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Tutte le ideuzze della Commissione Ue contro il caro-energia

Limite ai ricavi elettrici, taglio dei consumi, tassa sugli extraprofitti, modifica del Ttf ma niente tetto al prezzo del gas: ecco il piano contro il caro bollette della Commissione von der Leyen. Tutti i dettagli.

 

Il prossimo 30 settembre si terrà un vertice emergenziale dei ministri dell’Energia dell’Unione europea, durante il quale si cercherà di approvare delle misure valide a livello comunitario per abbassare i prezzi del gas e dell’elettricità.

Oggi la presidente della Commissione europea, durante l’annuale discorso sullo stato dell’Unione, ha annunciato una serie di misure per mitigare l’aumento delle spese per l’energia sui consumatori e sulle imprese. Aumento che – come ricorda Reuters – sta spingendo in alto il tasso di inflazione, ostacolando l’attività industriale e facendo salire le bollette delle utenze domestiche.

COSA HA DETTO VON DER LEYEN

Ursula von der Leyen ha annunciato una “riforma profonda e completa” del mercato elettrico europeo che prevedrà un disaccoppiamento dei prezzi del gas e dell’elettricità, attualmente legati. Ha detto che il TTF (il punto di scambio del gas che funge da hub per il continente) non si è adattato alla riduzione degli acquisti di combustibile russo via tubi e all’aumento di quelli di gas liquefatto via nave. La Commissione, pertanto, lavorerà a un benchmark meglio rappresentativo del nuovo contesto e introdurrà misure per limitare la volatilità di prezzo.

La presidente ha ricordato gli sforzi fatti dagli stati membri per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia e per diversificare le importazioni attraverso “fornitori affidabili come gli Stati Uniti, la Norvegia, l’Algeria e altri”. Ha detto che è necessario aumentare gli investimenti nelle fonti rinnovabili e nei rigassificatori (impianti per l’importazione di gas liquefatto), e che gli stoccaggi di gas sono in media all’84 per cento.

TETTO AI RICAVI ELETTRICI E TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI

Reuters ha visionato il documento della Commissione contenente le proposte per reagire alla crisi energetica: si parla ad esempio di un tetto di 180 euro al megawattora ai ricavi della vendita di elettricità generata da impianti non a gas, come quelli eolici e solari.

La Commissione vorrebbe inoltre imporre una tassa del 33 per cento sui cosiddetti “extraprofitti” registrati dalle società di idrocarburi nell’anno fiscale 2022 grazie all’aumento dei prezzi delle materie prime: la Commissione definisce “extraprofitti” tutti quelli superiori del 20 per cento alla media dei profitti tassabili degli ultimi tre anni fiscali. Secondo von der Leyen, attraverso tale tassazione sarà possibile raccogliere 140 miliardi di euro in tutto.

– Leggi anche: Draghi, Eni e gli extraprofitti: che cosa sta succedendo

I governi nazionali, poi, saranno obbligati a utilizzare queste entrate per finanziare misure volte al contrasto del caro-energia per famiglie e aziende.

TAGLIO DEI CONSUMI ELETTRICI

I paesi membri dell’Unione dovranno inoltre ridurre i loro consumi elettrici del 5 per cento durante le ore di punta, quando i prezzi raggiungono il picco, e del 10 per cento su base mensile: significa che il contatore della luce potrebbe saltare con più facilità se si tengono accesi tanti elettrodomestici e dispositivi insieme.

COSA PENSANO I PAESI MEMBRI

Stando ai diplomatici europei sentiti da Reuters, ci sarebbe un diffuso sostegno tra gli stati membri alla proposte di un cap ai ricavi dei produttori elettrici non a gas e di tagli ai consumi di elettricità.

Più difficile, invece, sembra essere il raggiungimento un accordo su un tetto al prezzo del gas – che infatti non compare tra le proposte della Commissione – per via della contrarietà di diversi paesi. La Germania, ad esempio, teme un azzeramento dei flussi dalla Russia e una riduzione delle forniture dal resto del mondo.

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