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Intelligenza artificiale, i piani di Apple sui chip agitano Nvidia?

Apple sta lavorando allo sviluppo di propri microchip per l'intelligenza artificiale, in modo da ridurre la dipendenza dalle aziende terze. Anche le altre Big Tech stanno facendo lo stesso: contraccolpo in arrivo per Nvidia? Ecco cosa sappiamo.

Apple sta lavorando allo sviluppo di microchip per l’intelligenza artificiale in collaborazione con la compagnia taiwanese TSMC, la maggiore produttrice al mondo di semiconduttori su contratto. Attraverso questo progetto – il cui nome in codice è ACDC: sta per “Apple Chips in Data Center” – la società tecnologica californiana vuole arrivare ad utilizzare componenti propri nei centri dati anziché rifornirsi da altri, in modo da ridurre i costi.

COSA SAPPIAMO SUI PIANI DI APPLE PER L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Non sono tuttavia noti i tempi dell’eventuale rilascio del chip, così come sono scarsi i dettagli sull’intera strategia di Apple per l’intelligenza artificiale: l’azienda guidata da Tim Cook viene considerata in ritardo su questa tecnologia rispetto alle altre Big Tech statunitensi, pur essendosi distinta in passato per le numerose acquisizioni di startup specializzate (la più famosa è probabilmente Siri, trasformata nell’assistente vocale presente negli iPhone).

Apple potrebbe rivelare qualcosa nel corso della Worldwide Developers Conference, che si terrà all’inizio di giugno, stando alle allusioni dell’amministratore delegato durante le ultime riunioni con gli investitori. Il 2 maggio infatti, durante la presentazione dei risultati del secondo trimestre, Cook aveva detto di considerare “l’intelligenza artificiale generativa un’opportunità fondamentale per i nostri prodotti e crediamo di avere dei vantaggi che ci distinguono”, annunciando delle rivelazioni in merito nelle “prossime settimane”.

OBIETTIVO: MAGGIORE COMPETITIVITÀ

È estremamente improbabile che i nuovi prodotti o servizi di Apple basati sull’intelligenza artificiale utilizzino i chip sviluppati internamente dalla società; piuttosto, si appoggeranno a dispositivi e sistemi di terze parti. Ma in futuro le cose potrebbero cambiare. Anche perché la disponibilità di un proprio microchip specializzato potrebbe migliorare il posizionamento competitivo di Apple nei confronti delle rivali, come Google, Meta e Microsoft – scrive Quartz -, che hanno tutte fatto progressi nel settore dell’intelligenza artificiale anche grazie alla creazione di hardware propri.

LE CONSEGUENZE PER NVIDIA

Questi chip personalizzati non rappresentano una minaccia esistenziale al business di NVIDIA, l’azienda dominante nel mercato dei processori per l’intelligenza artificiale, visto che le Big Tech non hanno intenzione di mettersi a produrre in massa semiconduttori per società terze. La vera concorrenza per NVIDIA arriva piuttosto da AMD o da Intel.

Tuttavia, una maggiore autosufficienza lato hardware potrebbe aiutare Apple, Microsoft e le altre a ridurre le spese per le forniture di chip e danneggiare almeno in parte le entrate di NVIDIA, visto che le compagnie tecnologiche statunitensi rientrano tra le sue clienti principali.

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