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Come vanno i conti di Tim, Vodafone, WindTre, Fastweb e Iliad. Report Mediobanca

Ecco numeri, tendenze, confronti e analisi su Tim, Vodafone, WindTre, Fastweb e non solo dal rapporto annuale di Mediobanca sul settore tlc.

Il mercato italiano delle telecomunicazioni è tra i più frammentati e competitivi del Vecchio Continente.

È la fotografia scattata dall’indagine annuale sui maggiori gruppi mondiali e italiani nel settore telco redatto dall’Area Studi Mediobanca.

In particolare, nel primo semestre 2023 i ricavi domestici dei principali operatori italiani sono risultati stazionari (-0,1%), con il comparto mobile che ha proseguito nel trend calante (-3,9%), mentre la telefonia fissa ha segnato un andamento positivo (+3%). La contrazione del fatturato rimane concentrata nelle divisioni mobili dei primi tre operatori: TIM (-6,4%), Wind Tre (-6,1%) e Vodafone (-5,7%), con una diminuzione cumulata di 286 milioni di euro.

Continua la crescita di Iliad Italia (+12,2% sul primo semestre 2022), con la controllata dell’operatore transalpino che dal gennaio 2022 ha ampliato la propria offerta alla telefonia fissa. In rialzo anche PosteMobile (+4,5%) e Fastweb (+4,3%).

Tutti i dettagli.

DALL’ANALISI MEDIOBANCA, TIM È LA PRIMA PER RICAVI MA FASTWEB È UNICA A CRESCERE

Passando all’analisi di ricavi, nel 2022 Tim (attività italiane) risulta prima per fatturato (11,9 miliardi di euro; -5,2% sul 2021) davanti a Vodafone (4,8 miliardi di euro; -4,3%), Wind Tre (4,2 miliardi di euro; -5,6%) e Fastweb (2,5 miliardi di euro; +3,7%), con Iliad in quinta posizione (0,9 miliardi; +15,9%).

Escludendo le start-up (Iliad e Open Fiber) e le società di minor dimensione, nel quinquennio 2018-2022 Fastweb è l’unica a crescere (+17,4%), mentre le Big 3 segnano contrazioni attorno al 20%, con le maggiori difficoltà concentrate nel segmento consumer, sottolinea Mediobanca.

OPERATORI ITALIANI REGISTRANO REDDITIVITÀ INFERIORE RISPETTO AI PLAYER EUROPEI

Dal confronto tra i conti aggregati degli 11 principali operatori italiani (player con una soglia minima di fatturato di €60mln e rappresentanti il 95,5% del mercato complessivo rilevato da Agcom) e dei big player con sede nell’Emea, emerge una redditività inferiore dei primi, con graduale allargamento del divario nel quinquennio 2018-2022. Per i principali gruppi italiani il calo del giro d’affari e il rialzo dei costi hanno portato a un ebit margin dell’1,2% nel 2022 (dal 14,5% nel 2018), rispetto al 14,3% segnato dalle big dell’Emea (13,4% nel 2018).

 

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ANCHE IL ROI DELL’AGGREGATO TLC ITALIA È INFERIORE AL COSTO DEL CAPITALE

Anche la redditività del capitale investito descrive un percorso analogo, con il ROI aggregato delle telco italiane in discesa dal 6,2% del 2018 allo 0,5% nel 2022 (rispetto al 6,9% dell’Emea nel 2022), risultando costantemente inferiore, nell’ultimo quinquennio, al costo del capitale, stimato al 7,6% nel 2022.

Considerando che livelli di ROI inferiori al costo del capitale per un periodo di tempo prolungato possono disincentivare gli operatori infrastrutturati (i c.d. MNO) a pianificare nuovi investimenti, appare più che mai necessario sfruttare i significativi benefici offerti dalla piena operatività dell’EU Recovery Fund che ha destinato al settore italiano delle telecomunicazioni 49,8 miliardi di euro rivolti all’informatizzazione del Paese, alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e allo sviluppo di reti ultra broadband, 5G e satellitari, evidenzia il rapporto di Mediobanca.

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FOCUS OCCUPAZIONE NEL REPORT MEDIOBANCA: PASSAGGIO DEI DIPENDENTI TIM A NETCO ENTRO L’ESTATE 2024

Riguardo all’occupazione nel settore tlc in Italia, Mediobanca ricorda che, al perfezionamento dell’operazione dello scorporo della rete fissa di Tim entro l’estate 2024, avverrà il passaggio di 21,4 mila dipendenti a NetCo.

Inoltre, sempre Mediobanca ricorda che lo scorso aprile Vodafone Italia ha avviato una procedura di licenziamento collettivo volta a ridurre l’organico per 1.003 unità. L’operazione rientra in un più ampio piano strategico che riguarda l’intero Gruppo Vodafone e che comporterà la riduzione di circa 11 mila dipendenti nell’arco del prossimo triennio.

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RIGUARDO AGLI INVESTIMENTI…

Infine, per quanto riguarda gli investimenti del quinquennio, questi risultano influenzati dall’assegnazione delle frequenze 5G per 6,55 miliardi di euro nel 2018, dai livelli di coverage già raggiunti nelle reti fisse e mobili (inclusa l’implementazione del 5G) e dalla cessione delle torri di Wind Tre a CK Hutchison Networks Italia e di Vodafone e TIM a Inwit Fastweb realizza il maggior tasso medio di investimenti materiali nel quinquennio 2018-2022, mentre Wind Tre i più elevati investimenti industriali. Con una presenza già diffusa al Nord e nel Centro Italia, dal 2019 Eolo ha avviato un piano di investimenti per estendere in modo capillare la rete al Sud.

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