Mentre la carta stampata in Italia e i media si concentrano sugli aspetti per lo più militari, una notizia – tutt’altro che sorprendente ma prevedibile – è stata data di recente sugli effetti che le contro sanzioni russe stanno determinando in Germania, che come sappiamo si è subito schierata a sostegno delle scelte americane e ha deciso di interrompere il Nord Stream 2.
Infatti, secondo il quotidiano tedesco DW, la Germania ha incominciato a razionalizzare il gas nell’ambito del suo piano di emergenza proprio per prevenire un possibile arresto delle consegne russe.
D’altra parte questa scelta è la diretta conseguenza della decisione del leader russo di accettare solo pagamenti in rubli, scelta che, come sappiamo, è stata ufficializzata il 23 marzo.
Comunque, come è emerso ieri, l’Europa potrà continuare a pagare il gas della Russia in euro per tutto il prossimo mese, ma versando a Gazprom Bank, che non è soggetta a sanzioni e che provvederà alla conversione in rubli.
La serietà e la gravità della situazione in Germania si evince da due fatti, il primo dei quali è relativo alla dichiarazione del ministro dell’Economia tedesco che ha annunciato la realizzazione di una stanza di crisi presso il dipartimento dell’Economia che sarà composto da diversi funzionari, fra i quali anche quelli del ministero dell’economia oltre che del settore privato.
Passiamo al secondo: il ministro dell’Economia ha esortato sia le aziende che i singoli cittadini a cercare di ridurre il consumo di gas poiché da un punto di vista strettamente quantitativo le riserve tedesche sono allo stato attuale al 25% delle capacità totale.
Perché l’industria chimica tedesca teme di restare senza gas
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