Gli spagnoli di Asterion pronti a scommettere ancora sull’Italia.
È arrivato il via libera, secondo quanto apprende Radiocor, da parte del comitato di investimenti del fondo spagnolo Asterion, che in Italia controlla Retelit, all’offerta da 700 milioni di euro che presenterà con il Mef per Sparkle, la controllata di Tim dei cavi sottomarini di interesse strategico.
I due potenziali acquirenti avevano in passato comunicato l’esigenza di un allungamento della scadenza per la presentazione della proposta, inizialmente attesa entro il 30 novembre e poi per il 15 dicembre, ma ora tutto sembrerebbe preludere all’invio dell’offerta. L’ipotesi contenuta nella proposta vincolante, sempre stando a quanto si apprende, prevede una solida presenza pubblica per Sparkle, con il Mef al 70% del capitale e la governance, e il restante 30% a Retelit-Asterion.
Tim stamattina ha confermato di aver ricevuto dal ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e da Retelit, società controllata dal fondo Asterion, l’offerta vincolante per l’acquisto di Sparkle. La proposta conferma per Sparkle un enterprise value di 700 milioni di euro e avrà validità fino al 27 gennaio prossimo.
Il fondo iberico è nato proprio per investire nel mercato medio delle infrastrutture europee e conosce bene il mercato italiano. A novembre 2021 Asterion ha acquisito Retelit e a luglio 2022 Irideos, rilevata da F2i.
Tutti i dettagli.
CHI È ASTERION
Con sede a Madrid, Asterion è il maggior fondo spagnolo nato dal lavoro di una squadra di gestori ex Kkr: Jesús Olmos Clavijo, attuale ceo del gruppo (nella foto); Winnie Wutte e Guido Mitrani.
Il fondo è nato per investire nel mercato medio delle infrastrutture europee, con particolare attenzione alla sostenibilità. Come ricordava l’anno scorso Reuters, Asterion Industrial Partners è un fondo infrastrutturale attivo nei settori dell’energia, delle telecomunicazioni e della mobilità, con investimenti per un valore di circa 5 miliardi di euro.
GLI ITALIANI NEL FONDO
L’italiano Guido Mitrani (già in Goldman Sachs e Kkr) è uno dei soci fondatori del fondo.
Tra i partner del fondo figura anche l’italiana Roberta Neri, già nel board di Ryanair ed ex amministratrice delegata di Enav (la società del Mef che controlla il traffico aereo) e presidente del gruppo Retelit. Dal 2018 è parte di Asterion, prima come senior advisor, poi come operating partner.
Altra italiana tra i partner è Bice Di Gregorio: è anche nel cda di Sorgenia per il triennio 2023-2026.
IL PORTAFOGLIO
Il fondo Asterion ha partecipazioni in: Energy Asset, società di infrastrutture di servizi pubblici; Marconi, società di antenne e apparecchiature radioelettroniche per radiolink a microonde in Spagna; Amp, azienda di servizi energetici e di energia distribuita a basse emissioni di carbonio con sede nel Regno Unito; Nabiax, piattaforma di 11 data center con 29 MW di potenza situati in Spagna, Stati Uniti, Brasile, Messico, Cile, Perù e Argentina; Asterion Energies, piattaforma Asterion Renewables attiva nelle aree geografiche principali del Fondo in collaborazione con sviluppatori locali; e Proxiserve, gruppo di servizi pubblici francese attivo nei servizi energetici (contabilizzazione, manutenzione, riscaldamento, elettricità).
COSA GIÀ FA ASTERION IN ITALIA
Dunque, in caso di accettazione dell’offerta da parte di Tim, il 100% di Sparkle passerebbe in mano al Mef e ad Asterion.
In Italia il fondo spagnolo aveva acquisito Sorgenia, insieme a F2i, diventando azionista del gruppo energetico con una quota del 27,6%. Nel 2020 ha acquisito il 24,1% del capitale sociale di Retelit, società della fibra italiana, per poi rilevarne successivamente la maggioranza. Nello stesso anno, con il fondo F2i, ha perfezionato l’acquisizione di Sorgenia. Asterion controlla poi in Italia la società di efficienza energetica Samso e i due gruppi infrastrutturali delle telecomunicazioni Irideos e Retelit.
“Con queste acquisizioni il fondo spagnolo ha dato vita a un polo B2B dell’Ict in Italia “con oltre 30 data center di proprietà – fra cui Avalon Campus, il maggiore Interconnection hub italiano, più di 40.000 km di rete che portano le tecnologie di accesso nelle principali città italiane ed europee, 25.000 km di cavi sottomarini in fibra ottica di ultima generazione, che toccano 3 continenti” come spiegato da CorCom l’anno scorso.
In realtà, il fondo si prepara ad uscire dal capitale di Sorgenia, come raccontava a fine ottobre il Sole 24 Ore: Asterion è impegnata in altre due operazioni chiave nel nostro Paese. Per primo, si appresta al closing sul 49% di 2i Aeroporti (ceduto da Ardian).
IL PRIMO INVESTIMENTO NEL SETTORE AEROPORTUALE
“Con una presenza significativa in Italia, Asterion continua a far crescere le sue operazioni nel paese e questo rappresenta il suo primo investimento nel settore aeroportuale” ha spiegato il fondo iberico in una nota dello scorso luglio, precisando che la società lo sta facendo “espandendo la sua presenza nella mobilità acquisendo un portafoglio unico e strategico di aeroporti con elevate barriere all’ingresso, concessioni rimaste a lungo e normative di supporto. In linea con la sua strategia Esg, Asterion prevede di concentrarsi su iniziative di riduzione delle emissioni, facilitare la transizione verso carburanti per l’aviazione più ecologici e promuovere piani Net Zero per rendere i viaggi aerei più sostenibili.”
Infine, il secondo fronte è quello insieme al Mef per la proposta vincolante per Sparkle.