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Embracer

Dalla padella all’Embracer

La più grande etichetta europea di videogiochi si sta afflosciando da mesi su se stessa. Dopo aver licenziato 1400 dipendenti Embracer svende per nemmeno mezzo miliardo un team, Gearbox, che appena due anni fa acquistò per 1.3 miliardi. Cosa sta succedendo?

I licenziamenti e le dismissioni di diversi studi non sono evidentemente ancora bastati a far tornare il sereno nel barometro di Embracer, una delle più grandi etichette del Vecchio continente (circa 30 miliardi di capitalizzazione) che rischia però di trasformarsi anche nel più grande fallimento videoludico europeo, con le azioni che hanno perso circa un terzo del valore nell’ultimo anno.

LA DISPERAZIONE DEL CEO DI EMBRACER

C’è senza dubbio una mossa che, più di tagli e chiusure, lascia intendere la disperazione dello svedese Lars Wingefors, Ceo e fondatore di Embracer Group, noto per avere aperto la sua prima azienda a 13 anni e, coi soldi fatti vendendo per corrispondenza vecchi fumetti acquistati ai mercatini delle pulci (l’ultimo anno prima della chiusura aveva totalizzato le 300.000 corone di fatturato annuale), aver creato dal nulla Nordic Games, che in germe costituiva quella Embrace Group oggi attiva in tutti i settori: dai videogiochi al cinema, capace negli anni migliori di impiegare globalmente 17mila persone in una cittadina che ne conta a malapena 60mila.

LA SVENDITA DI GEARBOX

E questa mossa è la vendita del team texano Gearbox di Randy Pitchford. Che poi più che vendita è una svendita vera e propria, se consideriamo che Take-Two Interactive di Strauss Zelnick l’ha strappata a Embracer per 460 milioni di dollari, cifra che sarà pagata completamente con l’emissione di nuove azioni, mentre il Gruppo svedese per garantirsi gli autori di Borderlands sborsò qualcosa come 1,3 miliardi di dollari  soltanto nell’aprile del 2021.

embracer volition

I TAGLI DRACONIANI

I team che non hanno avuto la fortuna di essere stati svenduti sono invece già stati chiusi. Nei mesi scorsi ha fatto rumore nell’ambiente la cessazione delle attività di Volition (Saints Row) e Free Radical Design (TimeSplitters) che per un amaro scherzo del destino ha ancora sul proprio profilo X il post in cui annunciava l’acquisizione da parte del Gruppo svedese.

 

GLI STUDI COLPITI (NON SI SALVA NEMMENO LARA CROFT)

Accadeva nel maggio del 2021. Una era fa, nel mondo videoludico. E poi ci sono stati i licenziamenti, tanti, tantissimi: hanno riguardato anche Crystal Dynamics (Tomb Raider), Beamdog (KOTOR Remake), Zen Stuidos (Pinball FX) ed Eidos Montreal (Deus Ex).

TUTTI I LICENZIAMENTI (ALMENO FINORA)

L’obiettivo di questa dieta matta e disperata la ristrutturazione di un debito netto di circa 8 miliardi di corone svedesi entro il 31 marzo 2024. A giorni sapremo se il traguardo, piuttosto improbabile, sia stato raggiunto o meno.

Quel che è certo, in quanto numeri divulgati dalla stessa Embracer, è che finora ad aver pagato di tasca propria sono stati i 1.387 dipendenti licenziati: 483 dipendenti accompagnati alla porta nel corso del terzo trimestre fiscale concluso a dicembre 2023 e 904 nel trimestre precedente. Per loro il Game Over è già arrivato.

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