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Fatturato

Tutti i record di fatturato (e non solo) delle società energetiche italiane

Cosa dice l'ultimo studio di CoMar su fatturato, debiti, dipendenti e presenza in borsa delle principali società energetiche italiane come Enel, Eni, Edison, A2a e non solo. Tutti i numeri.

Nel giro di soli due anni, il settore italiano dell’energia è passato da un momento estremamente negativo a una fase di fatturati da record, che sfiorano complessivamente i 352 miliardi di euro.

Il Centro Studi CoMar, autore del Rapporto sui bilanci delle Società dell’energia 2014-2021, mettendo a confronto i risultati economico del 2020 con quelli del 2021, spiega il loro ribaltamento come la conseguenza delle twin crises, o “crisi gemelle”: ovvero la combinazione di depressione economica provocata dalla pandemia e terzo shock energetico internazionale (dopo quelli del 1973 e del 1979).

LA METODOLOGIA DELLO STUDIO COMAR

Il rapporto di CoMar ha preso in considerazione le imprese di diritto italiano che producono, distribuiscono e vendono sia elettricità e gas, sia petroli e carburante. Il centro studi ha confrontato il loro andamento sia su base annua, sia nel periodo 2014-2021 oggetto dello studio.

FATTURATO DA RECORD

Le prime cinque aziende energetiche italiane per importanza sono, nell’ordine, Enel, Eni, GSE, Edison e A2A.

Il fatturato complessivo dell’intero comparto, nel 2021, è stato di 351,8 miliardi di euro, con un aumento del 60,8 per cento (pari a 133,1 miliardi) rispetto ai 218,7 miliardi registrati nel 2020, che avevano segnato un minimo storico a causa della pandemia.

CoMar definisce “straordinario” questo rimbalzo del fatturato, che segna un record anche rispetto al picco raggiunto nel 2014, con 306,9 miliardi di euro. Rispetto alla media degli ultimi sette anni, pari a 269,5 miliardi, il fatturato del 2021 è superiore di oltre 82,2 miliardi.

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GLI UTILI

Gli utili sono stati di 16 miliardi di euro, a fronte delle perdite per 2,6 miliardi del 2020. Rispetto agli utili del 2019, da 6,9 miliardi, quelli del 2021 sono superiori di oltre il doppio.

IL MARGINE OPERATIVO NETTO

Nel 2021 anche il margine operativo netto ha raggiunto un valore record, di circa 31,7 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto ai 15,9 miliardi del 2020.

Il margine operativo netto del 2021 è superiore alla media degli ultimi sette anni (22,2 miliardi) e  del 36,3 per cento più alto di quello del 2014.

I DEBITI FINANZIARI

Anche i debiti finanziari, tuttavia, hanno conosciuto una crescita significativa, del 12 per cento, tra il 2020 e il 2021, arrivando a 187,6 miliardi di euro. L’aumento su base annua è stato di 20,2 miliardi; rispetto ai 138,7 miliardi, i debiti finanziari del 2021 sono stati il 35,2 per cento in più.

Dopo aver toccato il 76,8 per cento nel 2020, un aumento di venti punti rispetto al 2019, nel 2021 il rapporto tra debiti finanziari e fatturato è tornato su valori più normali, del 53,5 per cento.

IL NUMERO DEGLI ADDETTI

Nel 2021 il numero degli addetti delle società analizzate da CoMar ha superato per la prima volta la quota 190.000 unità, arrivando a 192.128 e segnando un +3,7 per cento rispetto al 2020 e un +12,7 per cento rispetto al 2014.

Il fatturato per dipendente è stato di 1.831.000 euro, molto più alto dei 1.181.000 euro del 2020.

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LE SOCIETÀ QUOTATE

Al 30 dicembre 2021, le società energetiche quotate che rientrano nei parametri di CoMar sono venti. Sono, in ordine alfabetico, A2A, Acea, Acinque, Alerion Clean Power, Algowatt, Ascopiave, Ecosuntek, Edison, Enel, Eni, ERG, Eviso, Falck Renewables, Gas Plus, Hera, Iren, Italgas, Saras, Snam e Terna.

Elettra Investimenti è stata revocata dalle negoziazioni il 4 giugno 2021.

LA CAPITALIZZAZIONE

Alla fine del 2021, la capitalizzazione complessiva di queste società sulla borsa italiana era di 182,3 miliardi di euro.

Il titolo più grande di tutti, al di là del settore energetico, è stato quello di Enel, con una capitalizzazione di 71,6 miliardi di euro che supera nettamente quella della seconda classificata, Intesa Sanpaolo (44,2). Al terzo posto si posizionava Eni, con 44,1 miliardi di capitalizzazione.

Al 31 ottobre 2022 la capitalizzazione delle società italiane dell’energia era scesa a 146,8 miliardi di euro, riportando una perdita del 19,4 per cento, pari a 35,5 miliardi. Eni, inoltre, ha superato Enel.

LE CLASSIFICHE

Facendo riferimento ai bilanci del 2021, il primo posto per fatturato spetta a Enel, seguita da Eni.

Tra le prime dieci società classificate, ve ne sono sei di cui il primo azionista è italiano e quattro di diritto italiano ma controllate da gruppi esteri. Nel 2020 il rapporto era di sette a tre.

Tra le prime dieci società energetiche, sette sono a controllo pubblico (attraverso il ministero dell’Economia o gli enti locali); nel 2020 erano otto.

Le principali società energetiche italiane controllate da gruppi esteri sono, nell’ordine, Edison (parte del gruppo francese EDF), Kuwait Petroleum Italia (dell’omonima compagnia kuwaitiana), Esso Italiana (ExxonMobil, statunitense), Engie Italia (Engie, francese), Sonatrach Raffineria Italiana (Sonatrach, algerina), ISAB (LUKoil, russa), Tamoil Italia (Tamoil, nederlandese).

Le tre società con il miglior rapporto utili su fatturato sono, nell’ordine, Snam, Ascopiave e Terna.

Le tre società con il miglior rapporto margine operativo netto su fatturato sono Alerion Clean Power, 2I Reti Gas e Terna.

Le tre società con il migliore rapporto fatturato per dipendente sono GSE, Edelweiss Energy Holding e Shell Energy Italia.

COME STA ANDANDO IL 2022?

CoMar ha anche realizzato un’analisi provvisoria sull’andamento per il 2022 delle quindici società energetiche italiane che hanno comunicati i propri risultati nei primi nove mesi dell’anno in corso.

Nel periodo settembre 2021-settembre 2022, il loro fatturato è passato da 146.559 miliardi 291.872, segnando praticamente un raddoppio. Gli aumenti più sostanziosi sono stati quelli di Edison (+233 per cento), A2A (+161,7), Alerion Clean Power (+142,5), Hera (+123) e Saras (+105).

L’utile di queste società è invece passato da 8.058 miliardi 18.708, crescendo del 132 per cento. Il contributo arriva soprattutto dalle società che si occupano di petroli, come Saras (+559 per cento) ed Eni (+472 per cento).

Per quanto riguarda i debiti finanziari, infine, CoMar evidenzia un loro aumento fino al 25 per cento, legato anche alle richieste di garanzie liquide come coperture contrattuali per gli acquisti sulle borse del gas.

LE PREVISIONI DI COMAR

Secondo CoMar, per via del forte aumento dei prezzi europei del gas (al momento oscilla sui 100-130 euro al megawattora) e di quelli internazionali del petrolio (intorno ai 100, nelle ultime settimane), il sistema energetico italiano “deve affrontare rischi di tenuta sia degli operatori, il 45 per cento dei quali potrebbero affrontare perdite a fine 2022, che degli utenti finali”.

TUTTI I DATI SUI BILANCI 2020 E 2021 IN UNA TABELLA

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