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Fotovoltaico: celle solari super leggere, come bolle di sapone

I ricercatori del Mit hanno realizzato un fotovoltaico ultraleggero: le celle solari sono in grado di rimanere sulla superficie di una bolla di sapone senza farla scoppiare Fotovoltaico ultraleggero. Le celle solari si fanno ancora più leggere, come bolle di sapone. ladimir Bulovic, Annie Wang, e Joel Jean, ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT), hanno sviluppato…

I ricercatori del Mit hanno realizzato un fotovoltaico ultraleggero: le celle solari sono in grado di rimanere sulla superficie di una bolla di sapone senza farla scoppiare

Fotovoltaico ultraleggero. Le celle solari si fanno ancora più leggere, come bolle di sapone. ladimir Bulovic, Annie Wang, e Joel Jean, ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT), hanno sviluppato un nuovo fotovoltaico, ultraleggero e sottilissimo che potrebbe essere integrato a qualsiasi dispositivo. I ricercatori hanno davvero tentato l’impossibile, riuscendoci: la nuova cella solare è talmente leggera e piccola da poter rimanere sulla superficie di una bolla di sapone senza farla scoppiare. Si tratta di una innovazione importante, che potrebbe essere sfruttata per alimentare i dispositivi portatili del futuro.

Sicuramente prima della realizzazione di un prodotto commerciabile dovranno passare almeno 2 anni, ma il risultato potrebbe stupirci. La cella solare da noi realizzata ‘Potrebbe essere così leggera che non sapresti neanche che è lì, sulla tua camicia o sul tuo notebook’, ha commentato il professor Vladimir Bulović, responsabile del progetto.

fotovoltaico

La vera innovazione delle celle solari sta nel fatto che si è riusciti a produrre con un unico meccanismo materiale fotovoltaico, substrato e strato protettivo. Il substrato, quindi, come descritto in un paper pubblicato su Organic Electronics, non ha mai bisogno di essere maneggiato, pulito o rimosso durante la fabbricazione. La cosa è di grande rilevanza, perchè il substrato fisso permette di ridurre al minimo l’esposizione alla polvere (o ad altri agenti) che potrebbero comprometterne il funzionamento della cella solare.

Per la realizzazione della nuova cella solare superleggera, gli scienziato del MIT hanno sfruttato le qualità di un un polimero flessibile e trasparente  abbastanza comune, il parylene (comunemente utilizzato come rivestimento per la protezione di dispositivi biomedici impiantati). Il polimero plastico è stato utilizzato sia per il rivestimento che per il substrato, mentre lo strato primario in grado di assorbire la luce è stato costruito in dibutilftalato, un materiale organico.

A dirla tutta, la cella solare risultante non è particolarmente efficiente, ma il rapporto potenza-peso è tra i migliori mai raggiunti. Le tradizionali celle solari in Silicio, il cui peso è dovuto soprattutto alla presenza di vetro, produce circa 15 Watt di potenza per chilogrammo, le nuove celle hanno già dimostrato una potenza di 6000 Watt per chilogrammo, circa 400 volte di più.

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