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Tutte le ultime scosse in Terna con Giuseppina Di Foggia

Tensioni in casa Terna dopo le prime decisioni del nuovo capo azienda Giuseppina Di Foggia. Fatti, nomi, indiscrezioni e approfondimenti

IL CANTO DI DI FOGGIA IN TERNA E NON SOLO

“Il mio sogno era quello di fare la cantante come Whitney Houston e avevo una passione per il mondo della moda e per gli stilisti come Armani. Tuttavia, ero anche attratta e affascinata dalla tecnologia e dalla sfida di poter diventare ingegnere”, confessava tempo fa a Formiche.net Giuseppina Di Foggia, quando ancora era amministratore delegato e vice presidente di Nokia Italia e Country Senior Officer per Italia e Malta di Nokia.

CHI LE CANTA A DI FOGGIA

Ma questa a volta a cantarle a Di Foggia sono stati i vertici del governo, in primis il ministero dell’Economia ma anche ambienti della presidenza del Consiglio (se non proprio la premier Giorgia Meloni) che tanto ha voluto Di Foggia al timone di Terna (reti di trasmissione dell’energia elettrica), società partecipata da Cassa depositi e prestiti (Cdp), che è controllata dal ministero dell’Economia.

Di Foggia, ha sottolineato oggi il Corriere della sera, “è l’unica donna scelta da Meloni per la guida di una grande azienda pubblica”. Che cosa è successo? Iniziamo dalle ultime novità.

IL COMUNICATO DI TERNA

Il cda di Terna, sotto la presidenza di Igor De Biasio e alla presenza dell’amministratore delegato, Giuseppina Di Foggia, ha rivisto gli assetti organizzativi della società. Terna ha reso noto alle ore 00:52 di oggi che la società e il direttore finanziario, Agostino Scornajenchi, “hanno raggiunto un accordo consensuale di risoluzione del rapporto di lavoro che prevede altresì la sua permanenza nel ruolo, sino al 31 agosto 2023, e in azienda fino al 31 dicembre dello stesso anno”. Inoltre, “è stato raggiunto un accordo consensuale per l’uscita di Giuseppe Del Villano, direttore Corporate Affairs, sostituito ad interim da Emilia Rio, in linea con i piani di successione in essere”.

IL SILURAMENTO DEI MANAGER TERNA VICINI A DONNARUMMA

Il comunicato formale cela e ammanta di ufficialità un vero e proprio siluramento di Scornajenchi, che svolge mansioni chiave e che voleva essere rimosso di colpo dal capo azienda di Terna senza avere neppure pronto un sostituto, come ha scritto due giorni fa Giovanni Pons del quotidiano Repubblica, che ha rivelato il blitz di Di Foggia.

Tra l’altro Scornajenchi è presidente di Andaf, l’associazione nazionale dei direttori amministrativi e finanziari.

I NOMI DEI MANAGER

I primi interventi di Di Foggia sull’organigramma di Terna? Sostituire – scrive oggi il Corriere della sera – il direttore corporate affairs, Giuseppe Del Villano, e il direttore delle relazioni esterne, affari istituzionali e sostenibilità, Massimiliano Paolucci (al suo posto con interim opera già David Massey). Paolucci è un comunicatore di lungo corso con un passato anche in Telecom, Pirelli, Aeroporti di Roma e Acea, imparentato alla lontana con alte sfere della Repubblica.

IL RUOLO DI DONNARUMMA

Scornajenchi, Del Villano e Paolucci hanno condiviso la precedente gestione di Terna, quando a capo dell’azienda era Stefano Donnarumma, top manager peraltro molto apprezzato da Giorgia Meloni (ha partecipato insieme ad altri all’elaborazione di una sorta di manifesto programmatico di Fratelli d’Italia prima delle elezioni).

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, aveva preannunciato in un’intervista al Corriere della sera che Donnarumma sarebbe stato nominato ai vertici di Cdp Venture Capital. Uno scenario però che non si è realizzato.

IL COMMENTO

Ha commentato il Corriere della sera: “Uno scossone, quello predisposto da Di Foggia, gestito in modo frettoloso che innesca più speculazioni del previsto, alimentando una fibrillazione che, complice l’assenza di una comunicazione preventiva e la debolezza dei mercati nella giornata di ieri”.

TERNA FLOSCIA IN BORSA

In effetti le mosse improvvise e impreviste del nuovo amministratore delegato di Terna – una nomina che è stata considerata da Palazzo Chigi un fiore all’occhiello per il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e pare suggerita dalla sorella Arianna Meloni – ha contribuito a provocare un pessimo andamento in Borsa: ieri a Piazza Affari le azioni dell’azienda ha perso il 3,16%, chiudendo a 7,28 euro, un valore che non toccava da marzo, un mese prima che la stessa Di Foggia venisse nominata ceo, ha rimarcato Mf-Milano Finanza: “Alla chiusura degli scambi la capitalizzazione è scesa a circa 14,6 miliardi di euro: bruciati in una seduta 478 milioni”.

LE DISCUSSIONI NEL CDA DI TERNA

Ma le fibrillazioni solcano anche e soprattutto il consiglio di amministrazione, che secondo le indiscrezioni raccolte da Start Magazine in ambienti finanziari ha una pluralità di posizioni rispetto alle prime decisioni di Di Foggia. Il quotidiano Il Messaggero racconta anche che le perplessità verso Di Foggia sono anche del presidente Igor Di Blasio, voluto dalla Lega.

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