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Vivendi

Bolloré fa cassa in Vivendi grazie al miliardario americano Ackman

Vivendi ha venduto una quota del 7,1% della major discografica Universal alla società di investimento di William Ackman. Tutti i dettagli

Il gruppo francese del settore media Vivendi ha venduto una quota del 7,1 per cento della casa discografica americana Universal Music Group a Pershing Square Holdings, la società d’investimento del miliardario statunitense William Ackman.

ACCORDO DA 2,8 MILIARDI

Vivendi ha fatto sapere che la cessione è stata valutata in 2,8 miliardi di dollari, sulla base di un valore d’impresa di Universal Music Group – major che rappresenta artisti come Tailor Swift, Lady Gaga e Justin Bieber – di 41 miliardi di dollari per il 100 per cento.

NUOVO TENTATIVO DI ACKMAN

Come spiega Reuters, William Ackman è riuscito a ottenere una quota considerevole di Universal dopo il fallimento – il mese scorso, per via dell’opposizione dell’autorità di regolazione statunitensi – di un’operazione tramite SPAC per l’acquisto di una quota del 10 per cento.

Adesso invece Ackman potrà aumentare la sua partecipazione in Universal di un ulteriore 2,9 per cento entro il prossimo 9 settembre attraverso i fondi che dirige o controlla.

COSA VUOLE FARE ACKMAN

Stando a fonti vicine ad Ackman sentite da Reuters, il miliardario avrebbe intenzione di acquistare più quote di Universal Music Group e starebbe attualmente raccogliendo nuovi capitali.

Ackman ha dichiarato ai propri clienti che la musica è la forma di intrattenimento più economica al mondo, oltre che un investimento saggio.

La mossa di Ackman anticipa il piano di Vivendi per quotare e cedere ai suoi azionisti il 60 per cento di Universal. Il gruppo tecnologico cinese Tencent ha nei mesi scorsi rilevato il 20 per cento di Universal.

IL COMMENTO DI VIVENDI

In una nota, Vivendi ha detto che “si felicita” dell’ingresso di Ackman in Universal Music Group: “un importante investitore americano, che fornisce ancora una volta la prova del successo globale e dell’attrattiva della società musicale”.

Il valore di Universal Music Group è maggiore di quello della società madre Vivendi. La major, spiega Reuters, sta prosperando grazie alla ripresa dell’industria musicale, sostenuta dall’aumento dei ricavi dallo streaming e dalla recente crescita delle vendite di CD e vinili.

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