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Appaltatori Pentagono

Ecco come il Pentagono accontenta Google, Amazon, Oracle e Microsoft sul cloud

Il Pentagono ha diviso il contratto di cloud computing da 9 miliardi di dollari tra i giganti tech Google, Oracle, Amazon e Microsoft dopo l'annullamento del precedente contratto Jedi (assegnato in esclusiva al colosso di Redmond). Fatti, numeri e approfondimenti

Il Pentagono non scontenta nessuna big tech sul cloud.

Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha suddiviso un contratto da 9 miliardi di dollari per i servizi di cloud computing tra Google, Oracle, Amazon e Microsoft per la Joint Warfighting Cloud Capability (Jwcc). Jwcc è il successore multi-cloud della Joint Enterprise Defense Infrastructure (Jedi), progetto di modernizzazione IT per costruire un grande cloud commerciale comune per il DoD.

Nel 2020, il Pentagono ha dichiarato di voler rivalutare la sua decisione di aggiudicare l’accordo a Microsoft. E ha formalmente annullato il contratto Jedi lo scorso anno, ricominciando da capo con una nuova gara nell’ambito del Jwcc. “Mentre l’amministrazione Trump voleva concentrare il programma di cloud computing sotto un unico fornitore, l’amministrazione di Joe Biden ha scelto di suddividerlo in più gruppi come fanno molte aziende del settore privato” osserva il Financial Times.

Stavolta, l’idea è di fare affidamento su più cloud pubblici, anziché su uno solo, come previsto dal precedente progetto Jedi.

Tutti i dettagli.

I CONTRATTI SEPARATI ASSEGNATI A GOOGLE, AMAZON, ORACLE E MICROSOFT

Il 7 dicembre il Pentagono ha assegnato un appalto multiplo composto da quattro contratti con un tetto condiviso di 9 miliardi di dollari per la sua dorsale chiave di cloud computing militare, la Joint Warfighting Cloud Capability (JWCC).

I contratti separati sono validi fino al 2028 e forniranno al Dipartimento della Difesa servizi cloud a livello aziendale e disponibili a livello globale in tutti i domini di sicurezza e livelli di classificazione.

Questo accordo potrebbe mettere i militari più in linea con le aziende del settore privato, molte delle quali suddividono il loro lavoro di cloud computing tra più fornitori.

DOPO L’ANNULLAMENTO DELLA GARA PER IL PROGRAMMA JEDI

L’iniziativa Joint Warfighter Cloud Capability, o JWCC, rappresenta un nuovo percorso per le forze armate statunitensi che farebbero affidamento su più fornitori di servizi cloud, piuttosto che su uno solo. Questa era la strategia che il Pentagono aveva inizialmente cercato di utilizzare con il contratto JEDI (Joint Enterprise Defense Infrastructure). Il Pentagono aveva assegnato il contratto a Microsoft nel 2019, un accordo potenzialmente del valore di 10 miliardi di dollari in 10 anni.

LA BATTAGLIA MICROSOFT-AMAZON

Tuttavia, il programma si è impantanato in una battaglia legale dopo che il colosso di Jeff Bezos aveva presentato ricorso accusando di faziosità l’allora presidente Donald Trump.

Nel 2020, il Pentagono ha dichiarato di voler rivalutare la sua decisione di aggiudicare l’accordo a Microsoft. Nel luglio 2021 il Pentagono ha formalmente annullato il contratto Jedi da 10 miliardi di dollari al centro della battaglia legale tra Microsoft e Amazon. Quando Microsoft si è aggiudicata la commessa è stata una sorpresa. La maggior parte degli analisti prevedeva infatti che il contratto sarebbe stato assegnato ad Amazon Web Services (Aws) la divisione cloud di Amazon leader del mercato.

Pertanto, con l’annullamento del contratto Jedi lo scorso anno, il Pentagono ha ricominciato da capo con una nuova gara nell’ambito del Jwcc.

“Siamo onorati di essere selezionati per il contratto Joint Warfighting Cloud Capability e non vediamo l’ora di continuare il nostro supporto per il Dipartimento della Difesa”, ha dichiarato giovedì un portavoce di Amazon Web Services. “Dall’impresa all’edge tattico, siamo pronti a fornire servizi cloud leader del settore per consentire al Dipartimento della Difesa di raggiungere la sua missione critica”.

E LE PRECEDENTI QUESTIONI DI ORACLE E GOOGLE

Senza dimenticare che nella precedente gara Jedi anche gli altri big in corsa avevano sollevato questioni. Oracle aveva affermato che il contratto del singolo fornitore era ingiusto, tanto che nell’agosto 2019 la società ha annunciato i piani per appellarsi alla decisione del giudice della Federal Claims Court statunitense circa l’assegnazione del contratto di cloud computing del Pentagono da 10 miliardi di dollari.

Percorso diverso per Google: il colosso di Mountain View aveva ritirato la sua offerta nel 2018 a seguito di una protesta del personale in quanto il progetto avrebbe potuto violare i principi aziendali per l’uso etico dell’intelligenza artificiale.

Dunque con l’assegnazione del progetto Jwcc in lotti ai quattro fornitori, il Pentagono compiace tutte e quattro le società tecnologiche.

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