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Avio Arianespace

Avio-Arianespace per Vega, ecco le intese spaziali Italia-Francia

Tutti i dettagli sull'accordo firmato al Mise tra Avio e Arianespace: contratto per la fornitura di lanciatori spaziali

 

Si consolida l’asse Italia-Francia per garantire all’Europa l’autonomia nell’accesso allo spazio.

Uno dei dossier sul tavolo dell’incontro del 19 marzo fra il ministro dello Sviluppo Economico italiano e quello francese dell’Economia e Finanze è stato proprio lo spazio. Giancarlo Giorgetti (Lega) e Bruno Le Maire hanno rilanciato infatti su una “stretta collaborazione” nel settore dell’aerospazio. Cooperazione che presto sarà allargata anche alla Germania.

Come anticipato dall’incontro dello scorso novembre tra l’ex sottosegretario Fraccaro (M5S) e Le Maire che avevano annunciato la creazione di un gruppo di lavoro tra i principali paesi europei coinvolti nello spazio (e maggiori contributori dell’Esa): l’Italia, Francia e Germania.

E dalle policy ai fatti, il colosso dei lanciatori francese Arianespace e quello italiano Avio, capocommessa per i lanciatori Vega e Vega-C, hanno sottoscritto davanti ai rispettivi ministri una road map industriale.

Firmato accordo per avviare la produzione di un lotto di 10 nuovi Vega-C, che voleranno a partire dal 2023.

Tutti i dettagli.

COSA PREVEDE IL CONTRATTO TRA AVIO E ARIANESPACE

Il contratto riguarda la fornitura da parte di Avio ad Arianespace, la controllata di Arianegroup (70%) che si occupa della commercializzazione dei voli, di 10 lanciatori Vega C nel periodo 2023-2024, con un’opzione per altri 4 lanciatori.

VEGA C PER LANCI ISTITUZIONALI DEL PROGRAMMA COPERNICUS E NON SOLO

I vettori Vega C saranno utilizzati per lanci istituzionali del programma della Commissione Ue Copernicus e per altre esigenze dell’Agenzia spaziale europea (Esa) e l’Agenzia spaziale italiana (Asi).

Vega C è un lanciatore leggero di nuova generazione, evoluzione del collaudato Vega, adatto al lancio di carichi utili sia commerciali che governativi.

PER ARIANESPACE INIZIA L’ASCESA DI VEGA C (AVIO)

“Abbiamo bisogno di forti ambizioni dai primi tre paesi per i lanciatori, Italia, Francia e Germania. Oggi vediamo due ministri responsabili dell’economia presenti alla firma di questo accordo, che è un segnale importante e forte dell’importanza di ciò che stiamo costruendo insieme come industria europea”, ha commentato l’Ad di Arianespace, Stéphane Israël.

Secondo Israël l’accordo con Avio “dà forma concreta all’ascesa di Vega-C, in particolare per le esigenze istituzionali europee”.

“Con queste forniture a lungo termine, Arianespace avvia l’ordine per il quarto lotto di lanciatori Vega, il primo costituito esclusivamente dalla versione evoluta Vega C – ha proseguito -. Un certo numero di programmi europei dedicati all’osservazione della Terra e agli esperimenti scientifici , in particolare il programma Copernicus, beneficerà appieno degli aumenti di competitività ottenuti da Vega C. Più che mai, Vega si sta affermando come il secondo pilastro, insieme ad Ariane, dell’autonomia dell’Europa nell’accesso allo spazio”.

LA FAMIGLIA DEI LANCIATORI EUROPEI

La famiglia europea di lanciatori commercializzati da ArianeSpace comprende infatti Vega C e Ariane 6, i futuri lanciatori europei. Ariane 6 con prime contractor la franco-tedesca ArianeGroup, destinato a portare i satelliti in orbita alta, e Vega C con prime contractor Avio appunto, per i satelliti medio-piccoli in orbita bassa.

Il primo volo di Ariane 6 è stato posticipato al secondo trimestre del 2022, con un ritardo di diciotto mesi rispetto al programma iniziale, a causa di difficoltà tecniche aggravate da Covid.

Anche il primo volo del Vega C, già previsto quest’anno, è stato posposto dall’Esa ai primi mesi del 2022.

Oltre al ritardo del programma Ariane 6, Arianespace ha subito un’altra battuta d’arresto il 16 novembre con il lancio fallito di Vega. Ci ha pensato poi il lancio della Soyuz il 1° dicembre a mettere correttamente in orbita il satellite degli Emirati Arabi Falcon Eye.

VEGA PRONTO A TORNARE IN VOLO

Ma Vega è pronto a ripartire dalla base spaziale di Kourou, nella Guyana francese, il prossimo 20 aprile.

“Stiamo preparando il ritorno al volo di Vega, previsto per la fine di aprile” ha aggiunto il numero uno di Arianespace. “Voglio sottolineare la qualità del modo in cui stiamo lavorando insieme ad Avio ed Esa, la qualità della nostra collaborazione, per assicurarci che tutto il lavoro necessario sia svolto correttamente”.

LA SODDISFAZIONE DI AVIO PER VEGA C

“Siamo felicissimi di ricevere questo ordine per un nuovo lotto di Vega C. Questo accordo conferma l’interesse e la fiducia dei clienti Arianespace per questo nuovo lanciatore, risultato di un’efficace collaborazione tra diverse industrie europee coordinate da Avio”, ha commentato Giulio Ranzo, ad di Avio.

CONTI IN LINEA CON LA GUIDANCE

Nello stesso giorno il cda della società di Colleferro ha esaminato e approvato il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato di Avio S.p.A. al 31 dicembre 2020.

Il Covid-19 pesa sui conti di Avio che però archivia il 2020 con risultati in linea con la Guidance migliorando sia il blacklog che la cassa e con l’orizzonte di un prossimo lancio del Vega ad aprile. La società quotata al segmento Star di Borsa Italiana, ha chiuso l’anno passato con ricavi netti pari a 322 milioni di euro, in calo del 12.6%. L’Ebitda Reported, pari a 35,2 milioni di euro, è in calo del 17,4% così come l’utile netto pari a 14,9 milioni di euro (-44,9% rispetto al 2019).

RAFFORZATO L’ASSE PARIGI-ROMA SUI LANCIATORI

La firma dei due contrati rafforza ulteriormente l’eccellente collaborazione tra Francia ed Italia nel settore dei lanciatori che consente all’Europa un accesso autonomo allo spazio. Essi rafforzano altresì la cooperazione bilaterale nella ricerca più avanzata con importanti ricadute sul fronte occupazionale, sia in Italia che in Francia.

IL CONTRIBUTO DELL’ASI

A garantire “il proprio contributo” alla strategia italo-francese sul futuro dei lanciatori spaziali europei è stato il presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia, che ha espresso “grande soddisfazione per l’esito dell’incontro” fra il ministro italiano Giorgetti ed il ministro francese Le Maire. L’incontro ha portato alla sigla di “una Dichiarazione congiunta sul futuro dei lanciatori spaziali europei e l’Agenzia Spaziale Italiana è pronta a dare il proprio contributo al gruppo di lavoro congiunto per la definizione di una strategia comune sul futuro dei lanciatori europei che coinvolgerà anche la Germania” ha assicurato Saccoccia.

COLLABORAZIONE A TRE SULLO SPAZIO

Dunque collaborazione stretta tra Francia e Italia, da allargare anche alla Germania, “nell’aerospazio per capire tutto quello che si deve fare per competere allo stesso livello e con la medesima ambizione” rispetto agli altri concorrenti, ha dichiarato Giorgetti. “Con il ministro italiano dello Sviluppo economico — ha riferito Le Maire — abbiamo deciso di definire una strategia comune per Ariane 6 e una road map sui lanciatori spaziali”. “Abbiamo deciso — ha riferito ancora il ministro francese — di costituire un gruppo di lavoro italo francese sui lanciatori spaziali”. Si tratta, ha spiegato, “di un accordo a tre: Italia, Francia e Germania” e con quest’ultima l’intesa si potrebbe raggiungere già “entro il prossimo luglio”.

L’INGRESSO DELLA GERMANIA NELLA COLLABORAZIONE

La “priorità è quella di lavorare per l’affermazione con successo sul mercato del Vega C e dell’Ariane 6, che rispondono a un interesse comune dei due paesi insieme alla Germania” ha rimarcato il ceo di Arianespace.
Ma la Germania è stata sin dall’inizio un partner chiave del programma Ariane e la sua quota industriale sarà ancora maggiore in Ariane 6 che in Ariane 5, poiché dovrebbe raggiungere il 22% come aveva spiegato Israël in una recente intervista.

Nel 2019 inoltre, il Bundestag tedesco ha votato un testo in cui metteva nero su biancola vocazione a lanciare i suoi satelliti con Ariane 6. La Germania ha quindi, senza dubbio, mostrato sostegno ad Ariane 6. Senza dimenticare la questione dei micro-lanciatori che suscitano un forte interesse in Germania. Rischio dunque di una marginalizzazione del ruolo di Vega con l’allargamento della collaborazione alla Germania?

CHE FINE HA FATTO IL SECONDO CONTRATTO PER AVIO?

Infine, nell’incontro del 19 marzo, il Mise aveva riportato inizialmente che Ariangroup e Europropulsion (joint venture paritaria tra Avio ed Arianegroup) hanno firmato un contratto di produzione per la fornitura, da parte di Avio, di 34 motori P120 per i vettori Ariane 6 nel prossimo biennio (valore del contratto che oscilla tra 200 e 400 milioni). Tuttavia, questo secondo contratto non compare più nella nota ufficiale del Mise.

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