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Agcm

Le marachelle sulle bollette delle società energetiche secondo l’Antitrust

L'Agcm ha avviato sette procedimenti istruttori nei confronti di Acea, A2a, Edison, Enel, Engie, Eni e Hera. Tutti i dettagli.

 

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) ha fatto sapere di aver avviato sette procedimenti istruttori, e altrettanti provvedimenti cautelari, nei confronti delle principali società fornitrici di elettricità e gas naturale sul mercato libero: Acea Energia, A2A, Edison, Enel, ENGIE, Eni Plenitude e Hera.

LA NORMA DEL DECRETO AIUTI BIS

L’AGCM sta analizzando le proposte di modifica del prezzo di fornitura dell’energia elettrica e del gas e le successive proposte di rinnovo delle condizioni contrattuali, in contrasto con l’articolo 3 del cosiddetto decreto Aiuti bis dell’agosto scorso, convertito in legge il 21 settembre.

La norma sospende – dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023 – l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società fornitrici di modificare il prezzo di fornitura, sia l’efficacia delle relative comunicazioni di preavviso.

LA CONTESTAZIONE DELL’AGCM

L’autorità contesta alle sette società “la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche, inviate prima del 10 agosto 2022 e, in seguito, le proposte di aggiornamento o di rinnovo dei prezzi di fornitura, di carattere peggiorativo, giustificate sulla base della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso”.

L’IMPATTO SU CONSUMATORI E MICROIMPRESE

L’autorità antitrust segnala che i consumatori, i condomini e le microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche sono 7.546.963, di cui circa 2.667.127 avrebbero già subito un aumento di prezzo ingiustificato.

COSA SUCCEDE AI FORNITORI ENERGETICI

I fornitori energetici, quindi, dovranno sospendere l’applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022. Inoltre, dovranno comunicare all’AGCM le misure che adotteranno al riguardo. Le società avranno sette giorni di tempo per difendersi, dopodiché l’autorità potrà confermare o meno i provvedimenti cautelari.

I PRECEDENTI

Gli ultimi interventi dell’AGCM si sommano ai quattro procedimenti istruttori e agli altrettanti provvedimenti cautelari già adottati, a ottobre, nei confronti delle società energetiche Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola.

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