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Energia

Bollette, cosa ha deciso l’Antitrust sulle società energetiche

Conferma parziale da parte dell'Agcm dei provvedimenti sulle società energetiche Enel, Eni, Edison, Acea ed Engie. Revocati invece a Hera e A2A per presunte modifiche unilaterali illegittime del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale

Stop ai rincari per Enel, Eni, Edison, Acea ed Engie per i contratti non i scadenza dall’Antitrust.

L’Antitrust ha infatti confermato, anche se solo parzialmente, i provvedimenti cautelari emessi lo scorso 12 dicembre nei confronti di Enel, Eni, Edison, Acea ed Engie, per presunte modifiche unilaterali illegittime delle condizioni economiche di fornitura di energia elettrica e di gas naturale.

Lo ha annunciato oggi una nota dell’Autorità garante della Concorrenza e del mercato (Agcm) spiegando che i provvedimenti “sono in linea con i principi espressi dal Consiglio di Stato nell’ordinanza del 22 dicembre 2022”.

Ripercorrendo le tappe della vicenda, l’Antitrust, a ottobre scorso ha contestato a sette aziende dell’energia, Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea, Engie, gli aumenti in bolletta comunicati ai consumatori. Iren, contro il provvedimento cautelare emesso dall’Agcm ha fatto ricorso al Consiglio di Stato che, ribaltando la decisione dell’Antitrust, ha ritenuto legittimi i rincari comunicati nei tempi previsti, e una volta scaduto il contratto, riassume Radiocor.

Nella stessa comunicazione, l’autorità antitrust presieduta da Roberto Rustichelli ha dichiarato di aver revocato invece i provvedimenti cautelari nei confronti di Hera e A2A.

Ora le cinque società energetiche avranno cinque giorni  per avviare l’esecuzione dei provvedimenti di sospensione.

Tutti i dettagli.

COSA HA STABILITO L’ANTITRUST

In pratica il Consiglio di Stato ha limitato lo stop alle sospensioni ai contratti che non siano scaduti e non ai rinnovi contrattuali conseguenti a scadenze concordate dalle parti. Quindi l’Autorità ha confermato i provvedimenti cautelari nei confronti di Enel, Eni, Edison, Acea ed Engie sospendendo l’efficacia di tutte le comunicazioni di modifiche unilaterali e/o rinnovo/aggiornamento/variazione delle condizioni economiche di offerta di contratti a tempo indeterminato, prive di una chiara, effettiva e predeterminata o predeterminabile scadenza.

ESCLUSE HERA E A2A

L’antitrust ha dichiarato di aver trovato prove che Hera e A2A avevano modificato i prezzi solo per contratti scaduti o in procinto di scadere, il che significa che non aveva più motivo di indagare.

Restano invece indagati Eni, Enel, Edison, Acea ed Engie per la presunta impropria fissazione del prezzo.

COSA DOVRANNO FARE ENI, ENEL, EDISON, ACEA ED ENGIE

Dunque quest’ultime non potranno variare le condizioni economiche delle forniture ai consumatori, ai condomini e alle microimprese che non hanno una effettiva scadenza. Entro cinque giorni, Enel, Eni, Edison, Acea ed Engie dovranno comunicare all’Autorità l’avvenuta esecuzione dei provvedimenti di sospensione. In riferimento alle società Hera e A2A, l’Autorità non ha ravvisato gli estremi per la conferma dei relativi provvedimenti cautelari visto che, sulla base dei documenti acquisiti, risulta che le variazioni dalle medesime comunicate hanno riguardato offerte economiche effettivamente in scadenza.

DECISIONE DELL’ANTITRUST DOPO LA MOSSA DEL GOVERNO

La decisione arriva dopo che il governo italiano è tornato sulla questione questa settimana, consentendo alle utility di procedere con le modifiche ai contratti di fornitura di gas ed elettricità in scadenza che l’Antitrust aveva precedentemente sospeso.

Ogni clausola contrattuale che consenta all’impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di modificare unilateralmente le condizioni generali del contratto non sarà efficace fino al 30 giugno del 2023. Lo stabilisce una norma di competenza del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica contenuta nel Milleproroghe. Il provvedimento, ricorda la nota, voluto dal governo proroga infatti di ulteriori due mesi, dal 30 aprile alla nuova scadenza di giugno, il termine per applicare la norma contenuta nel decreto ‘Aiuti bis’. ‘La norma punta a un doppio obiettivo: proteggere cittadini e consumatori in questi mesi difficili e allo stesso tempo garantire e tutelare l’iniziativa economica di quelle aziende più esposte al perdurare dell’instabilità dei mercati energetici”, precisa il ministro Gilberto Pichetto.

“Come Mase e come Governo è massimo l’impegno nel sostenere le famiglie e gli imprenditori in questa difficile congiuntura. Ringrazio il presidente dell’Antitrust Rustichelli che ha segnalato la questione consentendoci di collaborare alla risoluzione della problematica’. Più nel dettaglio, la nuova norma chiarisce che la sospensione delle modifiche unilaterali non si applica a quelle clausole che consentono l’aggiornamento delle condizioni economiche contrattuali alla scadenza delle stesse, nel rispetto dei termini di preavviso e fermo restando il diritto di recesso della controparte. Una precisazione necessaria per tutelare anche le imprese fornitrici, che a fronte di aumenti dei prezzi di gas naturale ‘di quasi 7 volte rispetto alla media degli ultimi anni’, sarebbero costrette a ‘vendere energia per i prossimi mesi a un prezzo significativamente inferiore a quello di acquisto.

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