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Tutti i piani di Intel su microchip, Amazon e Germania

Intel porta avanti il suo piano di ristrutturazione: distacco parziale dell'unità di manifattura chip, sospensione delle fabbriche in Germania e Polonia (ma non negli Usa) e nuovo accordo con Amazon sui processori per i server cloud. Tutti i dettagli.

Intel, grande società statunitense di semiconduttori ma in difficoltà economiche, ha annunciato un piano per trasformare la sua divisione manifatturiera (“fonderia” o foundry, in gergo) in un’unità indipendente dotata di un proprio consiglio di amministrazione e della capacità di raccogliere finanziamenti esterni.

La società, inoltre, venderà una quota di Altera, l’azienda di dispositivi logici programmabili acquisita nel 2015 per 16,7 miliardi di dollari.

LO SCORPORO (FORSE) DELL’UNITÀ DI MANIFATTURA

Nei piani originari di Intel, guidata dall’amministratore delegato Pat Gelsinger, c’era l’espansione delle capacità di produzione dei microchip per terzi – al di là di quelle di progettazione -, anche attraverso l’apertura di fabbriche all’estero.

Le attività di fonderia, però, hanno finito per intaccare i profitti del gruppo, viste le spese da 50 miliardi di dollari sostenute negli ultimi due anni. E così, oltre ai finanziamenti esterni, Intel sta pensando adesso di scorporare questa divisione per farne una società separata e quotata in borsa, stando alle informazioni raccolte da Cnbc.

LA REAZIONE DEL MERCATO

I piani annunciati ieri sono stati recepiti positivamente dal mercato: le azioni di Intel sono cresciute dell’8 per cento, sebbene dall’inizio dell’anno abbiano perso circa il 60 per cento del loro valore a causa principalmente delle difficoltà di adattamento al nuovo contesto creato dall’intelligenza artificiale, che invece ha visto prosperare Nvidia.

Ad agosto Intel ha pubblicato i pessimi risultati del secondo trimestre del 2024 – perdite nette per 1,6 miliardi, sospensione dei dividendi e licenziamento del 15 per cento del personale -, vedendo scendere la sua capitalizzazione di mercato sotto i 100 miliardi di dollari.

INTEL SOSPENDE LE FABBRICHE IN GERMANIA E POLONIA. NEGLI USA, INVECE…

Gelsinger ha fatto sapere che Intel sospenderà i progetti sulle fabbriche in Polonia e in Germania per circa due anni “in base alla domanda di mercato prevista”: l’annuncio rischia di complicare gli obiettivi dell’Unione europea sul potenziamento della produzione di microchip.

La società, inoltre, ridimensionerà i piani per uno stabilimento in Malaysia, mentre i progetti negli Stati Uniti non subiranno modifiche, come previsto.

Intel, infatti, si è recentemente qualificata per una sovvenzione da 3,5 miliardi di dollari per la fabbricazione di semiconduttori per il Pentagono. In precedenza l’amministrazione di Joe Biden aveva annunciato un pacchetto di aiuti da 20 miliardi per supportarne i siti manifatturieri in Arizona, Ohio, Nuovo Messico e Oregon, in modo da ridurre la dipendenza americana dai chipmaker stranieri come la compagnia taiwanese Tsmc.

L’ACCORDO INTEL-AMAZON

Gelsinger ha anche annunciato un accordo tra Intel e Amazon Web Services (la controllata di Amazon che fornisce servizi di cloud computing) per la produzione di microchip per l’intelligenza artificiale. La partnership tra le due aziende non è nuova: al contrario, Intel è una grossa fornitrice di chip ad Amazon Web Services, che li utilizza per alimentare i suoi server; ora le venderà anche un modello personalizzato di processore Xeon. Nell’offerta di prodotti per l’intelligenza artificiale di Intel c’è poi il Gaudi 3, un “acceleratore” pensato per competere con i processori H100 di Nvidia, l’azienda dominante in questo mercato.

Intel ha specificato che la produzione dei chip avanzati, inclusi quelli per Amazon, si svolgerà nello stabilimento in Ohio, attualmente in costruzione.

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