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Bayer

Tutti i grattacapi di Bayer

Il calo dei prezzi dei raccolti e dei cereali sta riducendo la domanda di prodotti chimici per le colture e oltre a Corteva e Basf anche Bayer accusa il colpo. Ma la multinazionale tedesca ha anche altri grattacapi e prosegue con i licenziamenti. Fatti, numeri e commenti

 

Gli agricoltori comprano sempre meno prodotti chimici. Non perché decidano di non usarli per scelta quanto perché il calo dei prezzi delle materie prime agricole gli impone di ridurre le spese. Se ne sono accorti la statunitense Corteva e la tedesca Basf. E ora anche il colosso di Leverkusen, Bayer.

Questo, infatti, – nel bel mezzo di una revisione della gestione (che prevede importanti tagli ai posti di lavoro) e delle accuse al glifosato ereditate da Monsanto -, ha registrato un calo del 16,5% degli utili rettificati del secondo trimestre.

Buone notizie, invece, per quanto riguarda la forte domanda dei suoi nuovi farmaci Nubeqa per il cancro e Kerendia per i reni.

COSA DICONO I NUMERI DI BAYER

Oggi Bayer, annunciando i risultati del secondo trimestre, ha riferito che il fatturato del gruppo è aumentato del 3,1%, raggiungendo 11,1 miliardi di euro. Tuttavia, ha registrato un calo del 16,5% degli utili rettificati. Il calo degli utili, spiega nella nota, “è dovuto principalmente a un mix di prodotti sfavorevole”.

Bayer ha comunque confermato le sue precedenti previsioni sugli utili per l’intero anno.

Fonte: Bayer

UNA SPIRALE CHE COLPISCE IL SETTORE AGRICOLO

“L’utile operativo del secondo trimestre di Bayer è stato trascinato al ribasso dalla debolezza dei mercati agricoli”, osserva Reuters, ricordando che si tratta dell’ultimo produttore di forniture agricole in ordine cronologico a essere colpito da una domanda inferiore a causa del calo dei prezzi dei raccolti e dei cereali.

Già la settimana scorsa la rivale Corteva aveva infatti tagliato le previsioni di vendita e di utile per l’intero anno, a causa del calo dei prezzi dei suoi prodotti chimici per le colture. E Basf ha dichiarato che i volumi di vendita di erbicidi e fungicidi sono diminuiti nel trimestre aprile-giugno, che normalmente rappresenta una stagione chiave per la generazione di utili per il settore.

Bloomberg ricorda che il titolo di Bayer è sceso del 48% negli ultimi 12 mesi fino alla chiusura di lunedì e di oltre il 70% da quando ha acquisito Monsanto nel 2018. Tuttavia, gli analisti di Barclays si dicono abbastanza positivi: “Come sempre per Bayer, si tratta di una situazione contrastante, ma visti i deboli risultati delle colture dei colleghi e la forte performance/aggiornamento del settore farmaceutico, pensiamo che questo sarà preso relativamente bene”.

LICENZIAMENTI E ALTRE GRANE

Il crollo dei mercati agricoli è l’ennesimo grattacapo per l’amministratore delegato Bill Anderson, il quale dalla nomina nel giugno 2023 sta affrontando varie difficoltà. L’inizio del suo incarico è stato segnato prima dal calo dei prezzi delle azioni e dagli sforzi per porre fine al contenzioso sui presunti effetti cancerogeni del diserbante a base di glifosato e poi ha subito una forte battuta d’arresto nello sviluppo dei farmaci alla fine dello scorso anno.

All’ipotizzata scissione di Bayer (auspicata dagli investitori) per scorporare le attività nel settore delle scienze delle colture, su cui appunto pesano le cause al diserbante Roundup, Anderson ha preferito concentrarsi sulla riorganizzazione interna, attraverso licenziamenti e snellimento di gerarchia e burocrazia.

Il gruppo, che aveva quasi 100.000 dipendenti alla fine del 2023 – ricorda Reuters -, ha dichiarato di aver tagliato l’equivalente di 3.200 posti di lavoro a tempo pieno nei primi sei mesi dell’anno, segnando un’accelerazione dopo aver registrato un calo di 1.500 unità nel primo trimestre.

L’amministratore delegato ha dichiarato di non voler fissare obiettivi specifici di riduzione dei posti di lavoro, ma ha previsto che la revisione in corso, unità per unità, “porterà a tagli significativi in aggregato”.

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