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Cina Gnl

Perché l’Europa si affida alla Cina per le navi Gnl

In Cina i produttori navali sono al lavoro per rispettare i numerosi ordini di metaniere per il Gnl. L'Europa finirà per dipendere dai cantieri cinesi? Ecco numeri e dettagli.

Il Global Times, tabloid di orientamento nazionalista legato al Partito comunista cinese, ha scritto che le aziende di cantieristica in Cina hanno ricevuto moltissimi ordini di metaniere (si chiamano così le imbarcazioni specializzate nel trasporto di gas liquefatto, o GNL); in alcuni casi, questi ordini arrivano a coprire un periodo di quattro anni, fino al 2026.

LA DOMANDA DI METANIERE (E DI NAVI RIGASSIFICATRICI)

C’è grande richiesta di metaniere – l’offerta, però, è scarsa – in particolare dai paesi europei, che stanno aumentando le importazioni di GNL per compensare il calo delle forniture dalla Russia e accelerare il distacco energetico dal paese dopo l’invasione dell’Ucraina.

Una metaniera può operare anche come FSRU, ossia come “unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione”, e permettere di riportare allo stato gassoso il GNL. È il caso, ad esempio, della Golar Tundra e della BW Singapore acquistate da Snam nei mesi scorsi, che dovrebbero venire posizionate a Piombino e a Ravenna: fungeranno da rigassificatrici, consentendo all’Italia di ricevere maggiori quantità di GNL.

GLI ORDINI RICEVUTI DALLA CINA

Il Global Times scrive che un cantiere navale di Pechino sta impiegando l’intera capacità delle banchine e ha ordini fino al 2026: attualmente starebbe lavorando alla costruzione di diciotto grandi navi.

Hudong-Zhonghua Shipbuilding, una sussidiaria del gruppo cantieristico statale China State Shipbuilding Corporation (CSSC), ha sei metaniere in produzione e ordini per trentatré, di cui ventisei ricevuti quest’anno. Un dipendente di CSSC ha detto al Global Times che la compagnia, al 12 ottobre, ha 139 ordini di grandi navi per il GNL.

Chen Daxi, vicepresidente della Zhejiang Shipbuilding Engineering Society, ha detto al Global Times che una metaniera richiede in media due anni di costruzione.

IL PESO DELLA CINA NELLA COSTRUZIONE NEVALE

Nei primi otto mesi del 2022, stando ai dati dell’Associazione cinese dell’industria cantieristica nazionale, il volume di navi costruite in Cina ha raggiunto i 23,9 milioni di tonnellate, pari al 45,4 per cento del mercato mondiale. Conteggiando i nuovi ordini, la quota di mercato della Cina sale al 50,6 per cento.

LE TARIFFE DELLE METANIERE

La forte domanda di navi per il trasporto del GNL ha causato un aumento delle tariffe delle imbarcazioni in servizio. Nell’Atlantico – riporta il Global Times – la tariffa giornaliera per una metaniera da 174.000 metri cubi di GNL è arrivato a 397.000 dollari, contro i 74.000 di inizio agosto.

LA CINA BLOCCA IL GNL ALL’EUROPA

La Cina ha ordinato alle società energetiche statali di interrompere le rivendite di GNL in Europa e in Asia, in modo da garantire al paese scorte di combustibile sufficienti a soddisfare la domanda durante la stagione fredda.

Gli stoccaggi di gas nel Vecchio continente, intanto, sono quasi pieni: al 16 ottobre la media dell’Unione europea era del 92,4 per cento, superiore all’obiettivo minimo dell’80 per cento.

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