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Caio

Saipem, ecco quanto pesa la zavorra Mozambico

Nel primo trimestre del 2022 i ricavi di Saipem sono cresciuti su base annua. Le perdite sulle commesse a fine 2021 ammontano a 973 milioni di euro: pesano il Mozambico e la Russia. Tutti i dettagli.

 

Il 26 aprile 2021 la compagnia petrolifera francese TotalEnergies ha sospeso, a causa delle minacce alla sicurezza rappresentate da un gruppo islamista operante nella zona, il progetto LNG Mozambique, in Mozambico. Il progetto – sul gas liquefatto, o GNL – ha un valore di 20 miliardi di dollari e, secondo le previsioni iniziali di TotalEnergies, dovrebbe entrare in funzione nel 2024.

SAIPEM IN MOZAMBICO

Saipem, la società di infrastrutture energetiche controllata da Eni e Cassa depositi e prestiti, è coinvolta nel progetto come contrattista. Progetto che – si legge nella relazione finanziaria annuale relativa al 2021 – “consiste nella realizzazione di un impianto LNG composto da due treni di liquefazione del gas naturale, nonché di tutte le necessarie infrastrutture, dei serbatoi di stoccaggio e delle strutture portuali per l’esportazione”.

Ma lo stop per forza maggiore delle operazioni ha avuto un impatto negativo particolarmente rilevante sui conti di Saipem, che il 31 gennaio scorso ha comunicato che il proprio bilancio civilistico del 2021 era previsto chiudersi con perdite superiori al terzo del capitale sociale.

LE PERDITE SULLE COMMESSE DI SAIPEM

La commessa relativa a LNG Mozambique vale 3,6 miliardi di euro e risulta, ad oggi, bloccata. Figura, inoltre, nel fondo spese contrattuali e perdite su commesse pluriennali, che ammonta a 973 milioni di euro. Tale fondo include “la stima di perdite su commesse pluriennali per 963 milioni di euro” e “il fondo costi finali di progetto per un ammontare di 10 milioni di euro relativi a progetti delle divisioni Engineering & Construction Offshore e Onshore”.

“La variazione”, viene riportato, “è da imputarsi sostanzialmente a un significativo deterioramento dei margini economici a vita intera di alcuni progetti relativi all’E&C Onshore e all’E&C Offshore Wind oggetto di backlog rewiew”. Relativamente all’eolico offshore, il progetto Neart na Gaoithe, un parco eolico nel mare a est della Scozia di cui la francese EDF è comproprietaria, avrebbe causato a Saipem perdite per oltre 500 milioni di euro.

LA REVISIONE DEGLI ORDINI

La revisioni degli ordini in portafoglio ha riguardato ventidue progetti, che valgono l’80 per cento del backlog e consolidato al 30 settembre scorso e l’88 per cento del backlog dei contratti E&C.

La nuova amministrazione di Alessandro Puliti, il direttore generale di Saipem voluto da Eni nell’ambito della ristrutturazione organizzativa della società, ha ridotto i margini previsti delle commesse alle unità di Engineering & Construction sia onshore che offshore, applicando – come si legge su MF-Milano Finanza – “ai flussi di cassa un tasso di crescita di lungo periodo dell’1,5%”.

I diciassette impianti in Venezuela, inattivi, sono completamente svalutati.

LA RUSSIA

In Russia Saipem ha quattro progetti in backlog per un valore di 1,9 miliardi di euro. Sono  i seguenti:

  • Moscow Refinery – cliente GazpromNeft;
  • Arctic LNG 2 GBS (in JV con Technip) – cliente Novatek;
  • Arctic LNG 2 TSOF (in JV con Renaissance) – cliente Novatek;
  • un contratto di perforazione di gas in acque artiche con l’utilizzo del mezzo di perforazione Perro Negro 8 che attualmente si trova al di fuori delle acque territoriali russe.

In caso di cancellazione dei contratti per via delle sanzioni alla Russia, l’impatto dovrebbe ammontare a 100-150 milioni di euro, “tenuto conto anche dei dividendi attesi”.

Relativamente ai rincari delle materie e alle difficoltà di approvvigionamento, Saipem fa sapere di stare   “monitorando attentamente la propria supply chain per identificare e prendere le dovute azioni di mitigazione in relazione ai potenziali impatti in termini di costi di materiali e servizi e tempi di fornitura derivanti dall’evolversi del conflitto in Ucraina. La Società, in considerazione dell’estrema imprevedibilità di tale situazione e degli effetti sulle commesse, sta già adeguando le proprie strategie esecutive e ha già avviato discussioni con i propri clienti e in generale con l’intera supply chain per negoziare meccanismi di gestione e condivisione del rischio”.

I RISULTATI DI SAIPEM NEL PRIMO TRIMESTRE 2022

Nel primo trimestre del 2022 Saipem ha registrato ricavi in crescita del 20 per cento, 1.942 milioni di euro contro il 1.618 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente: ai trainarli sono stati i settori E&C offshore e drilling.

Il portafoglio ordini residuo conta 22.179 milioni di euro (erano 22.733 milioni al 31 dicembre 2021).

L’EBITDA adjusted è a 145 milioni di euro (88 milioni di euro nel primo trimestre 2021 e circa 120
milioni di euro nel 4Q 2021 al netto dell’impatto della backlog review). L’indebitamento finanziario netto post IFRS-16 è pari a 1.251 milioni di euro (contro i 1.541 milioni al 31 dicembre 2021), in miglioramento per via dei primi interventi dei soci di riferimento – ovvero Eni e Cassa depositi e prestiti – nel contesto della manovra di rafforzamento patrimoniale e finanziario.

Al 31 marzo scorso Eni e CDP Industria hanno versato 646 milioni di euro in conto futuro aumento di capitale. La quota di Eni, pari a 458 milioni di euro, è stata convertita in versamento a patrimonio netto. Saipem ha inoltre sottoscritto con un pool di otto banche italiane ed internazionali la liquidity facility, garantita da
Eni, per 855 milioni di euro, erogata per 680 milioni di euro il 4 aprile scorso.

L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA

Il 17 maggio si terrà l’assemblea straordinaria degli azionisti, che dovrà deliberare la riduzione del capitale sociale per perdite attraverso la riduzione del numero di azioni ordinarie, con il loro raggruppamento nel rapporto di 21 azioni ordinarie per ogni 100 azioni ordinarie, “previo annullamento di n. 41 azioni proprie detenute dalla Società”.

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