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Gadget Vancanze

100 anni di Nikon. Come è cambiata la fotografia

Dalle prime fotografie a colori, all’avvento del digitale: Nikon scrive la storia della fotografia moderna Buon compleanno Nikon: la casa giapponese, nata nel periodo della Grande Guerra, compie 100 anni. Un secolo di racconti, di immagini, di evoluzioni, di nuove tappe e nuove invenzioni. Un secolo in cui le macchine fotografiche si sono trasformate per…

Dalle prime fotografie a colori, all’avvento del digitale: Nikon scrive la storia della fotografia moderna

Buon compleanno Nikon: la casa giapponese, nata nel periodo della Grande Guerra, compie 100 anni. Un secolo di racconti, di immagini, di evoluzioni, di nuove tappe e nuove invenzioni. Un secolo in cui le macchine fotografiche si sono trasformate per arrivare al grande pubblico, offrire all’utente esperienze sempre migliori.

La nascita di Nikon

Era il 1917, anno in cui il mondo era scosso dalla Grande Guerra (1914 – 1918): dalla fusione di tre piccole ditte ottiche giapponesi nasce la Nippon Kogaku K.K. (dagli anni cinquanta meglio nota come Nikon). Sono anni di importanti scommesse sul mercato: la società aveva l’obiettivo di sopperire alla mancanza dei sofisticati prodotti ottici che arrivavano dalla Germania, dal momento che con il primo conflitto mondiale la Germania diventa un avversario del Giappone, sospendendo la fornitura di prodotti strategici.

Solo negli anni ’30, la Nippon Kogaku K.K. Si approccia al mondo della fotografia, che viveva il suo momento di gloria grazie al fisico francese Gabriel Jonas Lippmann (1845 – 1921), che riesce ad ottenere la prima fotografia a colori stabile, grazie al suo (complicato) metodo interferenziale. Nippon inizia con la produzione di obiettivi fotografici, per poi espandere il suo core business.

Dalla Kodachrome alle prime macchine di dimensioni ridotte

Sono anni importanti questi, per il mondo della fotografia: nel 1924 inizia la produzione della Leica I, la prima macchina fotografica a 35mm. Nel 1932 Nikon  inizia la produzione dei primi obiettivi prodotti dalla Nippon Kogaku, i Nikkor: E solo un anno sopo, i due musicisti americani Leopold Mannes e Leopold Gowoski mettono a punto una pellicola a colori universalmente riconosciuta, la Kodachrome.

Nel 1934, l’imprenditore giapponese Tashima Kazuo fonda la Precision Optical Instruments Laboratory e realizza, con l’aiuto della Nippon Kogaku, la Hansa Kwanon, un prototipo di fotocamera a telemetro 35mm: è l’alba della Canon, il cui marchio verrà registrato nel 1935, anno in cui la Hansa Canon andrà in produzione.

L’industria tedesca, nel frattempo, lavora per dar vita ad una macchina fotografica di dimensioni molto ridotte, ma di elevata qualità tecnica. Riesce in questo obiettivo Walter Zapp, che da vita al prototipo della Minox, la famosa UR. Edwin Land, sempre in questi anni, realizza il filtro polarizzatore, mentre la russa Gomz produce la Sport, forse la prima reflex 35mm monobiettivo.

La fotografia protagonista della stampa

Mentre la tecnologia avanza, arrivano sul mercato europeo i primi giornali illustrati. La fotografia diventa parte fondamentale nel e del giornalismo, e sarà protagonista di qesto mondo fino alla diffusione di massa della televisione, metà degli anni ’70 e oltre. Le immagini riprese dagli obiettivi non sono più solo arte, ma strumento di informazione e di conoscenza.

L’industria fotografica si evolve e si migliora. Mentre in Italia nasce, nel 1937, a Milano, la Icaf, che diventerà poi la Bencini; le giapponesi Canon, Konica, Minolta, Nikon, Olympus e Pentax iniziano ad affermarsi nel settore e a diventare punti di riferimento.

La macchina istantanea

Migliorano anche le pellicole: grazie al lavoro della giapponese Fuji, nel 1948, viene presentata la prima pellicola negativa a colori. Dall’altra parte del mondo, invece, Edwin Land, nel 1948, dopo aver presentato nel 1947 alla Optical Society of America il suo sistema di fotografia immediato, avvia la produzione della Polaroid Modello 95, la prima macchina fotografica a sviluppo immediato; capace di produrre le foto in circa un minuto. Lo scatto veniva visualizzato nell’immediato, proprio come avviene con le macchine digitali (con le dovute differenze, ovvio). leggermente più grande rispetto alle macchine in circolazione al tempo, per poter contenere la pellicola al suo interno. È l’inizio della fotografia a sviluppo istantaneo ma anche della concretizzazione del concetto “scatto – visione immediata” che oggi ritroviamo nella fotografia digitale.

Sempre nel 1948, Victor Hasselblad (1906 – 1978) presenta a New York la sua Hasselblad 1600F, reflex medio formato. Sempre nello stesso anno, Praktica, una fabbrica di Dresda, presenta la Praktireflex, la prima fotocamera dotata dell’innesto a vite per gli obiettivi (sistema che caratterizzerà le macchine fotografiche per i prossimi venti anni)

La Nippon Kogaku (diventata Nikon nel 1946), intanto, la sua Nikon I a telemetro.

È il 1949, quando l’industria di settore si confronta con la Contax S, una macchina fotgrafica nata grazie alla tedesca Carl Zeiss: il sistema utilizza l’innesto a vite per gli obiettivi ed è dotata di pentaprisma, che permette di vedere nel mirino l’immagine come effettivamente è.

Sarà Nikon con il boom delle reflex, a portare il Giappone ad eclissare l’occidente (e la Germania in particolare) nell’industria fotografica. Ricordiamo che già nel 1950, il fotografo e giornalista statunitense David D. Duncan sperimentò gli obiettivi Nikkor sulla sua Leica, con risultati eccesionali. I

La nascita di Photokina

Da arte a mezzo di informazione e a business: mentre la fotografia e la pellicola si migliora, in Germani, e a Colonia in particolare, viene inaugurata nel 1950 la prima edizione di Photokina, la più importante fiera internazionale dedicata alla fotografia.
La rivoluzione del 1959

Il 1959 rappresenta un nuovo anno di svolta. Mentre Nikon presenta la Nikon F, la reflex professionale dotata di ottiche (Nikkor), mirini intercambiabili e motore elettrico per il trascinamento della pellicola, rendendo lo strumento adatto a tutte le situazioni di scatto, la sonda sovietica Lunik III realizzò per la prima volta nella storia le immagini (scadenti) della faccia nascosta della Luna. Nello stesso anno, poi, la Voigtländer introdusse il primo zoom fotografico (35-83mm f/2.8).

Nel 1960, poi, Canon lancia il modello R2000, la macchina fotografica 35mm più veloce al mondo per lo scatto (ai tempi, ovviamente). Sempre nello stesso anno la Nippon Kogaku sviluppa, dopo aver acquisito il brevetto della Calypso (Calypsoshot ) dall’azienda francese Spirotechnique, la Nikonos, una macchina fotografica subacquea.

Il Giappone mercato di riferimento

Se è vero che le aziende europee e americane continuavano a produrre e lavorare (ma Zeiss abbandona la produzione di apparecchi fotografici nel1971), è anche vero che il mercato fotografico mondiale aveva il Giappone come punto di riferimento.I modelli sul mercato si moltiplicano e Canon e Nikon diventano la scelta dei migliori professionisti.

L’arrivo del digitale

Il 1969 porta al settore un cambiamento decisivo: nasce il CCD, ovvero il Charge-Coupled Device, dispositivo ad accoppiamento di carica, dll’idea (e dal lavoro) di due premi Nobel per la fisica, Willard S. Boyle e George E. Smith. La Fairchild Camera and Instrument, una società degli Stati Uniti orientali, è la prima a commercializzare i CCD e nel 1974 creò un elemento da 500 linee e una superficie da 100 x 100 pixel. Si gettano le basi per le fotocamere digitali, il cui primo modello arriva sul mercato nel 1974 , grazie al giovane ingegnere Steve Sasson della Kodak. In realtà, il lavoro, non viene alla luce: kodak “nasconde” quanto fatto per paura che la produzione di pellicole ne risentisse. Solo nel 2005 la macchina fotografica innovativa viene presentata al mondo.

NikonNel 1980 arriva sul mercato la Nikon F3, la reflex 35mm della casa giapponese disegnata da Giorgietto Giugiaro, che rimane in produzione per 20 anni.

A muovere i primi passi nel digitale, intanto è il fondatore della Sony, Akio Morita, che nel 1981 presenta  Mavica (Magnetic Video Camera), una reflex che utilizzava un floppy come supporto di memorizzazione principale. Per la prima volta nella storia della fotografia, le immagini venivano registrate su un supporto digitale mobile e non su pellicola. L’immagine diventava elettronica.

Nel frattempo, Pentax annunciava la produzione di ME-F, la prima reflex autofocus al mondo: il dialogo fra la macchina e l’obiettivo (uno zoom motorizzato) avveniva tramite i contatti elettrici. Le due innovazioni, però, risento dei cambiamenti politici (la fine della guerra fredda e la caduta del muro di Berlino). La fotografia non è priorità della gente: calo di produzione e di vendite (particolarmente colpite sono Kodak e Polaroid).

Arriva la scheda flash memory

Nonostante la crisi la tecnologia avanza. Adobe Systems Incorporated, azienda a stelle e strisce fondata nel 1982, lancia Photoshop, il primo software professionale per la modifica delle immagini. E nel 1984 la società giapponese Toshiba inventa la scheda flash memory: il rullino del futuro, in pratica. Si sviluppa il comparto digitale: la RC-701 è la prima reflex digitale Canon (1986) e la Ion (1989) la prima compatta digitale.

La nascita del video elettronico

Anche a fine degli anni ’80 riserva importanti sorprese e sviluppi per il settore. Kodak realizza un CCD da 1,4 milioni di pixel nel 1986 e uno da 4 milioni nel 1988. Nel 1987, poi, nel mercato del video elettronico con sette prodotti per la registrazione, la memorizzazione, l’editing, la trasmissione e la stampa di immagini video in formato elettronico.

Nel 1991, poi, viene presentato il sistema di fotografia digitale KODAK DCS, che consente di riprendere immagini in formato elettronico utilizzando una fotocamera Nikon F3 dotata di un sensore Kodak da 1,3 megapixel.

Nel 1996, con sorpresa si tutti, la giapponese Casio (fondata nel 1946) metteva in vendita la prima fotocamera compatta digitale con display LCD, la QV-10. Solo 3 anni dopo, Nikon presenta la Nikon D1, è la prima reflex digitale professionale “low cost” (il prezzo è la metà di quello dei concorrenti).
La fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000 segna la corsa al digitale e l’inizio dell’addio della fotografia analogica. La fotigrafia digitale inizia a conquistare tutti. E i numeri lo dimostrano: se nel 2000, le fotocamere digitali vendute erano 10 milionim nel 2010 erano oltre 140 milioni.

L’arrivo degli smartphone

Il mondo della fotografia si rivoluziona nuovamente. E mentre iniziano ad emergere i marchi “elettronici”, come Panasonic, Sony, e Samsung, Nokia lancia nel 2002 il 7650, il primo cellulare dotato di fotocamera integrata. Inizia l’era dellp smartphone.

Il mondo della fotografia è completamente digitale. E mentre le foto arrivano sui cellulari, l’industria di settore continua a migliorare e migliorarsi. La corsa ai pixel si accende, nel 2005 Nikon proporrà la prima compatta digitale capace di trasmettere via wi-fi le foto realizzate (Coolpix P1).

E non solo. Negli ultimi anni, la macchina fotografica avrà la funzione di ripresa video e la possibilità di ritocco in camera dello scatto.

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