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Tutte le tensioni a banda ultralarga fra Starlink e Tim

Che cosa dicono il ministro Urso e Tim sugli esposti di Starlink. Fatti e approfondimenti

Starlink, la gigantesca costellazione di banda larga in continua crescita di SpaceX, all’attacco di Tim in Italia.

La divisione di internet satellitare di SpaceX, la società aerospaziale di Elon Musk, sostiene che l’introduzione di internet veloce in Italia è ostacolata dal maggior operatore telefonico del Paese con possibili ripercussioni per i servizi nel sud dell’Europa e in nord Africa.

Lo ha riportato Bloomberg citando una denuncia presentata da Starlink al ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) retto da Adolfo Urso, nella quale la società di Musk afferma che Telecom Italia per mesi non ha rispettato le normative che richiedono di condividere i dati dello spettro per evitare interferenze di frequenza. SpaceX ha presentato un simile esposto anche all’Agcom, ovvero l’autorità statale di regolamentazione per le telecomunicazioni, rileva ancora Bloomberg.

Un portavoce di Tim ha respinto questa “ricostruzione parziale dei fatti che non tiene conto delle interlocuzioni tutt’ora in corso”. Secondo la documentazione di Starlink visionata dall’agenzia stampa, la richiesta iniziale dei dati risale a metà ottobre.

Come riportato da Startmag, a dicembre Il Sole 24 Ore aveva raccontato dell’approccio di Musk per portare il servizio satellitare Starlink in Italia e inserirlo nei progetti sulla banda ultralarga, a integrazione della copertura di Open Fiber e di Tim. Un tentativo “molto complicato”, precisava il quotidiano, mentre le tensioni sono divampate anche per un documento interno di Tim in sui si fa riferimento all’utilizzo del servizio Startlink da parte dei militari russi.

Nel frattempo, il dicastero retto da Urso si è offerto come intermediario tra i due attori al fine “dell’individuazione di una soluzione migliore che e possa garantire l’interesse nazionale”.

Tutti i dettagli.

DENUNCE PRESENTATE DA STARLINK ALL’AGCOM E AL MIMIT

In una denuncia presentata alla fine della scorsa settimana all’Agcom e al Mimit, Starlink afferma che Tim per mesi non ha rispettato le norme che le impongono di condividere i dati dello spettro per evitare interferenze di frequenza con le sue apparecchiature, riporta Bloomberg.

La mancanza di accesso ai dati stava rallentando gravemente l’implementazione delle nuove apparecchiature gateway di proprietà di Starlink. A differenza di altri operatori, Telecom Italia “ha chiaramente informato Starlink di non volersi coordinare” e non ha condiviso i dati necessari, si legge nel documento. Secondo il report, ciò potrebbe anche causare interruzioni del servizio in alcune parti dell’Europa meridionale e del Nord Africa che sono parzialmente alimentate da apparecchiature situate in Italia.

L’AVVERTIMENTO LANCIATO DA MUSK

Inoltre, Starlink ha esortato il dicastero retto da Urso a spingere Tim a fare tutto il necessario per cooperare sulle frequenze. Come riassume Repubblica, “il servizio internet del gruppo di Musk si base su una costellazione di satelliti posizionati a circa 550 chilometri di altezza. Gli apparecchi inviano il loro segnale agli abbonati lungo una banda di frequenze ribattezzata “Ku”. Questo stesso segnale raggiunge anche degli snodi su terra, che si chiamano gateway e sono delle vere porte di accesso. In questo caso Starlink utilizza la frequenza “Ka”. I satelliti di Musk e i suoi gateway dislocati in Italia dialogano costantemente gli uni con gli altri. Questa ragnatela di comunicazioni funziona a patto che non interferisca con le comunicazioni che fanno capo agli operatori internet tradizionali, a partire da Tim. Starlink ha chiesto dunque a Tim le informazioni necessarie a coordinare il proprio segnale con il suo”.

Pertanto, se la situazione rimanesse irrisolta, Starlink sarebbe costretta a spostare gli investimenti dall’Italia ad altri paesi europei, avverte la società di Musk.

Come già detto, risalgono a fine 2023 gli incontri tra la presidenza del Consiglio, il ministero delle Imprese e SpaceX, la società aerospaziale di Elon Musk, in merito alla partecipazione di Starlink ai progetti per la diffusione della banda ultralarga in Italia.

LA POSIZIONE DI TIM SECONDO STARLINK

In una successiva risposta, l’ex Telecom Italia ha dichiarato che negherà l’accesso, sostenendo che Starlink non dovrebbe essere autorizzato su determinate frequenze (in questo caso le 28 Ghz) per motivi tecnici, secondo il documento visionato da Bloomberg.

Secondo fonti industriali, spetta al Mimit individuare un soggetto terzo per stabilire l’attribuzione delle frequenze e le regole sull’utilizzo.

Mentre addetti ai lavori osservano che Tim di fatto sta facendo presente alle istituzioni che Starlink chiede di utilizzare ponti radio Tim che sono asset strategici e quindi la perentoria richiesta giunta tramite una seconda Pec in cui Starlink avrebbe chiesto di avere le coordinate non ha ricevuto risposta dal gruppo capeggiato dall’ad, Pietro Labriola, in attesa che le istituzioni e le autorità definiscano il quadro regolamentare che è valido oggi anche per operatori come Eolo.

A CHE PUNTO È LA RETE SATELLITARE STARLINK

Ad oggi SpaceX ha in orbita più di 5500 satelliti Starlink, che riescono a portare praticamente ovunque la la banda ultra-larga a bassissima latenza. Questi satelliti garantiscono l’accesso a internet a livello globale indipendentemente dalle connessioni terrestri. Per collegarsi, le persone necessitano di un terminale specifico di Starlink, una sorta di router che riceva i dati inviati dai satelliti, differenti dai segnali tradizionali delle stazioni di terra.

Il servizio conta già circa 2,6 milioni di clienti e di recente la società ha lanciato in Italia un nuovo abbonamento a Starlink economico, al prezzo di 29 euro al mese, che si va ad aggiungere a quello standard da 40 euro al mese. Una mossa per conquistare più utenti… e non solo. “Con 40 propone velocità di connessione quasi competitive con la fibra ottica di Tim” sottolinea Repubblica. Una sfida diretta al principale operatore tlc italiano?

SFIDA AGLI OPERATORI TELCO?

Lo spazio, con i satelliti a bassa orbita, è una risorsa per coprire il digital divide che ancora affligge l’Italia e il resto del mondo. Ma il ruolo dei satelliti, secondo gli esperti, sarà complementare e non sostitutivo delle attuali rete fisse e mobili.

“Una minaccia per gli operatori di telecomunicazioni tradizionali? Non del tutto, perché gli operatori satellitari come Starlink devono accedere alle bande di frequenza per lanciare i loro satelliti. Devono indubbiamente creare partenariati con gli operatori di telecomunicazioni per accedere alle loro bande di frequenza, che sono appannaggio delle telco. Quindi, per lanciare questo servizio, Starlink non può scavalcare le “telco”: deve essere in grado di utilizzare le loro frequenze e deve ottenere il via libera dalle autorità locali di regolamentazione delle telecomunicazioni. In Italia dall’Agcom e a quanto pare interlocuzioni in questo senso sarebbero già in corso per replicare anche in Italia quanto già avvenuto, in termini di accordi, in altri paesi” spiegava a inizio anno Key4biz.

IL COMMENTO DEGLI ESPERTI

Quindi dallo scorso ottobre Starlink ha avviato interlocuzioni con Tim per integrare i suoi gateway che dovrebbero appoggiarsi ai ponti radio di Tim che rappresentano asset strategici.

“Il fatto potrebbe essere l’occasione affinché Agcom apra indagine su Starlink per verificare tutela utenza, o trasparenza tecnica, tariffaria indicatori di qualità, trasparenza contrattuale, privacy su come trattano i dati, filtraggi antipirateria antipezzotto. Arriverà prima l’antitrust come nel caso Dazn?” ha commentato su Linkedin Dario Denni, fondatore di Europio Consulting.

Sempre su Linkedin Raffaele Barberio, presidente di Barberio & Partners srl, ex direttore di Key4biz, consigliere a Palazzo Chigi del sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti, ha scritto: “Starlink non figura neanche tra gli operatori di telecomunicazioni. Non può reclamare nulla. È solo una boutade. Se la prenderà con l’Italia, dove tutto è difficile e non si conclude granché. Il che in parte è vero, tant’é che siamo molto bravi a far scappare tutti gli investitori esteri. Compreso Musk”.

In realtà nell’elenco pubblico degli operatori di comunicazione sul sito Agcom, Starlink figura tra gli iscritti dal 24 settembre 2021 con attività di “Servizio di comunicazione elettronica”.

LA POSIZIONE DEL MINISTRO URSO

Intanto, oggi è arrivata la dichiarazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy sulla questione.

“Il ministero si fa subito partecipe di un tavolo di confronto e di coordinamento tra Tim e Starlink per trovare una soluzione che possa consentire la convivenza al meglio delle due tecnologie, come prescrive peraltro la legge” ha detto il ministro  Adolfo Urso, a margine della presentazione della Giornata nazionale del Made in Italy, dopo che ieri Elon Musk ha lamentato “rallentamenti” alla sua attività da parte di Tim. “Saremo noi a farci attori in questo tavolo di confronto nell’assunzione che peraltro abbiamo già da qualche settimana attribuito un lavoro preparatorio fatto dalla fondazione Bordoni e House al ministero” ha aggiunto il ministro.

Per lo stesso Urso “dobbiamo garantire le parti e quindi Tim, i dati e le informazioni che possiede, e nel contempo consentire ad attori come Starlink e altri di utilizzare questa nuova tecnologia a beneficio di tutti. Sarà il ministero – ha concluso – parte protagonista nella mediazione e nel confronto tra gli attori e nell’individuazione di una soluzione migliore che e possa garantire l’interesse nazionale”.

E QUELLA DI TIM

Da parte sua Tim ribadisce di “aver già fornito i riscontri dovuti a Starlink e, a fronte delle ulteriori richieste di dati anche sensibili e rilevanti per la sicurezza delle comunicazioni, conferma la sua disponibilità a dialogare con Starlink tramite la mediazione prevista del Mimit”.

LE CONSEGUENZE

Quel che è certo è che l’evoluzione di questa diatriba avrà ripercussioni in un settore che sarà presto affollato: altre costellazioni di satelliti sono pianificate da OneWeb e da Amazon col progetto Kuiper, mentre l’Unione europea si appresta a lanciare il sistema Iris2 a partire dal 2027.

Proprio il sistema di costellazione satellitare europeo per le telecomunicazioni farà concorrenza al sistema Starlink di Elon Musk, secondo Franco Ongaro, chief space business officer di Leonardo. A inizio dello scorso mese il ministro Urso ha annunciato che al Centro Spaziale del Fucino — gestito da Telespazio, joint venture tra l’italiana Leonardo (67%) e la francese Thales (33%) — nascerà il centro di controllo della nuova costellazione di satelliti europea Iris2 per le connessioni Internet.

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