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F-35 Repubblica Ceca

F-35, ecco tutte le cose turche contro gli Stati Uniti

Il presidente turco Erdogan intende chiedere agli Stati Uniti 1,4 miliardi di dollari per aver cacciato la Turchia dal programma Jsf

Ankara vuole un risarcimento per l’estromissione dal programma F-35 imposta da Washington.

Parlando con i giornalisti durante un volo di ritorno da un incontro con il presidente russo Vladimir Putin il 29 settembre, il presidente della Turchia Erdoğan ha posto l’accento sul programma Joint Strike Fighter (Jsf). Ovvero il caccia di quinta generazione sviluppato dall’americana Lockheed Martin.

“Abbiamo effettuato un pagamento di 1,4 miliardi di dollari, cosa ne sarà di questo?” ha detto Erdoğan ai giornalisti. “Non abbiamo — e non abbiamo guadagnato — facilmente questi soldi. O ci daranno i nostri aerei o ci daranno i soldi”.

Gli Stati Uniti hanno sospeso infatti la Turchia dal programma Jsf nel 2019 dopo l’acquisto da parte di Ankara del sistema di difesa antimissilistico russo S-400.

Come riporta DefenseNews, Erdogan ha affermato di sperare di incontrare il presidente Usa Biden alla riunione del G-20 a Roma per discutere del progetto F-35. Un altro incontro tra i due leader potrebbe anche aver luogo a margine di una conferenza sul clima di novembre a Glasgow, in Scozia, ha affermato Erdogan.

LA POSIZIONE DI ANKARA

Alla stampa Erdogan ha anche affermato che non ci sarebbe stato alcun “ritorno indietro” dall’accordo con la Russia per l’acquisizione da parte della Turchia dei sistemi avanzati di difesa missilistica S-400.

Ricordiamo che Mosca e Ankara hanno firmato un contratto per un set di sistemi missilistici antiaerei S-400 nel 2017 dal valore di 2,5 miliardi di dollari. Le consegne alla parte turca sono state effettuate nel periodo fra l’estate-autunno del 2019.

Alla domanda sui piani della Turchia per l’acquisto di ulteriori sistemi S-400 nonostante le minacce di ulteriori sanzioni statunitensi, Erdogan ha risposto: “Il processo S-400 continua. Non si può tornare indietro”.

LA TURCHIA E IL PROGRAMMA F-35

Da sempre gli Stati Uniti si oppongono alle acquisizioni di sistemi di difesa aerea russi da parte della Turchia, alleato nella Nato.

Secondo Washington, il sistema russo, se utilizzato da un membro della Nato, rappresenterebbe una minaccia alla sicurezza per gli F-35. Di rimando, Ankara sostiene che i componenti dell’S-400 potrebbero essere utilizzati indipendentemente senza essere integrati nei sistemi Nato e quindi non comportano alcun rischio.

Nel luglio 2019, dopo la consegna del primo lotto S-400, gli Usa hanno sfrattato la Turchia dal programma F-35, di cui Ankara era partner di III livello. Inoltre, Washington ha sanzionato Ankara e ha minacciato di imporre nuove sanzioni in caso di ulteriori acquisti da Mosca.

IL COMMENTO DEGLI ANALISTI

“La Turchia si sta allontanando dalla Nato e approfondisce la sua cooperazione militare e industriale con la Russia, offrendo al Cremlino maggiori opportunità di usare Ankara come “spoiler” all’interno dell’alleanza occidentale”, ha spiegato ad Axios Aykan Erdemir, un ex membro del parlamento turco ora alla Fondazione per la difesa delle democrazie.

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