Il governo sta mediando tra Tim e Starlink, la divisione di Internet satellitare di SpaceX, la società aerospaziale di Elon Musk che si è proposta di partecipare con i suoi servizi di connettività via satellite ai grandi progetti italiani per la diffusione della banda ultralarga.
“Il ministero delle Imprese e del Made in Italy si è fatto parte attiva del tavolo odierno di confronto e di coordinamento tra le delegazioni tecniche di Tim e Starlink”, si legge in un comunicato del Mimit. L’operatore controllato da SpaceX aveva chiesto nei giorni scorsi al Mimit un tavolo di mediazione per verificare le condizioni di coesistenza tra il servizio che intendono mettere in campo e quello già esistente di Tim. Nello specifico si tratta dell’uso dello spettro nella banda a 28 GHz (Ka).
Proprio Starlink ha lamentato che l’introduzione di internet veloce in Italia è ostacolata dal maggior operatore telefonico del Paese con possibili ripercussioni per i servizi nel sud dell’Europa e in nord Africa. Lo ha riportato a inizio mese Bloomberg citando una denuncia presentata da Starlink al ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) retto da Adolfo Urso, nella quale la società di Musk afferma che Telecom Italia per mesi non ha rispettato le normative che richiedono di condividere i dati dello spettro per evitare interferenze di frequenza. SpaceX ha presentato un simile esposto anche all’Agcom, ovvero l’autorità statale di regolamentazione per le telecomunicazioni.
Per dirimere la diatriba, ora il dicastero delle Imprese ha richiesto ai due operatori i dati tecnici entro il 24 aprile. “Seguirà una simulazione per stimare eventuali interferenze tra le due attività”, fa sapere il Mimit.
Nello stesso giorno anche il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini ha ricevuto SpaceX. Lo ha reso noto sulla piattaforma X l’italiano Andrea Stroppa, advisor di SpaceX. All’incontro con il ministro Salvini hanno partecipato lo stesso Stroppa e Brian Schepis, rappresentante della società di Elon Musk (tutti e tre nella foto).
Ecco i dettagli.
L’ANTEFATTO
Starlink sta esortando il dicastero retto da Urso a spingere Tim a fare tutto il necessario per cooperare sulle frequenze. Come riassume Repubblica, “il servizio internet del gruppo di Musk si base su una costellazione di satelliti posizionati a circa 550 chilometri di altezza. Gli apparecchi inviano il loro segnale agli abbonati lungo una banda di frequenze ribattezzata “Ku”. Questo stesso segnale raggiunge anche degli snodi su terra, che si chiamano gateway e sono delle vere porte di accesso. In questo caso Starlink utilizza la frequenza “Ka”. I satelliti di Musk e i suoi gateway dislocati in Italia dialogano costantemente gli uni con gli altri. Questa ragnatela di comunicazioni funziona a patto che non interferisca con le comunicazioni che fanno capo agli operatori internet tradizionali, a partire da Tim. Starlink ha chiesto dunque a Tim le informazioni necessarie a coordinare il proprio segnale con il suo”.
Secondo addetti ai lavori Tim di fatto sta facendo presente alle istituzioni che Starlink chiede di utilizzare ponti radio Tim che sono asset strategici. Da parte sua la società guidata da Pietro Labriola ha dichiarato di “aver già fornito i riscontri dovuti a Starlink e, a fronte delle ulteriori richieste di dati anche sensibili e rilevanti per la sicurezza delle comunicazioni, conferma la sua disponibilità a dialogare con Starlink tramite la mediazione prevista del Mimit”.
Tuttavia, se la situazione rimanesse irrisolta, Starlink sarebbe costretta a spostare gli investimenti dall’Italia ad altri paesi europei, aveva avvertito la società di Musk.
GLI ACCORDI DI STARLINK CON OPEN FIBER ED EOLO
D’altronde nel nostro paese Starlink “ha già in essere accordi con Open Fiber ed Eolo per utilizzare la loro porzione di frequenze a 28 Ghz per trasmettere il segnale dei suoi satelliti”, rileva il Sole 24 Ore.
Il servizio di Elon Musk conta già circa 2,6 milioni di clienti e di recente la società ha lanciato in Italia un nuovo abbonamento a Starlink economico, al prezzo di 29 euro al mese, che si va ad aggiungere a quello standard da 40 euro al mese. Una mossa per conquistare più utenti… e non solo. “Con 40 propone velocità di connessione quasi competitive con la fibra ottica di Tim”, sottolineava Repubblica.
Una sfida diretta al principale operatore tlc italiano?
In realtà non solo. Sempre Repubblica segnala infatti che “l’arrivo di Starlink, tra l’altro, rischia di mandare definitivamente fuori gioco Open Fiber”.
I RITARDI SULLA BANDA LARGA
Open Fiber sta faticando infatti a portare la banda larga nelle aree bianche.Proprio un mese fa il Collegio del controllo concomitante della Corte dei conti ha rilevato un “sensibile il ritardo registrato nella realizzazione delle infrastrutture digitali legate al Piano Banda Ultralarga”.
Senza contare che i cantieri della società sono in ritardo nell’ambito del “Piano Italia 1 Giga”, progetto promosso dai fondi del Pnrr e attuato da Infratel per le aree grigie. Per di più, in caso di mancata copertura entro giugno 2026, l’Italia rischia di perdere 1,8 miliardi di fondi europei destinati alla società.
LA PROPOSTA DI STARLINK A INTEGRAZIONE DI TIM E OPEN FIBER
Ed ecco che entrerebbe in gioco Starlink. L’azienda di Elon Musk “avrebbe parlato al governo di una capacity reservation che attualmente può soddisfare oltre 500mila utenze in meno di sei mesi e di un relativo impatto sulla crescita economica, stimato sulla base di computi della Banca mondiale, tra i due e tre miliardi. Per Starlink, il satellite offrirebbe vantaggi anche in termini di maggiore decoro per le aree urbane che possono restare danneggiate per i lavori di scavo per la fibra” riporta il Sole 24 Ore.
COM’È ANDATO IL PRIMO INCONTRO AL MIMIT
Durante l’incontro – riferisce il Mimit in una nota – il ministero ha illustrato alle parti un modello tecnico per l’analisi elaborato dalla Fondazione Ugo Bordoni, in house del ministero, e ha chiesto alle parti di ricevere i dati tecnici necessari per lo studio delle frequenze entro il 24 aprile.
Successivamente sarà “eseguita una simulazione al fine di stimare eventuali interferenze.” L’esito dell’analisi sarà “fornito alle società entro i successivi 20 giorni, così da indicare una soluzione volta al coordinamento tra le parti” conclude il ministero retto da Urso.
IL RUOLO DELLA FONDAZIONE BORDONI
Quindi il governo si avvarrà dell’aiuto degli esperti della Fondazione Ugo Bordoni che redigeranno una relazione sulla base dei dati ricevuti per capire se una coesistenza tra i servizi di Tim e Starlink è possibile (cioè senza interferenze).
Secondo Repubblica “l’entrata in scena di questi ingegneri è una cattiva notizia per Tim e una prima vittoria per Musk.” Una relazione dall’esito annunciato. Dimostrerà che è possibile, sul piano tecnico, coordinare le frequenze di Starlink e le storiche frequenze della Tim in Italia” aggiunge il quotidiano.
“La società dell’ad Pietro Labriola non potrà più giocare la partita a carte coperte. Dovrà condividere — prosegue Repubblica — con la Fondazione Bordoni – già entro il 24 aprile – i dati sui suoi impianti, i più sensibili: come le coordinate; l’altezza, l’angolazione e l’inclinazione delle antenne, oltre alla loro potenza di emissione. A quel punto la relazione dei tecnici spiegherà come realizzare il coordinamento delle frequenze che ora Tim considera impraticabile”.
Ma c’ da dire, come ha fatto presente nei giorni scorsi Start Magazine, che nel rispondere alle richieste di Starlink il gruppo Tim aveva appunto fatto notare che la normativa prevede un’entità terza rispetto alle parti per definire la condivisione auspicata dalla società di Musk. E la Fondazione Bordoni è stata coinvolta appunto come soggetto al di sopra delle parti per dirimere la questione.
COSA HA GIÀ FATTO STARLINK IN ITALIA
Da parte sua “Starlink ha creato tre sofisticate stazioni di terra a Foggia, Marsala e Milano” segnala ancora il quotidiano del gruppo Gedi. “Stazioni che dialogano con i satelliti di Starlink. Queste comunicazioni – ecco il problema – possono interferire con gli impianti di Tim piantati nel raggio di 10 chilometri dalle tre stazioni di terra di Starlink. E Tim ha già ammesso che un’interferenza è alle viste (nel canale 2 della banda a 28 gigahertz). Di qui, la necessità del coordinamento tra frequenze che Starlink ha già ottenuto con due altri operatori (Eolo ed OpenFiber); ma non ancora con Tim. Ora, la relazione della Fondazione Bordoni non è vincolante. Tim, dunque, può confermare il suo no al coordinamento delle frequenze” spiega sempre Repubblica.
IL PRESSING DEL MIMIT SU TIM
Se da una parte la relazione della Fondazione Bordoni non è vincolante per Tim, potrà comunque rappresentare una leva per il ministro Urso nei confronti dell’operatore tlc italiano.
Inoltre, “Urso farà pesare – aggiunge il quotidiano – anche le norme che ha scritto il Garante della Comunicazioni (l’AgCom). Il Garante ha fatto una concessione a 4 operatori. Sono Eolo, OpenFiber, la stessa Tim e una società meno nota (Connesi). Questi 4 operatori possono prolungare l’uso di preziose frequenze, necessarie anche a vendere abbonamenti all’Internet senza fili (Fwa). Ma la proroga all’uso – fino al 2026 con opzione al 2029 – è riconosciuta a una condizione: i 4 operatori – Tim inclusa – devono coordinare le frequenze con società satellitari come Starlink.”
L’AVALLO DEL MINISTRO SALVINI
Infine, sempre ieri SpaceX ha incontrato un altro rappresentante del governo italiano.
Come già raccontato dal Sole 24 Ore, a seguire la società aerospaziale americana in questi appuntamenti istituzionali c’è Andrea Stroppa, advisor di SpaceX. Quest’ultimo “segue da vicino anche la contesa regolamentare con Tim” che martedì è stata al centro di un tavolo tecnico al ministero delle Imprese.
E giusto ieri Stroppa su X ha pubblicato la foto dell’incontro con il ministro dei trasporti Matteo Salvini che ha ricevuto un rappresentante di SpaceX, Brian Schepis, eccoli tutti e tre nello scatto condiviso dal consigliere italiano di Musk sul suo profilo social. “Connettere l’Italia è la priorità di Starlink” scrive Stroppa a corredo della foto con il ministro Salvini sorridente.
Grazie al Ministro Salvini per aver ricevuto questo pomeriggio SpaceX.
Connettere l’Italia 🇮🇹 è la priorità di Starlink. pic.twitter.com/KGqttjzyQr
— Andrea Stroppa 🐺 Claudius Nero's Legion 🐺 (@andst7) April 9, 2024
Sempre Stroppa, sempre su X, aveva riportato la settimana scorsa, come il ministro dei trasporti Matteo Salvini abbia lodato Elon Musk in una recente intervista rilasciata a Libero con il miliardario americano che ha ringraziato il vicepremier e ministro. “Grazie”, aveva scritto Musk commentando un post in cui si riporta il passaggio dell’intervista in cui Salvini afferma: “Avere uno come Musk che investe in Italia è importante. E per l’Italia è un bel momento”. In particolare il vicepremier definisce Musk “una persona affascinante” e sottolinea come “da ministro delle Infrastrutture mi farebbe molto comodo avere Starlink nelle aree attualmente disconnesse”, riferendosi proprio alla divisione della società SpaceX che fornisce connettività Internet satellitare.
E proprio l’appoggio del ministro Salvini fa comodo alla società di Elon Musk per il backhauling delle infrastrutture nella questione della partecipazione di Starlink ai piani per la banda larga.