Già dal mese scorso il presidente del Consiglio Mario Draghi ha più volte ventilato la possibilità di stabilire un “tetto”, ossia un limite massimo, al prezzo del gas naturale nell’Unione europea. In questo modo Bruxelles aumenterebbe la pressione sanzionatoria contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina: l’economia russa dipende infatti dalla vendita di idrocarburi all’estero, e in particolare sul mercato europeo; d’altra parte, però, l’Europa dipende dalla Russia per la maggior parte delle importazioni di gas.
LA PROPOSTA DEL TETTO AL PREZZO DEL GAS, NEL CONCRETO
Nel concreto, la proposta di Draghi porterebbe l’Unione europea a imporre alla Russia un prezzo più basso per le forniture di gas, sfruttando il proprio potere di mercato: come l’Europa non può sostituire immediatamente i volumi di combustibile importati dalla Russia, così la Russia non può sostituire il mercato europeo con altri altrettanto redditizi.
Il “tetto” ai prezzi permetterebbe all’Europa di ridurre i finanziamenti al Cremlino, che ha aggredito l’Ucraina, e contemporaneamente di continuare a garantire il proprio fabbisogno energetico, fintantoché non avrà raccolto sufficienti forniture alternative di gas.
LA GERMANIA E IL GAS RUSSO
L’Italia acquista dall’estero quasi tutto il gas che consuma, e lo importa per il 43 per cento circa dalla Russia. Ancora più dipendente dal gas russo è la Germania, l’economia più importante dell’Unione, per il 55 per cento.
La Germania sta lavorando per il distacco dalla Russia, puntando innanzitutto – in maniera simile all’Italia – sul gas liquefatto. Si oppone fortemente però, vista l’impossibilità di sostituirle, all’interruzione delle forniture di gas e petrolio russi, temendo danni troppo grandi alla sua economia e alle sue industrie.
PERCHÉ LINDNER SI OPPONE AL TETTO SUL PREZZO DEL GAS
Intervistato oggi da Federico Fubini per Il Corriere della Sera, il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner, membro del Partito liberale (Fdp), ha detto che l’obiettivo di Berlino e del G7 è “isolare la Russia politicamente, finanziariamente e in termini economici”. Ha criticato la politica energetica dei precedenti governi tedeschi che ha portato il paese a dipendere eccessivamente dalla Russia (“un grave errore”), precisando però che “ci vorrà più tempo” per fare a meno del gas russo, rispetto al petrolio e al carbone: per questo si oppone ai blocchi delle importazioni.
Alla domanda di Fubini, che gli chiede perché la Germania si opponga al tetto sul prezzo del gas russo, il ministro risponde così: “Si rischia che la parte russa interrompa i flussi. Se modifichiamo unilateralmente i contratti, Putin potrebbe reagire stoppando di netto le forniture di energia. Non so quali sarebbero le conseguenze per l’Unione europea, ma posso dire che per la Germania non ci sarebbe solo una perdita di benessere o una riduzione della crescita. Certi settori industriali non sarebbero più in grado di produrre nel Paese”. Anche Mosca ha modificato unilateralmente i contratti di fornitura, imponendo che i pagamenti vengano effettuati in rubli nonostante i contratti siano basati sull’euro o sul dollaro.
CRITICHE ALLA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI
Lindner ha poi criticato la tassazione sui cosiddetti “extraprofitti” delle società energetiche. “Tassare gli extra-profitti o imporre un tetto ai prezzi nel mercato unico”, ha dichiarato, “potrebbe avere conseguenze negative. Vanno tenuti presente gli effetti negativi sulla transizione verde dell’economia. La situazione attuale crea degli incentivi per i produttori di energia eolica e solare perché investano sulle rinnovabili. Se si parla di interferire sui processi di mercato, sono molto riluttante”.
– Leggi anche: Perché il Sole di Confindustria ustiona Draghi per la tassa sugli extraprofitti energetici
COSA SI MUOVE IN EUROPA SUL TETTO AI PREZZI
Domenica il quotidiano tedesco Welt am Sonntag ha scritto che la Commissione europea ha intenzione di alleggerire le regole comunitarie sulla concorrenza per permettere ai governi degli stati membri di imporre un tetto ai prezzi del gas, per proteggere – per un periodo di tempo limitato – i consumatori dalle impennate di un’eventuale interruzione delle forniture russe.
A marzo, tuttavia, l’Unione europea aveva detto che l’imposizione di limiti massimi ai prezzi del gas all’ingrosso avrebbe potuto scoraggiare la transizione alle energie rinnovabili.