Sono giorni di lavoro frenetico e di alta tensione nello studio dell’avvocato Domenico Romito, responsabile nazionale dell’associazione Avvocati dei Consumatori e primo legale ad attivarsi contro la Banca Popolare di Bari. Per l’istituto di credito, commissariato dalla Banca d’Italia venerdì scorso, il governo ha deciso il salvataggio tramite Mediocredito Centrale e il Fondo Interbancario di Tutela dei depositi (Fitd) e ha stanziato 900 milioni di euro. A riscaldare un clima già rovente, ieri, la diffusione da parte di Fanpage di un audio pubblicato da Fanpage in cui l’amministratore delegato della banca, Vincenzo De Bustis, ammetteva che i conti erano “taroccati” e si diceva sicuro che non ci sarebbe stato alcun commissariamento.
(ECCO RISCHI E INCOGNITE PER AZIONISTI E OBBLIGAZIONISTI DELLA POPOLARE DI BARI. REPORT START)
(QUANTI SONO GLI AZIONISTI E GLI OBBLIGAZIONISTI DELAL BARI IN ANSIA. REPORT BANKITALIA)
“TUTTI SAPEVANO CHE QUEI TITOLI NON ANDAVANO VENDUTI”
“La verità è che sono stati calpestati i diritti più elementari delle persone, ora la si butta in politica ma bisognerebbe rimanere sul pezzo – dice Romito a Start Magazine -: tutti sapevano che venivano venduti titoli che non andavano venduti e tutti sapevano che venivano venduti alle famiglie. Le parole di De Bustis sono solo l’ennesimo tassello di un quadro per nulla rassicurante e che mi spinge a pensare che ci sia stato letteralmente un ordine di scuderia, non credo nello spirito intraprendente del singolo venditore”.
IL PROBLEMA DEL CONFLITTO DI INTERESSI
Il punto, spiega l’avvocato, “è che quando si vendono i titoli della banca in cui si opera si sconfina nel conflitto di interessi: se non s’interrompe questo circuito, non ne usciremo mai. Se le banche continuano ad essere sia banche di raccolta sia banche d’investimento la situazione si ripeterà”. Per questo, afferma Romito, “bisogna fare una legge per vietare le vendite in conflitto d’interesse. Ricordo che la Consob, seguendo il richiamo dell’Esma (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei marcati, ndr) aveva dato disposizioni perché la vendita dei titoli illiquidi venisse fatta con procedura asfissiante ma tutto è rimasto lettera morta”.
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IL RISCHIO PER I RISPARMIATORI
E ora gli azionisti e gli obbligazionisti della Popolare di Bari, che già hanno visto scendere e quasi azzerarsi il valore dei titoli posseduti, rischiano di rimanere con le tasche vuote. “Se ora i risparmiatori dovessero perdere tutto ci sarà un altro scandalo – ammette Romito -. Visto che lo Stato è intervenuto per salvare i risparmi delle banche saltate negli anni scorsi (come nel caso di Popolare di Verona, Veneto Banca, Banca Etruria, Carichieti, Cariferrara e Banca Marche, ) ora deve farlo anche per quelli della Popolare di Bari oppure i risparmi delle famiglie del Nord e quelli delle famiglie del Sud sono diversi? Al Sud ci sono cittadini di serie B?”.
(QUANTI SONO GLI AZIONISTI E GLI OBBLIGAZIONISTI DELLA BARI IN ANSIA. REPORT BANKITALIA)
LO SPETTRO DEL BURDEN SHARING
Un altro rischio è quello del burden sharing, ovvero della procedura imposta dall’Unione europea secondo cui l’aiuto pubblico a una banca in dissesto può arrivare solo dopo aver ridotto il valore nominale delle azioni e delle obbligazioni subordinate o dopo aver convertito queste in capitale. “Il burden sharing sarebbe inaccettabile perché qui non siamo di fronte a un problema di singole azioni in cui è stata posta scarsa attenzione ma a un problema di mancati controlli. Non si tratta di una normale operazione di acquisti – magari massivi – fatta da operatori qualificati di una società. In tal caso è logico che ci sia una riduzione del valore o un azzeramento dei titoli. Ma non si può fare altrettanto a una famiglia che ha depositato dei soldi sul conto corrente di una banca. Penso che il governo sarà attento a che ciò non accada”.
MA COME STANNO I RISPARMIATORI DELLA BPB?
Intanto il momento non è affatto facile per i risparmiatori che sono finiti nel caos dell’istituto di credito. Per alcuni, dice Romito, “non è escluso che predisporremo un sostegno psicologico; ci sono situazioni drammatiche e non esagero usando questa parola: persone che avevano investito tutto quello che avevano messo da parte oppure l’intera liquidazione, che magari ancora non sono in pensione e su quei soldi facevano affidamento; ci sono anziani che si sentono truffati. E ora pure le festività che non aiutano di certo ad alleggerire il clima”.
(ECCO RISCHI E INCOGNITE PER AZIONISTI E OBBLIGAZIONISTI DELLA POPOLARE DI BARI. REPORT START)
Prima del commissariamento aleggiava ancora un po’ di speranza. “E’ così: cercavano di credere che la banca si sarebbe trasformata in spa e che le azioni si sarebbero riprese; ora invece hanno preso coscienza che i loro risparmi stanno andando in fumo”.
Nel frattempo “noi proseguiamo con la nostra azione collettiva di risarcimento e siamo fiduciosi che andrà avanti positivamente. Inoltre suggeriamo a tutti i risparmiatori di esercitare il diritto a interrompere la prescrizione soprattutto a chi ha partecipato all’aumento di capitale del 2014 altrimenti il rischio è che si prescriva il diritto e poi non sarà più possibile esercitarlo”.
(QUANTI SONO GLI AZIONISTI E GLI OBBLIGAZIONISTI DELLA BARI IN ANSIA. REPORT BANKITALIA)
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