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Pfizer vaccinerà ancora i suoi conti?

Pfizer, nonostante una trimestrale superiore alle attese, ha tagliato le previsioni di profitto per il 2022. C’entra il futuro dei vaccini anti Covid? Fatti, numeri e commenti

 

Nei primi tre mesi del 2022, i ricavi della multinazionale statunitense Pfizer sono aumentati del 77% rispetto a un anno prima e questo, come scrive Finimize, “che li amiate o li odiate” è merito soprattutto dei suoi due prodotti contro il Covid, che insieme costituiscono più della metà delle entrate del colosso farmaceutico.

Tutti i dettagli.

I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE

Comirnaty di Pfizer è stato il vaccino contro il coronavirus più somministrato in Europa e negli Stati Uniti e la sua pillola anti Covid, Paxlovid, ha vinto il confronto con l’unico altro concorrente (molnupiravir di Merck) perché più efficace. Paxlovid da solo ha generato ricavi per 1,5 miliardi di dollari.

Anche gli utili netti, rispetto al primo trimestre del 2021, sono cresciuti del 72%.

Fonte: Pfizer

Nei primi tre mesi dell’anno, inoltre, scrive Radiocor, “l’utile adjusted per azione è stato di 1,62 dollari, superiore alle stime di 15 centesimi, su ricavi di 25,66 miliardi di dollari, contro attese per 23,86 miliardi; la vendita di vaccini contro il coronavirus ha contribuito con 13,2 miliardi di dollari”.

La società farmaceutica poi, in occasione dei risultati, “ha confermato la guidance per l’intero 2022 per ricavi tra i 98 e i 102 miliardi di dollari, mentre ha ridotto le previsioni sugli utili adjusted di 10 centesimi, con una forchetta ora tra i 6,25 e i 6,45 dollari per azione”, aggiunge Radiocor.

Infine, nonostante una trimestrale superiore alle attese, il titolo di Pfizer ha perso ieri pomeriggio lo 0,3% nel premercato. La ragione è il taglio delle previsioni sugli utili per l’intero 2022, in quanto la multinazionale ha messo in guardia sui maggiori costi di ricerca e sviluppo che verranno.

IL COMMENTO E LE ANTICIPAZIONI DEL CEO

Il presidente e amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, ha commentato così i risultati del primo trimestre: “Sono molto orgoglioso della nostra performance […] Continueremo a fornire al mondo Comirnaty, che rimane uno strumento fondamentale per aiutare i pazienti e le società”.

Bourla ha poi aggiunto che Pfizer è “sulla buona strada” per quanto riguarda la consegna di almeno 2 miliardi di dosi ai Paesi a basso e medio reddito nel 2021 e 2022.

Il Ceo ha speso parole anche sull’atteggiamento della multinazionale nei confronti della Russia: “In risposta alla devastante guerra in Ucraina, e come azienda che si dedica alla promozione della salute umana, abbiamo scelto di continuare a fornire al popolo russo i farmaci di cui hanno bisogno e stiamo donando tutti i profitti della nostra filiale russa agli sforzi umanitari in Ucraina”.

PREVISIONI PER IL FUTURO

Sebbene la percezione generale tra le persone sia che il Covid fa meno paura e la situazione epidemiologica sia stabile, il virus continua a circolare ma le campagne vaccinali arrancano. Motivo per cui la domanda di vaccini sta rallentando.

I dati usciti il mese scorso e pubblicati da J News hanno mostrato che a metà marzo sono state fatte meno della metà delle iniezioni rispetto alla prima settimana di gennaio. Ecco perché, secondo i dati di Airfinity, nel 2022 dovrebbero essere venduti a livello globale un terzo in meno di vaccini rispetto alle stime precedenti.

COSA FARÀ QUINDI PFIZER?

Vista l’aria che tira, Pfizer – secondo quanto riferisce Finimize – sta diversificando il suo portafoglio. Ha rilevato Arena Pharmaceuticals a dicembre e ha annunciato il mese scorso che avrebbe acquistato il produttore di farmaci respiratori ReViral proprio per ampliare il suo portafoglio di farmaci.

Anche secondo gli analisti, infatti, il rallentamento nella richiesta di vaccini sarebbe il sintomo della fine dei profitti record legati esclusivamente alla vendita di prodotti contro il Covid.

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