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IA Apple

I cauti passi di Apple sull’intelligenza artificiale

Finora non ha fatto molto parlare di sé né ha lanciato un proprio chatbot, a differenza di tutti i suoi avversari. Apple sull’intelligenza artificiale ci va con i piedi di piombo ma qualcosa in cantiere c’è e forse anche la data di un grande annuncio. Ecco cosa dicono le fonti interne e la Borsa

 

Elon Musk prepara in gran segreto la sua società di intelligenza artificiale, Microsoft e Meta chiudono un accordo per sviluppare un nuovo modello di IA open source e gratuito per la ricerca e l’uso commerciale e Apple che fa?

Secondo Bloomberg sta testando “Apple GPT”, ha costruito grandi modelli linguistici e un chatbot interno, ma non avrebbe ancora elaborato una strategia chiara per rilasciare la tecnologia ai consumatori. Intanto però la notizia ha fatto brevemente salire ieri la capitalizzazione di mercato dell’azienda di Cupertino di 67 miliardi di dollari.

L’IA DI APPLE

Come Musk, secondo alcune fonti riportate da Bloomberg, Apple sta silenziosamente lavorando ai suoi strumenti di intelligenza artificiale (IA). In particolare, ha costruito un proprio framework battezzato Ajax per creare modelli linguistici di grandi dimensioni, i sistemi basati sull’IA alla base di strumenti come ChatGPT di OpenAI e Bard di Google.

Ha creato inoltre anche un servizio di chatbot, a uso interno, che alcuni ingegneri chiamano “Apple GPT”, ma che non può essere utilizzato per sviluppare funzioni destinate ai clienti. Per ora i dipendenti hanno riferito che lo strumento replica essenzialmente Bard, ChatGPT e Bing AI. Lo utilizzano per assistere la prototipazione dei prodotti ed è in grado di riassume il testo e rispondere alle domande in base ai dati con cui è stato addestrato.

La strada di avere uno strumento interno è stata già percorsa anche da altri, quali Samsung ma anche alcune grandi banche che non si fidano del tutto di ChatGPT e ne hanno vietato l’utilizzo al lavoro. Inoltre, Apple avrebbe anche considerato una collaborazione con OpenAI.

RECUPERARE TERRENO

Apple, infatti, nonostante preveda da anni funzioni di IA nei suoi prodotti, dopo l’assistente vocale Siri – il suo principale prodotto di intelligenza artificiale – era rimasta fuori dalla corsa e si ritrova ora a dover recuperare terreno vista la frenesia e la velocità del settore che spazia dal testo alle immagini e ai video.

Ma come ricorda Bloomberg, l’azienda ha comunque già fatto alcuni progressi legati all’IA, per esempio nei miglioramenti alle foto e alla ricerca sull’iPhone, in Siri e nelle mappe. Quest’anno, inoltre, è in arrivo sui suoi smartphone anche una versione più intelligente della correzione automatica.

ANDIAMOCI PIANO

A quanto pare Apple vuole andarci piano perché, nonostante la furia dei competitor, come ha spiegato il suo amministratore delegato Tim Cook, sebbene la tecnologia abbia un potenziale, ci sono ancora “una serie di problemi che devono essere risolti”, tra cui i rischi correlati alla privacy, ai pregiudizi e alla disinformazione, che rendono indispensabile una regolamentazione. Inoltre, l’ad ha dichiarato di usare ChatGPT e che l’azienda lo sta “esaminando attentamente”.

Voler fare bene le cose è di per sé positivo, tuttavia, se Apple rimanesse troppo indietro rispetto ai competitor i suoi conti potrebbero risentirne pesantemente. L’IA generativa, infatti, promette di trasformare il modo in cui le persone interagiscono con telefoni, computer e altre tecnologie e per la società fondata da Steve Jobs perdere questa gara sarebbe un duro colpo.

I dispositivi di Apple, si legge su Bloomberg, nell’ultimo anno fiscale hanno prodotto un fatturato di quasi 320 miliardi di dollari.

PREVISIONI PER IL FUTURO E DIVERGENZA IN CASA

Al momento pare che l’azienda non abbia ancora elaborato una strategia per rilasciare la tecnologia ai consumatori, ma secondo alcune fonti dovrebbe fare “un annuncio significativo relativo all’intelligenza artificiale il prossimo anno”.

Inoltre, all’interno di Apple sembrerebbero esserci divergenze di vedute tra il responsabile dell’apprendimento automatico (machine learning) e dell’IA, John Giannandrea (già capo della ricerca e dell’IA di Google), e il più alto dirigente per l’ingegneria del software, Craig Federighi. Il primo, infatti, vorrebbe adottare un approccio più conservativo e vedere come evolvono i progetti degli altri.

LA REAZIONE DELLA BORSA

In seguito alla notizia relativa allo sviluppo di una propria IA, rivelata da Bloomberg, le azioni Apple hanno guadagnato ieri fino al 2,3%, raggiungendo il massimo storico di 198,23 dollari e recuperando le precedenti perdite. L’aumento del prezzo, aggiunge Quartz, riflette il modo in cui gli investitori vedono l’IA generativa aumentare i guadagni nel tempo.

Microsoft, invece, partner e principale finanziatore di OpenAI, ha perso circa l’1% dopo la notizia.

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