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Piombino Rigassificatore

Ecco di chi sono i rigassificatori in Italia (compreso quello di Piombino)

In Italia sono attivi tre rigassificatori: uno a terra (Panigaglia) e due in mare (Livorno e Porto Viro). Prossimamente verranno installate altre due navi rigassificatrici a Piombino e a Ravenna. Tutti i dettagli su capacità e proprietà degli impianti

 

Per ridurre la dipendenza dal gas naturale proveniente dalla Russia – fino all’anno scorso la prima fornitrice dell’Italia, con una quota di oltre il 40 per cento sul totale delle importazione -, il governo italiano ha intenzione di aumentare la capacità di rigassificazione nazionale, in modo da poter aumentare gli acquisti di GNL da altri paesi, come gli Stati Uniti e il Qatar.

A COSA SERVONO I RIGASSIFICATORI

Con GNL si intende il gas naturale liquefatto, ovvero il gas portato allo stato liquido tramite raffreddamento e trasportato a bordo di navi metaniere. Una volta giunto a destinazione, prima di venire immesso nella rete dei gasdotti e consumato, il GNL deve essere riportato allo stato gassoso. Per farlo si utilizzano degli impianti chiamati, appunto, rigassificatori: possono trovarsi a terra (onshore) o in mare (onshore); i rigassificatori in mare possono essere delle isole artificiali o delle navi chiamate FSRU.

LE NAVI RIGASSIFICATRICI DI SNAM

Su richiesta del governo, Snam – la società energetica che gestisce la rete italiana dei gasdotti, (partecipata da Cassa depositi e prestiti – ha acquistato delle FSRU. A giugno ha speso 330 milioni per comprare la Golar Tundra da Golar LNG. Dalla stessa azienda, a maggio aveva raggiunto un accordo per un’altra nave da convertire in una rigassificatrice, la Golar Arctic, a un prezzo di 269 milioni. A luglio, infine, ha comprato da BW LNG una terza unità rigassificatrice, la BW Singapore, per 400 milioni.

I RIGASSIFICATORI IN ITALIA

I rigassificatori attualmente attivi in Italia sono tre: uno a terra a Panigaglia (La Spezia) e due in mare, a Livorno e a Porto Viro (Rovigo); quello di Livorno è una FSRU, mentre quello di Porto Viro è un’isola artificiale.

CHI SONO I PROPRIETARI

Snam possiede il terminale di Panigaglia, oltre ad avere una quota del 49 per cento di OLT Offshore LNG Toscana: è la società proprietaria della FSRU di Livorno, partecipata anche da First Sentier Investors e da Golar LNG.

Snam, infine, possiede il 7,3 per cento di Adriatic LNG, la società che gestisce il rigassificatore di Porto Viro: è partecipata da ExxonMobil al 71 per cento e da QatarEnergy al 22 per cento.

LE CAPACITÀ DI RIGASSIFICAZIONE

Il rigassificatore di Panigaglia ha una capacità di 3,5 miliardi di metri cubi all’anno. La FSRU di Livorno, invece, di 3,75 miliardi di metri cubi. L’impianto di Porto Viro, il più grande, può produrre infine un massimo di 8 miliardi di metri cubi di gas all’anno.

La nave rigassificatrice di Livorno vuole portare prossimamente la sua capacità di rigassificazione a 5 miliardi di metri cubi all’anno. L’impianto di Porto Viro ha ottenuto di recente l’autorizzazione per aumentare le sue capacità di importazione e lavorazione del GNL fino a 9 miliardi di metri cubi all’anno; nel 2025 vorrebbe arrivare a 11 miliardi, con un investimento di 150 milioni di euro.

I NUOVI RIGASSIFICATORI DI PIOMBINO…

La Golar Tundra di Snam possiede una capacità di rigassificazione di 5 miliardi di metri cubi all’anno. Entrerà in funzione – si stima – nell’aprile del 2023 e sarà posizionata a Piombino, in provincia di Livorno.

Nonostante le forti proteste, il presidente della Regione Toscana (e commissario per il rigassificatore) Eugenio Giani ha annunciato l’approvazione dell’installazione, che verrà formalizzata martedì 25 ottobre. La nave rimarrà attiva per tre anni, e la sua permanenza nel porto si accompagnerà a una serie di opere infrastrutturali e di benefici economici – come la riduzione di almeno il 50 per cento delle bollette – per cittadini e imprese del territorio.

…E DI RAVENNA

Anche la BW Singapore ha una capacità di rigassificazione di 5 miliardi di metri cubi all’anno. Verrà installata sul finire del 2023 (o del 2024) a Ravenna.

Il percorso autorizzativo sembra essere meno complesso di quello di Piombino. Come riporta il Corriere della Sera, “martedì scorso si è espresso il Consiglio comunale che ha approvato la delibera per la variante urbanistica necessaria per l’installazione della nave galleggiante al largo di Ravenna. Due giorni dopo la Giunta ha approvato le opere di compensazione a carico di Snam”, tra cui una pista ciclabile.

L’approvazione ufficiale da parte del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, è attesa entro l’8 novembre.

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