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Acquisto Leopard 2

Difesa, anche la Camera dice sì all’acquisto dei carri armati tedeschi Leopard 2

La Commissione Difesa della Camera dei Deputati ha approvato il programma d'acquisto carri armati Leopard 2, prodotto dalla tedesca Kmw in collaborazione con Rheinmetall. Nel frattempo, Leonardo sta definendo il suo ruolo nel programma. Tutti i dettagli

La Commissione Difesa della Camera dei Deputati ha dato il via libera all’acquisto dei carri armati tedeschi Leopard 2.

Lo scorso 24 gennaio il governo aveva trasmesso infatti alla Commissioni Esteri e Difesa del Senato e alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 13/2023, per l’acquisizione da parte dell’Esercito Italiano del carro armato Leopard 2 A8 da affiancare alla flotta “Ariete” in versione ammodernata C2/C3.

Il Leopard 2A8 è prodotto dalla tedesca Kmw (Krauss-Maffei Wegmann). L’azienda ha sviluppato il Leopard 2 con Rheinmetall, che produce il cannone, le munizioni, il sistema di controllo del fuoco e quello di guida.

Con il voto del 21 febbraio, diventa così ufficiale l’acquisizione dei Leopard 2A8 italianizzati. Già perché, “In base a una lettera di intenti firmata a dicembre con Knds (il gruppo nato dell’aggregazione di Kmw e Nexter), ci sarà una significativa ‘italianizzazione’ del carro armato Leopard 2 per soddisfare le esigenze dell’Italia e fornire un ruolo industriale e gestionale per l’Italia”, ha spiegato a Defense News a inizio settimana il condirettore generale di Leonardo, Lorenzo Mariani.

Quindi “Leonardo avrà un ruolo centrale, sia nella componente veicolare – dove collabora con Iveco attraverso il consorzio Cio – sia in quella relativa alla torretta, all’armamento ed all’elettronica di missione dei veicoli” ha affermato sempre il manager di Leonardo in un’intervista all’Agenzia Nova.

Proprio la settimana scorsa l’ad di Leonardo Roberto Cingolani ha annunciato un incontro con Knds entro metà marzo sull’avanzamento della partnership.

Tutti i dettagli.

LA DURATA DEL PROGRAMMA LEOPARD 2

Il programma è concepito secondo un piano di sviluppo pluriennale, di presumibile avvio nel 2024 e della durata complessiva ipotizzata di 14 anni (fino al 2037). La prima fase (2024-2026) riguarda lo sviluppo, la produzione delle pre-serie e l’omologazione delle piattaforme.

IL NUMERO DELLE PIATTAFORME

La seconda fase (2027-2037) è invece finalizzata all’acquisizione di: fino a 132 piattaforme MBT, per equipaggiare n. 2 reggimenti carri e gli istituti di formazione e fino a 140 piattaforme corazzate derivate, per equipaggiare le unità delle brigate pesanti, medie e leggere, tutti i reggimenti genio e i reggimenti logistici dell’Esercito e gli istituti di formazione.

IL COSTO

Il costo complessivo è stimato in 8 miliardi e 246 milioni di euro.  Questa somma risulta già finanziata una quota di poco inferiore al 50%, cioè 4 miliardi e 90 milioni di euro, a valere sugli stanziamenti derivanti da capitoli del settore investimento del Bilancio Ordinario del Ministero della Difesa, nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente.

Il completamento del programma, per il restante valore previsionale complessivo di altri 4 miliardi e 156 milioni di euro, sarà realizzato attraverso successivi provvedimenti formalizzati al completamento delle dotazioni e all’acquisizione del supporto logistico pluriennale integrato.

LE RICADUTE

“L’acquisizione di mezzi già esistenti di produzione tedesca – ha spiegato il presidente della Commissione Difesa della Camera Nino Minardo – è chiaramente la soluzione più veloce e rispondente alle nostre esigenze. Non è però trascurabile l’impatto positivo che l’operazione potrebbe avere sulle PMI italiane, creando un indotto orientato alla crescita tecnologica e delle competenze che consentirebbe anche una delocalizzazione della produzione di alcune parti e di sottosistemi e alimenterebbe la richiesta di fornitura di manodopera”.

LE INDUSTRIE COINVOLTE

Come ricordato la settimana scorsa da Pietro Batacchi su Rid, “al momento devono ancora essere definiti gli accordi industriali tra tutti i soggetti coinvolti: Leonardo, IDV, CIO, Krauss Maffei Wegman (responsabile del LEOPARD 2A8 combat), con cui Leonardo ha già sottoscritto un accordo strategico, e Rheinmetall (responsabile delle varianti speciali e fornitrice della vetronica del LEOPARD 2)”.

“Nella seconda parte di marzo” Leonardo e il gruppo franco-tedesco Knds si incontreranno per valutare lo stato di avanzamento della partnership dopo il memorandum of understanding, siglato a dicembre, finalizzato a un’alleanza strategica.

“Il memorandum – ha illustrato l’ad di Leonardo Cingolani a margine della audizione alla Commissione attività produttive della Camera la scorsa settimana – stabiliva che ci davamo un certo tempo, 12+12 mesi, per studiare tutte le possibili combinazioni di collaborazione: dalla collaborazione solo commerciale ma strutturata, alle joint-venture e fusioni. L’importante è essersi parlati dopodiché bisogna capire quali sono i prodotti e le tecnologiche con cui contribuire a una piattaforma comune e poi vedere se mettendo le cose insieme quello che ne risulta è cost-effective, cioè se è sostenibile in termine di costi, supply chain, margini di sviluppo e marginalità finale”.

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