Skip to content

arabia saudita

Energia, ecco gli accordi dell’Italia con Arabia Saudita, Emirati e Albania

Attraverso il memorandum energetico con l'Arabia Saudita, l'Italia punta a diventare un hub del gas e dell'idrogeno tra il Mediterraneo e il Nord Europa. Tutti i dettagli.

Martedì, durante il Future Minerals Forum, la conferenza sui minerali critici in corso a Riad, l’Italia e l’Arabia Saudita hanno sottoscritto un memorandum d’intesa per la cooperazione nel settore energetico.

Firmato dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e dal suo omologo saudita Abdulaziz bin Salman al-Saud, l’accordo – dalla validità di cinque anni – riguarda fonti, vettori e tecnologie per la transizione ecologica: energie rinnovabili, metodi per la riduzione delle emissioni di metano, interconnessioni elettriche, idrogeno, ammoniaca e sistemi di cattura e stoccaggio della CO2.

LA DIVERSIFICAZIONE ECONOMICA DELL’ARABIA SAUDITA

L’Arabia Saudita è a tutti gli effetti un “petrostato”, cioè un paese la cui economia e il cui bilancio si reggono sull’estrazione e la vendita di petrolio, di cui è il maggiore esportatore; la compagnia petrolifera statale Aramco è la più grande al mondo.

Il governo saudita, però, sta cercando di ridurre questa centralità del greggio attraverso un ambizioso e costoso piano di diversificazione economica che prevede lo sviluppo dei settori dell’intrattenimento, dello sport, del turismo, dell’automotive, dell’urbanistica e delle nuove tecnologie. Incluse quelle per la transizione ecologica, come l’idrogeno da fonte rinnovabile (il regno ha un elevato potenziale solare), l’idrogeno low-carbon (ottenuto dal gas ma catturandone le emissioni) e l’ammoniaca (un composto formato da idrogeno e più facile da trasportare).

L’ITALIA VUOLE ESSERE UN HUB DEL GAS E DELL’IDROGENO

“Conosciamo bene il ruolo dell’Arabia Saudita nell’area per promuovere la produzione di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni e dei suoi derivati come l’ammoniaca”, ha detto il ministro Pichetto durante la firma del memorandum. “Anche per questo l’Italia può essere un punto di ingresso dell’idrogeno e derivati nel mercato europeo molto più vicino, competitivo e strategico di altre alternative sul mare del Nord”.

Il governo di Giorgia Meloni, in particolare, coltiva l’ambizione di fare dell’Italia un hub europeo del gas e dell’idrogeno, sfruttando la sua posizione geografica per evolvere in un centro di ricezione dei combustibili prodotti nella regione del Mediterraneo e di ri-esportazione verso il nord Europa. L’area del mare del Nord ambisce allo stesso ruolo, e forse è in vantaggio grazie alla presenza di depositi di idrocarburi e di formazioni per lo stoccaggio della CO2, all’alto potenziale eolico e alla vicinanza ai paesi europei più energivori.

– Leggi anche: Snam si sfrega le mani per l’accordo Germania-Algeria sul gas?

IL RUOLO DELLA SACE IN ARABIA SAUDITA

Lo scorso novembre la Sace, cioè l’agenzia di assicurazione del credito controllata dal ministero dell’Economia, ha fornito all’Arabia Saudita garanzie sui prestiti da 3 miliardi di dollari per lo sviluppo di Neom, il mega-progetto di una città futuristica e “sostenibile” nel deserto. Come riportava Bloomberg, la Sace ha concordato garanzie dell’80 per cento per i prestiti concessi dalle banche internazionali a sostegno di Neom.

Il progetto ha un costo stimato in 1500 miliardi di dollari. Tra le aziende partecipanti ce n’è anche una italiana, Webuild, che si occupa di costruzioni e che si è aggiudicata un contratto da 4,7 miliardi.

IL VIAGGIO DI MELONI NEGLI EMIRATI E L’ACCORDO CON L’ALBANIA

Oltre a Pichetto in Arabia Saudita, anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si trova nel golfo Persico: più precisamente negli Emirati Arabi Uniti, per partecipare alla Sustainability Week di Abu Dhabi.

Durante l’evento il primo ministro albanese Edi Rama ha annunciato la firma di un accordo per la realizzazione di un cavo sottomarino nell’Adriatico che trasporterà elettricità pulita dall’Albania all’Italia. Dell’infrastruttura non si sa ancora molto, se non che sarà operativa entro tre anni e che avrà un valore di 1 miliardo di euro.

Torna su