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Spazio

Come Francia e Italia sostengono la filiera aerospaziale

I programmi di finanziamento destinati alla filiera aerospaziale di Francia e Italia a confronto in vista del Recovery fund Sia la Francia sia l’Italia stanno correndo ai ripari per mantenere a galla il comparto aerospaziale, colpito dalla pandemia Covid. In assenza di investimenti adeguati, il settore rischia la crisi. A giugno il governo francese aveva…

Sia la Francia sia l’Italia stanno correndo ai ripari per mantenere a galla il comparto aerospaziale, colpito dalla pandemia Covid. In assenza di investimenti adeguati, il settore rischia la crisi.

A giugno il governo francese aveva annunciato un piano da 15 miliardi di euro per l’industria aeronautica in Francia.

Ma ora il governo di Parigi ha intenzione di dare nuovo impulso alla filiera spaziale iniettando più di 500 milioni di euro di finanziamenti aggiuntivi, di cui 365 finanziati dal Recovery plan per accedere alle risorse previste dal Next Generation Eu, come ha raccontato La Tribune.

Per il momento, nessun nuovo sostegno dal governo italiano al settore aerospaziale — senza contare quelli per le compagnie aeree in particolare Alitalia — ma si lavora ai finanziamenti con le risorse assegnate all’Italia dal Next Generation Eu (209 miliardi tra sovvenzioni e crediti).

“Le industrie della Difesa italiane che occupano circa 150mila addetti intendono trovare uno spazio adeguato (per almeno 25 miliardi di euro) nei programmi finanziabili. È quanto chiede al governo l’Aiad, la Federazione, membro di Confindustria, che rappresenta le aziende italiane di aerospazio, difesa e sicurezza, presieduta da Guido Crosetto”, ha scritto nei giorni scorsi il Sole 24 Ore.

Tutti i dettagli.

IL COMPARTO AEROSPAZIALE FRANCESE

Il settore aerospaziale in Francia comprende 1.300 aziende industriali, 300.000 posti di lavoro diretti e indiretti, tra cui 35.000 ingegneri. Solo nel 2018 ha fatturato 58 miliardi di euro.

GLI AIUTI DI STATO DECISI A GIUGNO

15 miliardi di dollari per l’industria aerospaziale francese, messa a terra dall’emergenza Covid. A giugno il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha annunciato il pacchetto di salvataggio per aiutare il settore industriale duramente colpito dalla crisi del trasporto aereo. Senza questo piano, entro la fine dell’anno sarebbero stati a rischio 100.000 posti di lavoro, “un terzo dei posti nel settore”.

Il piano del governo da 15 miliardi di euro comprende garanzie sui prestiti, sussidi salariali per i lavoratori licenziati e un fondo di investimento per le piccole imprese.

FONDO DI INVESTIMENTO DA 1 MILIARDO CON AIRUBS, SAFRAN, DASSUALT E THALES

Il pacchetto prevede un fondo d’investimento a partire da 500 milioni di euro con un target di 1 miliardo, pensato per incentivare lo sviluppo di fornitori di taglia media.

Di questi, 200 milioni saranno forniti dai quattro produttori (fino a 116 milioni di euro da Airbus, 58 milioni da Safran, 13 milioni da Dassault e 13 milioni da Thales). A gestire il fondo è Ace Management, una filiale della società di gestione patrimoniale e di investimento Tikehau Capital.

Lo Stato francese conferma la sua partecipazione in Ace Aéro Partenaires per 200 milioni di euro. Di cui 50 milioni attraverso banca pubblica per gli investimenti Bpifrance.

IL NUOVO IMPULSO PER LA FILIERA SPAZIALE

Ma la Francia torna sulla filiera spaziale. Il governo francese sta dando impulso all’industria spaziale iniettando più di 500 milioni di euro di finanziamenti aggiuntivi.

Come ha spiegato la Tribune, “questo sostegno rappresenta, nell’ambito del piano di “France Relance” presentato due settimane fa dal premier Jean Castex, una dotazione di 515 milioni di euro, di cui 365 milioni per il periodo 2021-2022 interamente finanziato dal Recovery Fund dell’Ue”.

“Un sostegno specifico al settore spaziale dovrebbe consentire di rilanciare le imprese del settore colpite dalla crisi, di investire in innovazione e di migliorare la loro competitività”, ha precisato il governo nella cartella stampa. “Urge porre in essere un sostegno dedicato al settore”.

SENZA DIMENTICARE IL PIANO PER L’IDROGENO

Il comparto aeronautico potrebbe attingere inoltre anche da un’altra parte. In occasione della presentazione del Piano Idrogeno, svelato lo scorso 8 settembre, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Bruno Le Maire, ha incitato anche il settore aeronautico.

Se il piano da 7,2 miliardi di euro —inserito nel piano da 100 miliardi di rilancio della Francia si rivolge in particolare agli attori della produzione di idrogeno e dei settori come l’industria pesante e il trasporto merci — il ministro Le Maire ha tuttavia sottolineato il ruolo che dovrebbe ricoprire anche il settore aeronautico in questo settore.

“Nel 2035 dobbiamo essere riusciti ad avere un aereo che può funzionare a idrogeno, un aereo a emissioni zero,” ha dichiarato Le Maire. “Cosa vogliamo? Che Airbus sia davanti o dietro Boeing e Comac? Produrre aerei a emissioni zero nel 2035 o lasciare questo mercato, probabilmente il più vivace nei prossimi decenni, agli americani o ai cinesi?”.

ANTICIPO DELLE COMMESSE MILITARI

Infine, all’interno del piano aeronautico compreso nel piano “France Relance”, nella sezione iscritta nella misura “commesse militari”, il governo ha previsto 832 milioni di euro per un anticipo delle commesse. Ma nel documento governativo non viene dettagliata oltre.

IL COMPARTO AEROSPAZIALE ITALIANO

Passiamo ora al nostro paese. “L’indotto generato dall’industria aerospaziale comprende oltre 4.000 aziende, per un indotto complessivo di 13,5 miliardi di euro (0,65% del Pil). Il valore aggiunto complessivo del comparto vale circa 12 miliardi di euro. E sono oltre 159.000 i posti di lavoro creati dal settore”, ha ricordato Gianluca Di Cicco, Workforce Transformation Leader di Deloitte a MF/Milano Finanza.

LA BOZZA DI PROPOSTA DEL MISE

Il Mise punta a sostenere anche la filiera aerospaziale e la space economy con il Recovery Fund. Nella bozza di documento che il ministero dello Sviluppo economico guidato da Stefano Patuanelli ha inviato al dipartimento delle Politiche europee della presidenza del Consiglio, in vista della predisposizione da parte del governo del Recovery Plan per accedere alle risorse previste dal Next Generation Eu, troviamo anche il potenziamento della filiera industriale dell’aerospazio nazionale.

Nello specifico si tratta di investimenti pari a 12 miliardi e mezzo di euro per l’industria aerospaziale italiana e un miliardo di euro per la space economy.

IN ATTESA DEI PROGETTI DELLA DIFESA

Ma la proposta del Mise non sarà l’unica. “Altri progetti per un ammontare analogo saranno presentati presto dalla Difesa portando l’ammontare totale dei progetti finanziabili con il Recovery Fund a una somma pari a circa 25 miliardi di euro”, ha scritto Gerardo Pelosi sul Sole 24 Ore il 10 settembre.

“In vari incontri degli ultimi giorni tra i vertici delle aziende di settore con il governo (ministeri dell’Economia, Sviluppo economico, Difesa e Politiche europee) sono stati presentati progetti sulle nuove tecnologie per il settore industriale e della sicurezza nazionale sia progetti per le piattaforme navali, aeronautiche, elettroniche e spaziali di interesse delle forze armate italiane e Nato”.

Tuttavia, secondo il Corriere della Sera bisognerà attendere il nuovo anno per conoscere “l’elenco vero e proprio dei progetti da finanziare con i 209 miliardi di euro messi a bilancio da Bruxelles”.

IL PRIMO SPACE FUND ITALIANO

In attesa di conoscere i progetti finanziati tramite le risorse del Recovery fund, ricordiamo che lo scorso aprile il consiglio di amministrazione di Cdp Venture Capital (società posseduta al 70% da Cdp Equity e al 30% da Invitalia) ha deliberato di investire, attraverso il proprio fondo dei fondi VentureItaly, fino a 21 milioni di euro in Primo Space Fund. Si tratta del primo fondo italiano focalizzato su investimenti in startup nell’ambito della “Space Economy”.

Il fondo ha un obiettivo di raccolta pari a 80 milioni di euro e conta sul supporto dell’European Investment Fund e di altri investitori istituzionali.

D’altronde il settore della space economy è un trend in forte crescita. Nel 2016/7, il valore dell’economia spaziale globale è stato stimato oltre i 320 miliardi di euro, con un aumento medio del 38% rispetto al 2014, ed è stimato pari a circa 500 miliardi di euro nel 2030. Come sottolineato nella bozza di spesa del Mise per beneficiare del Recovery Fund che prevede un miliardo di euro per iniziative in ambito Space economy.

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