raggiunto un accordo sui sussidi che la società statunitense riceverà per costruire una fabbrica di semiconduttori a Magdeburgo, nella Germania orientale. L’aiuto pubblico varrà all’incirca 10 miliardi di euro: è una cifra molto più alta di quella precedentemente concordata, ossia 6,8 miliardi, ma che era stata richiesta da Intel per compensare l’aumento delle spese per i lavori (una conseguenza anche dell’aumento dei prezzi dell’energia).

30 MILIARDI DI EURO, IL PIÙ GRANDE INVESTIMENTO ESTERO DI SEMPRE IN GERMANIA

Lunedì Intel ha fatto sapere – senza specificare però l’entità dei sussidi – che investirà 30 miliardi di euro in un sito “all’avanguardia” per la manifattura di wafer a Magdeburgo. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz l’ha definito il più grande investimento estero nella storia della Germania.

“SILICON JUNCTION”

Il sito, chiamato “Silicon Junction” (“giunzione di silicio”, un materiale semiconduttore), sarà composto da due impianti. Il primo dovrebbe entrare in funzione nel giro di quattro o cinque anni, dopo aver ottenuto l’approvazione della Commissione europea.

NON SOLO GERMANIA: I PIANI DI INTEL PER L’EUROPA

Come spiega Bloomberg, la fabbrica in Germania si collega a quelle in Irlanda e in Polonia (e in Italia, in teoria) e rientra nella strategia dell’azienda per creare una filiera manifatturiera completa all’interno all’Unione europea, disperdendola tra più paesi anziché concentrarla in uno soltanto: alla Germania la produzione, alla Polonia il collaudo, all’Italia – in teoria – il confezionamento.

La Commissione europea, attraverso il Chips Act, vuole stimolare la produzione europea di microchip, in modo da portare la quota comunitaria dal 9 al 20 per cento del totale mondiale entro il 2030 e permettere così il distacco dall’Asia orientale.

– Leggi anche: Ecco gli investimenti di Intel in Israele, Polonia e Germania. E l’Italia?

Il nuovo pacchetto di aiuti che la Germania fornirà a Intel prevede sia incentivi finanziari, sia prezzi calmierati dell’energia. Di solito, i progetti legati al Chips Act ricevono sussidi governativi che coprono all’incirca il 40 per cento dei costi di investimento.

GLI INVESTIMENTI CHE SEGUIRANNO, SECONDO SCHOLZ

Prima di Intel, altre società di semiconduttori – come Infineon Technologies e Wolfspeed – hanno investito in Germania e altre ancora potrebbero farlo, secondo Scholz. A detta del cancelliere, infatti, ci sarebbero delle aziende “in attesa dietro le quinte”.

Una di queste potrebbe essere la taiwanese TSMC, la più grande compagnia produttrice di microchip su contratto al mondo, che sta discutendo con il governo tedesco per un sussidio a copertura di metà delle spese per una fabbrica a Dresda. La struttura dovrebbe avere un costo di 10 miliardi di euro.

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