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Edison

Ecco come Edison sguscerà tra Russia e Usa

Edison (gruppo Edf) ha detto che il prossimo anno non rinnoverà il contratto sul gas con la Russia, passando al Gnl americano. L'amministratore delegato Monti, inoltre, insiste sul progetto EastMed-Poseidon. Tutti i dettagli

 

Edison, società energetica italiana sotto il controllo del gruppo francese Edf, ha fatto sapere che non rinnoverà il contratto di importazione di gas naturale dalla Russia. Lo ha annunciato l’amministratore delegato Nicola Monti, che ha specificato che il contratto viene rinnovato ogni anno, ma dal 2023 non lo sarà più.

Il gruppo Edison, scrive Repubblica, è il “secondo operatore in Italia sia nel gas che nella vendita di energia”.

1 MILIARDO DI METRI CUBI ALL’ANNO

Il volume di gas contenuto nell’accordo è di 1 miliardo di metri cubi all’anno, pari a circa il 7 per cento del portafoglio di Edison (14 miliardi di metri cubi in tutto, con forniture anche da Algeria, Azerbaigian, Libia e Qatar).

GNL AMERICANO AL POSTO DEL GAS RUSSO

Edison sostituirà il gas russo con il gas liquefatto (GNL) di provenienza statunitense che, secondo Monti, sarà disponibile dal primo trimestre del 2023. L’amministratore delegato, nel suo intervento al webinar Il futuro della sicurezza energetica, ha dichiarato che Edison ha intrapreso un percorso di diversificazione dei fornitori già prima dell’invasione russa dell’Ucraina nell’ottica di maggiore “sicurezza energetica e competitività”.

Monti ha aggiunto di sperare che la crisi ucraina, con le sue ripercussioni sui prezzi e le forniture energetiche, induca un cambiamento alla “politica del no alle infrastrutture” in Italia.

L’INTERESSE DI EDISON PER IL MEDITERRANEO ORIENTALE

Nel suo intervento Monti ha anche ricordato la partecipazione di Edison allo sviluppo del progetto Poseidon, il gasdotto tra Grecia e Italia per portare in Europa le risorse energetiche del mar Mediterraneo orientale. Poseidon, ha spiegato Monti, è stato “ideato per collegare all’Italia le scoperte gas fatte nell’offshore di Israele e Cipro, largamente eccedenti i consumi di questi Paesi, e in grado di sostenere un’infrastruttura a livello europeo, con una capacità da 10 a 20 miliardi di metri cubi l’anno”.

Secondo il dirigente, Poseidon è un’infrastruttura che garantisce un importante “vantaggio strategico” perché collega le riserve di un paese affine ai valori occidentali “senza stati di transito e minimizzando il rischio geopolitico”. L’investimento richiesto è però importante, circa 5-6 miliardi di euro, che Monti invita però a considerare “in un’ottica europea, visto che il mercato del Vecchio continente deve rimpiazzare 150 miliardi di metri cubi dalla Russia” e non può fare affidamento sulla produzione gasifera interna.

Riferendosi all’EastMed – il progetto di gasdotto tra il Mediterraneo orientale e la Grecia legato a Poseidon -, Monti ha detto a LaPresse che “nel giro di quattro anni si potrebbe portare sul mercato italiano ed europeo una nuova fonte di gas con almeno 10 miliardi di metri cubi iniziali di volume”.

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