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Iraq

Come sarà la cura dimagrante di Shell

Shell pronta a tagliare fino a 9.000 posti di lavoro per rendere la società più resiliente dal punto di vista finanziario

 

Forte cura dimagrante per Shell. Il gigante dell’Oil&gas ha intenzione di snellire l’organico, tagliando fino a 9.000 dipendenti e provando a ridurre i costi. La pandemia accelera una ristrutturazione del gruppo necessaria ad una transizione energetica strutturale.

Andiamo per gradi.

L’ANNUNCIO DELL’AD DI SHELL

Ben van Beurden, amministratore delegato alla guida di Shell dal 2014, ha affermato che la società taglierà da 7.000 a 9.000 posti di lavoro entro la fine del 2022. I dipendenti, che erano 83.000 alla fine dello scorso anno, potrebbero diventare 74.000.

OBIETTIVO: RIDURRE I COSTI…

Grazie ad un’organizzazione più semplice, la società spera di ridurre i costi annuali fino a 2,5 miliardi di dollari, sempre entro il 2022. “Gran parte del risparmio sui costi per Shell deriverà dal minor numero di persone”, ha affermato Van Beurden in una nota.

…E RENDERE SHELL PIU’ RIESILENTE

“Abbiamo esaminato da vicino come siamo organizzati e riteniamo che, in molti posti, abbiamo troppi livelli in azienda: troppi livelli tra me, come CEO, e gli operatori e i tecnici nelle nostre sedi”, ha aggiunto Van Beurden, sottolineando la necessità di rendere il gruppo, nel post pandemia, più resiliente dal punto di vista finanziario.

LE DIFFICOLTA’ DI SHELL

La pandemia, in effetti, si è fatta sentire in casa Shell: la produzione di petrolio e gas sarebbe scesa nel terzo trimestre a poco più di 3 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno. Il Covid, scrive il Financial Times, insieme agli uragani stagionali, ha costretto le piattaforme offshore a chiudere.

I NUMERI DI SHELL

L’azienda si attende, per il terzo trimestre, profitti commerciali “significativamente inferiori”. Dopo aver annunciato svalutazioni per 16,8 miliardi di dollari a causa del crollo dei prezzi del petrolio, la compagnia petrolifera è pronta a una nuova svalutazione che oscilli tra 1 e 1,5 miliardi di dollari.

LA TRANSIZIONE ENERGETICA

Non solo Covid. L’azienda è impegnata in un piano per diventare una società a emissioni nette zero entro il 2050: Shell conta meno di 10 raffinerie, rispetto alle 55 di circa 15 anni fa. Il business degli idrocarburi sarà sempre più “concentrato” ha detto Van Beurden. “Continueremo a investire” nell’Oil&gas ma i ricavi andranno ad “aggiungersi alla linea di fondo”.

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