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Wirecard

Tutte le ultime novità sullo scandalo Wirecard in Germania

Il crollo in Borsa. Il nuovo arresto. Le altre accuse. E i subbugli politici. Cosa succede in Germania sul caso della società fintech Wirecard

 

Il titolo Wirecard crolla in borsa, ancora una volta. Le azioni della società fintech scendono del 5,4%, mentre lo scandalo si allarga.

Nuovi mandati di arresto sono stati emessi nei confronti dell’ex ceo, Markus Braun, che è stato arrestato nuovamente, e di altri due dirigenti. La questione tocca (ed infuoca) anche il Governo: la Merkel sapeva?

Andiamo per gradi.

WIRECARD CROLLA IN BORSA

Partiamo dalla performance in Borsa. Wirecard è in perdita di 5,4 punti percentuali a 1,71 euro: il titolo è tra i peggiori della giornata alla Borsa tedesca, mentre il Dax guadagna lo 0,41% rispetto al prezzo di chiusura del giorno precedente, a 13.158 punti.

ARRESTATO (NUOVAMENTE) EX CEO MARKUS BRAUN

Il calo in borsa è dovuto agli ultimi mandati di arresto. L’ex ceo di Wirecard, Braun, è stato nuovamente arrestato, dopo che nelle scorse settimane è stato rilasciato su pagamento di cauzione.

NUOVI MANDATI DI ARRESTO

Il pubblico ministero di Monaco ha emesso tre mandati di arresto contro, appunto, Braun ed altri due ex dirigenti,  di due ex direttori, Burkhard Ley e Stephan von Erffa. L’ex capo della controllata Wirecard Cardsystems Middle East è, invece, in custodia cautelare a Dubai.

NUOVE ACCUSE

I nuovi mandati trovano ragione nel fatto che, secondo gli investigatori, le accuse dovevano essere “considerevolmente” ampliate. Secondo quanto dichiarato da un testimone, infatti, scrive la Tagess, Wirecard avrebbe gonfiato le vendite e le attività totali a già a partire dal 2015. I dirigenti sono accusati di frode e di manipolazione del mercato.

Il falso in bilancio avrebbe permesso alla società di ottenere prestiti per oltre 3,2 miliardi di euro.

LA MERKEL SAPEVA?

Lo scandalo della fintech tedesca sembra toccare anche l’esecutivo. Già nei giorni scorsi è emerso che il ministro delle Finanze, Olaf Scholz, fosse venuto a conoscenza delle indagini della BaFin su Wirecard già nel 2019, senza prendere le dovute misure. Secondo le inchieste di Der Spiegel e Süddeutscher Zeitung, riporta la Tagess, anche la cancelliera Angela Merkel avrebbe promosso le attività di Wirecard nel corso del suo viaggio in Cina nel 2019 nonostante il ministro l’avesse informata dei dubbi che si avevano sulle finanze (e non solo) di Wirecard.

TUTTI I SUBBUGLI POLITICI IN GERMANIA. L’APPROFONDIMENTO DI MENNITTI

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