skip to Main Content

Kleo Connect

Berlino stoppa una società cinese sull’azienda tedesca dei satelliti Kleo Connect

Il governo di Berlino ha bloccato l'acquisizione di un produttore di satelliti tedesco da parte di società cinese. Kleo Connect punta a creare una rete di oltre 300 piccoli satelliti in orbita terrestre bassa che siano pienamente operativi entro il 2028 per fornire servizi di comunicazione globale, simile al progetto Starlink di SpaceX

Stop da Berlino all’acquisizione di un’azienda tedesca che produce satelliti da parte di società cinese.

Il 13 settembre il governo federale tedesco ha vietato l’acquisizione della startup satellitare Kleo Connect, da parte della società aerospaziale cinese Shanghai Spacecom Satellite Technology (Sst).

Lo ha rivelato Reuters, citando due fonti governative. Il governo ha approvato la decisione del ministro dell’Economia di non permettere alla cinese Sst, che possiede già il 53% di Kleo Connect, di acquisire la quota di minoranza del 45% dalla società tedesca EightyLeo, secondo le fonti.

Kleo Connect vuole creare una rete di oltre 300 piccoli satelliti in orbita terrestre bassa che siano pienamente operativi entro il 2028 insieme all’infrastruttura terrestre per fornire servizi di comunicazione globale, simile a SpaceX con il suo progetto Starlink.

E ora il governo di Berlino ha vietato alla società cinese di prendere il controllo sui satelliti di Kleo Connect. Già l’anno scorso il Financial Times aveva approfondito lo scenario difficile per la partnership tra Europa e Cina nello spazio proprio attraverso l’esempio della società Kleo Connect.

Tutti i dettagli.

GIRO DI VITE DI BERLINO NEI CONFRONTI DELLA PENETRAZIONE DELLE AZIENDE CINESI

Nell’ultimo anno la Germania ha inasprito la sua posizione nei confronti della Cina, con il governo Scholz che ha avvertito della necessità di ridurre le sue dipendenze strategiche dalla superpotenza asiatica.

Lo scorso novembre Berlino ha bloccato potenziali investimenti cinesi in due produttori nazionali di semiconduttori dopo che le mosse avevano sollevato preoccupazioni sulla sicurezza nazionale e sul flusso di know-how tecnologico sensibile verso Pechino, ricorda ancora Reuters.

Tuttavia, a maggio, il governo ha dato il via libera al colosso statale cinese  Cosco per acquistare parte di un terminal container situato nel porto di Amburgo, nonostante le obiezioni di diversi ministeri.  Dopo mesi di controversie, Berlino ha sbloccato la partecipazione di minoranza della società cinese Cosco Shipping Ports Limited nel Container Terminal Tollerort (CTT), come annunciato dalla Hamburger Hafen und Logistik AG (HHLA), la società operativa del porto anseatico.

LA PARABOLA DI KLEO CONNECT

Tornando a Kleo Connect, l’anno scorso il Financial Times ha ripercorso le tappe di questa startup nata tedesca ma aperta alla Cina.

Nel 2014, l’imprenditore ed ex ingegnere aerospaziale Matthias Spott ha deciso di lanciarsi nel piccolo settore dei satelliti dopo aver viaggiato nella Silicon Valley fondando Kleo Connect. I miglioramenti tecnologici avevano ridotto i costi di realizzazione e lancio di piccoli satelliti, spingendo gli investitori a riesaminare il potenziale di questo settore, osserva il Ft.

Spott entra in contatto con il finanziare cinese Jason Zhou che ha spinto un consorzio di investitori cinesi, tra cui i gruppi controllati dallo stato Shanghai Alliance Investment e China Telecom Corporation, a investire i primi 120 milioni di euro in Kleo Connect. I cinesi hanno aumentato la loro partecipazione nella società al 53%.

LA PENETRAZIONE DEI PARTNER CINESI

Come spiega il Financial Times, una questione chiave è stata l’ampliamento del ruolo che la parte cinese ha assegnato al produttore di satelliti Shanghai Engineering Center for Microsatellites (Secm) man mano che il progetto si sviluppava. La Secm ha investito in Kleo Connect ed entrambe le parti hanno convenuto che avrebbe sviluppato parte della costellazione.

Ma gli investitori cinesi hanno spinto affinché Secm diventasse “il partner tecnico chiave” nello sviluppo della costellazione. La Secm, come le sue controparti nel mondo occidentale, è un fornitore per le sue forze armate nazionali. La sua importanza ha sollevato preoccupazioni tra i funzionari occidentali e la stampa tedesca che la costellazione potesse essere utilizzata per scopi militari, evidenzia il Ft.

Poi, nell’estate del 2021, una mossa del Secm non ha fatto altro che aumentare i sospetti dei tedeschi secondo cui Kleo Connect veniva utilizzato come veicolo per promuovere gli interessi della Cina nello spazio. Il gruppo di Shanghai ha lanciato una serie di satelliti di prova nello stesso slot orbitale e con la stessa gamma di frequenze che la joint venture aveva pianificato di utilizzare per il suo prossimo lancio satellitare.

LA BATTAGLIA LEGALE

Dopodiché arriviamo alla disputa legale scoppiata nel 2022.

A febbraio dello scorso anno l’investitore cinese Zhou ha avviato infatti un procedimento legale contro i suoi partner europei nella startup Kleo, accusandoli di aver ostacolato il progetto di costellazione satellitare e di averlo sostituito come investitore, violando i diritti degli azionisti cinesi. Ha anche intentato una causa a Washington contro Rivada per aver intenzionalmente interferito nei rapporti contrattuali.

Contestualmente la società tecnologica statunitense Rivada aveva annunciato l’intenzione di utilizzare Kleo come trampolino di lancio per l’implementazione di 600 satelliti a banda larga dopo aver acquisito EightyLEO, un veicolo di investimento europeo con una partecipazione di minoranza nella startup di satelliti tedesca.

Nell’aprile 2022 il ceo di Rivada, Declan Ganley, ha dichiarato in un’intervista  a SpaceNews che la sua società ha tolto i diritti sullo spettro agli azionisti cinesi di maggioranza di Kleo acquistando separatamente la maggioranza di Trion Space, una società di comodo del Liechtenstein che controlla i documenti depositati. Tuttavia, una disputa tra gli azionisti su come è nato questo accordo ha diviso Kleo in fazioni cinesi ed europee, ciascuna con rivendicazioni concorrenti sul futuro del progetto della costellazione satellitare.

“Se il crollo della joint venture Kleo Connect dimostra qualcosa, è che la fiducia e la cooperazione necessarie ai paesi rivali per affrontare l’economia spaziale sono ancora scarse sulla Terra” chiosa il Financial Times. E ora a frenare di nuovo l’azionista cinese ci ha pensato anche il governo tedesco impedendogli de facto di salire al 100% di Kleo Connect.

Back To Top