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Nvidia

Come saranno i nuovi super-chip di Nvidia per l’Ia. Il ruolo di Tsmc

Nvidia ha presentato la nuova tecnologia di chip per l'intelligenza artificiale, chiamata Blackwell. A detta dell'azienda, questi processori saranno indispensabili per alimentare la nuova rivoluzione industriale. Tutti i dettagli.

Jensen Huang, amministratore delegato di Nvidia – è la più grande azienda di semiconduttori al mondo per valore di mercato -, ha presentato lunedì i nuovi microchip che dovrebbero, nelle intenzioni, garantire la prosecuzione del dominio dell’azienda nel settore dei processori per l’intelligenza artificiale.

LA NUOVA TECNOLOGIA DI NVIDIA

Il processore Blackwell – così chiamato in onore di David Blackwell, il primo scienziato nero inserito nell’Accademia nazionale delle scienze degli Stati Uniti – è composto da duecentootto miliardi di transistor e dovrebbe garantire una maggiore velocità di calcolo degli attuali dispositivi elettronici che alimentano i sistemi di intelligenza artificiale.

I prodotti basati sull’architettura Blackwell, pensati per l’utilizzo nei centri dati, saranno disponibili nei prossimi mesi del 2024.

Come spiega Bloomberg, la tecnologia Blackwell dovrà confrontarsi con l’enorme successo del suo predecessore, l’Hopper – e in particolare dell’unità di elaborazione grafica H100 -, che ha permesso a Nvidia di capitalizzare l’esplosione dell’interesse per l’intelligenza artificiale e registrare enormi profitti. Il contributo dei prodotti serie Hopper è stato fondamentale per permettere a Nvidia di raggiungere una capitalizzazione di mercato di oltre 2000 miliardi di dollari: un valore paragonabile a quello delle compagnie tecnologiche come Microsoft e Apple; nessun’altra azienda produttrice di chip era mai arrivata ad un market cap simile.

LE PAROLE DI JENSEN HUANG

Jensen Huang ha detto che l’intelligenza artificiale è la forza motrice di un cambiamento radicale dell’economia, e che di conseguenza i chip Blackwell saranno “il motore che alimenta questa nuova rivoluzione industriale”.

COSA CAMBIA CON I CHIP BLACKWELL

I microchip Blackwell sono di fatto due chip uniti insieme da una connessione che permette loro di funzionare come fossero un dispositivo solo. Nvidia ha spiegato che questo nuovo design possiede così tanti transistor (cioè quei “mattoncini” che permettono ai semiconduttori di conservare e processare le informazioni) da risultare troppo grande per i processi produttivi convenzionali. A occuparsi della manifattura dei Blackwell sarà la compagnia taiwanese TSMC, che utilizzerà la tecnologia 4NP.

Blackwell sarà inoltre dotato di funzionalità per connettersi in modo più efficiente con gli altri chip e per elaborare più velocemente i dati legati all’intelligenza artificiale. I chip Blackwell saranno compatibili con l’unità di elaborazione centrale Grace e con la piattaforma server HGX.

Secondo Nvidia, la tecnologia Blackwell permetterà di sfruttare maggiormente le potenzialità dell’intelligenza artificiale, al di là della simulazione delle conversazioni e della creazione di immagine: sarà possibile, ad esempio, generare video tridimensionali con modelli complessi e ricchi di parametri semplicemente dando istruzioni a un computer.

LA SFIDA PER NVIDIA

Il grande successo economico di Nvidia poggia però sugli ordini provenienti da una manciata di grandi compagnie tecnologiche – Meta, Google, Microsoft, Amazon – che hanno bisogno dei microchip dell’azienda per alimentare i loro centri dati e fornire servizi legati all’intelligenza artificiale.

La sfida per Nvidia – ha scritto Bloomberg – sarà allora allargare la lista dei suoi clienti. La strategia di Jensen Huang punta a rendere più facile per le aziende l’implementazione dei loro sistemi di intelligenza artificiale con i prodotti e i servizi di Nvidia. La multinazionale farmaceutica Johnson & Johnson sta utilizzando la tecnologia Nvidia per sviluppare il proprio software di intelligenza artificiale dedicato alla chirurgia. Ma anche la casa automobilistica cinese BYD – la più grande produttrice di veicoli elettrici al mondo – sta passando a Nvidia per i software delle vetture e per l’alimentazione dei robot negli stabilimenti.

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