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Ue Criptovalute

Come l’Ue regolerà il mercato delle criptovalute

La Commissione europea ha annunciato un piano per regolamentare le criptovalute, tutti i dettagli

Ridurre i rischi per gli investitori, fornendo al contempo certezza giuridica alle società che emettono le criptovalute. È questo l’obiettivo delle proposte legislative sulle cripto-attività, contenuto nel nuovo pacchetto legislativo varato dall’Ue.

Giovedì la commissione europea è intervenuta sulle transazioni digitali, con una proposta che mira a realizzare un sistema di pagamenti al dettaglio completamente integrato nell’Ue, che comprenda soluzioni di pagamento transfrontaliero istantaneo.

Per la prima volta, l’esecutivo Ue ha proposto una nuova normativa sulle cripto-attività (la rappresentazione digitale di valori o diritti che possono essere memorizzati e scambiati elettronicamente).

“Il futuro della finanza è digitale”, ha affermato Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della commissione europea, in una dichiarazione. “Durante il lockdown, molte persone sono passate ad accedere a servizi bancari e ad altri servizi finanziari online. Molti altri hanno effettuato pagamenti contactless. Lo sviluppo di prodotti finanziari migliori per i consumatori e l’apertura di nuovi canali di finanziamento per le aziende aiuteranno la ripresa”.

Secondo Dombrovskis, le misure non mirano a soffocare l’innovazione, ma a stabilire regole chiare che consentano alle nuove tecnologie di prosperare.

In questo modo Bruxelles prova a rilanciare l’iniziativa di di creare un’Unione dei mercati dei capitali.

IL REGOLAMENTO UE PER IL MERCATO DELLE CRIPTOVALUTE

Il “regolamento sui mercati delle cripto-attività stimolerà l’innovazione, preservando al tempo stesso la stabilità finanziaria e proteggendo gli investitori dai rischi. Verranno garantite in tal modo chiarezza e certezza del diritto per gli emittenti e i fornitori di cripto-attività.

Uno degli obiettivi della nuova legislazione è che l’Ue riduca la “frammentazione del mercato”.

Il nuovo piano consentirà infatti alle società di criptovalute autorizzate da uno dei 27 paesi dell’Ue di fornire i propri servizi in tutti gli altri stati membri. Il cosiddetto “sistema del passaporto”.

LE SALVAGUARDIE PREVISTE DALL’UE

La nuova normativa intende ridurre i rischi per gli investitori, dando anche certezza giuridica agli emittenti di criptovaluta.

Tra le salvaguardie figurano i requisiti patrimoniali, la custodia delle attività, la procedura obbligatoria di gestione dei reclami a disposizione degli investitori e i diritti dell’investitore nei confronti dell’emittente.

Gli emittenti di cripto-attività significative garantite da attività (le cosiddette “stablecoin” mondiali) saranno soggetti a requisiti più rigorosi (ad esempio in termini di capitale, diritti degli investitori e vigilanza).

Le nuove regole proibiranno anche gli abusi di mercato nei mercati secondari per criptoasset precedentemente non coperti dalla regolamentazione dei servizi finanziari: si prevedono misure specifiche per prevenire gli abusi di mercato, come insider trading e manipolazione.

Gli emittenti dovranno pubblicare un documento che includa tutte le informazioni rilevanti sullo specifico criptoasset: descrizione dettagliata dell’emittente, il progetto e l’utilizzo previsto dei fondi, condizioni, diritti, obblighi e rischi.

UN REGIME PILOTA

La Commissione propone anche un regime pilota per le infrastrutture di mercato che intendono consentire la negoziazione e il regolamento delle operazioni in strumenti finanziari sotto forma di cripto-attività.

Il regime pilota costituisce un cosiddetto approccio “sandbox” — ossia uno spazio di sperimentazione in ambiente controllato — che consente deroghe temporanee alle norme vigenti per permettere alle autorità di regolamentazione di acquisire esperienza sull’uso della tecnologia di registro distribuito nelle infrastrutture di mercato, assicurandosi allo stesso tempo di poter affrontare i rischi per la tutela degli investitori, l’integrità del mercato e la stabilità finanziaria.

I SOGGETTI INTERESSATI

Le norme proposte riguardano non solo le entità che emettono criptovalute e in generale criptoasset, (come
Facebook con Libra), ma anche tutte le aziende che forniscono servizi intorno a tale attività come le aziende che tengono in custodia le cripto-risorse dei clienti (“portafogli di custodia”), le entità che consentono ai clienti di acquistare o vendere cripto asset per denaro fiat (non ancorata al prezzo di una materia prima come oro o argento, ma alla fiducia nei confronti dell’autorità che la emette) o altri criptoasset (“scambi di criptoasset”), piattaforme di criptoasset e molti altri.

I REQUISITI

I fornitori di servizi di criptovaluta (e in particolare le piattaforme di trading, gli scambi e i fornitori di portafogli di custodia) dovranno avere una presenza fisica nella Ue e saranno soggetti all’autorizzazione preventiva di un’autorità nazionale competente prima di iniziare l’attività.

Saranno soggetti a requisiti patrimoniali, standard di governance e all’obbligo di separare le attività dei propri clienti da quelle proprie.

Questi fornitori di servizi di criptovaluta saranno inoltre soggetti a requisiti specifici per evitare i rischi di furti informatici e attacchi informatici.

LA CATEGORIA DELLE STABLECOIN

Il quadro normativo stabilisce anche i requisiti per la categoria emergente delle cosiddette “stablecoin”, che sono suddivise in ‘token’ (gettoni) di moneta elettronica e ‘token’ con riferimento ad asset.

Le stablecoin come il progetto Libra di Facebook si chiamano così perché legate alle valute esistenti, conferendo loro stabilità.

IL RUOLO DELL’EBA

La conformità a tutti questi requisiti sarà controllata dalle autorità nazionali competenti e dall’Autorità bancaria europea (Eba), un’agenzia dell’Ue con sede a Parigi.

LE IMPLICAZIONI PER LIBRA DI FACEBOOK

Le nuove regole avranno dunque delle implicazioni per Libra, il progetto di valuta digitale annunciato da Facebook lo scorso anno. Il lancio sul mercato digitale si trova in stand-by nell’attesa di un chiarimento normativo. Nel progetto originario di Facebook, Libra sarebbe stata sostenuta da una riserva di più valute, ma da allora il colosso di Menlo Parl ha cambiato rotta a seguito di un contraccolpo dei regolatori, preoccupati per le possibili ripercussioni sulla stabilità dei mercati finanziari.

ATTENZIONE ALLA PRIVACY

Oltre al necessario aggiornamento legislativo per rimanere al passo con gli ultimi sviluppi in materia di intelligenza artificiale e blockchain, l’esecutivo europeo mira a promuovere la condivisione dei dati finanziari pur mantenendo gli standard Ue in materia di privacy. E dunque a difendere i diritti dei consumatori dalle rinunce a garanzie e tutele spesso contenute nei formulari di termini e condizioni ‘prendere o lasciare’ dei servizi digitali.

I PROSSIMI STEP

Un passo avanti dunque nella regolamentazione del settore, ma la strada ancora è lunga. Prima di diventare legge, la proposta dovrà essere approvata dai governi dell’Ue e dal Parlamento europeo.

“Il processo legislativo richiederà tempo, almeno un anno, probabilmente di più, a seconda di quanta priorità verrà data sia dagli Stati membri che dal Parlamento europeo”. Ha dichiarato il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis alla Cnbc.

Come ha riferito Reuters, il ministro delle finanze tedesco Olaf Scholz si è impegnato giovedì ad accelerare le riforme finanziarie dell’Ue per la regolamentazione della criptovaluta. Sottolineando che potrebbero aiutare ad alimentare la ripresa economica.

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