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Dolce Gabbana Borsa

Perché per Dolce & Gabbana è difficile quotarsi in Borsa?

Con una perdita operativa di 13 milioni di euro nell'ultimo esercizio fiscale, sfuma sempre di più l'idea di Dolce & Gabbana di quotarsi in Borsa, mentre resta in piedi l'opzione investitore di minoranza. Fatti, numeri e commenti

 

A luglio le voci di un possibile investitore di minoranza e la tentazione di quotarsi in Borsa. Ora, però, la casa di moda fondata nel 1985 dagli stilisti Stefano Gabbana e Domenico Dolce deve anche fare i conti con una perdita operativa pari a 13 milioni di euro registrata nell’anno fiscale terminato a marzo.

GLI ULTIMI RISULTATI FINANZIARI DI DOLCE & GABBANA

Stando a un comunicato riportato dall’agenzia di stampa Reuters, Dolce & Gabbana Holding, dopo aver intensificato gli investimenti nella propria rete di boutique e nella divisione beauty, incorporata nel 2022, ha registrato una perdita operativa pari a 13 milioni di euro nell’anno fiscale concluso a marzo.

Nell’esercizio precedente, secondo i documenti depositati presso la Camera di Commercio italiana, la perdita operativa del gruppo ammontava a 1 milione di euro.

LE CAUSE

L’ultima perdita registrata è da attribuire ai maggiori investimenti fatti dalla holding, che tuttavia difende le proprie scelte. Soprattutto quella di internalizzare l’attività di cosmetica, che le ha permesso di aumentare i ricavi. Dolce & Gabbana ha infatti registrato un aumento del proprio fatturato del 17%, raggiungendo gli 1,87 miliardi di euro, nei 12 mesi terminati il ​​31 marzo.

La decisione di creare due anni fa una nuova società per gestire le sue attività di bellezza, tra cui lo sviluppo, la produzione e la vendita di profumi e cosmetici, l’ha resa la prima casa di lusso italiana a compiere un passo simile. In precedenza aveva gestito l’attività tramite licenze.

COME VANNO LE VENDITE DI D&G

In un periodo in cui le vendite dei marchi di lusso della moda sono tendenzialmente in ribasso, dopo una ripresa post-pandemia eccezionalmente forte, quelle di Dolce & Gabbana mostrano sia segnali positivi che negativi.

Le vendite in Europa, che rappresentano il 50% dei ricavi della divisione moda e casa, sono infatti aumentate del 6% su base annua. Mentre quelle nelle altre principali aree geografiche sono diminuite, con il mercato statunitense che ha mostrato un calo del 13%.

IPOTESI INVESTITORE E QUOTAZIONE IN BORSA

A luglio Reuters aveva fatto sapere che la casa di moda sembrava più orientata alla ricerca di un investitore di minoranza nel breve termine rispetto alla quotazione in Borsa, nonostante l’amministratore delegato Alfonso Dolce avesse precedentemente riferito che entrambe le ipotesi erano sul tavolo.

“Il gruppo a conduzione familiare – avevano dichiarato alcune fonti -, mentre è alle prese con le difficili condizioni di mercato e si concentra sull’integrazione delle sue attività nel settore beauty, non è pronto per una quotazione in Borsa”.

“Un investitore potrebbe contribuire a fornire risorse fresche e a rinnovare l’azienda – hanno aggiunto – senza escludere che ciò possa portare a una quotazione in un futuro più lontano”. A oggi, “le discussioni sono in una fase iniziale e Dolce & Gabbana non ha assunto alcun consulente per esplorare una possibile quotazione o vendita di quote”.

LE DIFFICOLTÀ DI QUOTARSI IN BORSA

Inoltre, il mercato delle IPO, scrive l’agenzia di stampa, “si sta rivelando difficile”. Basti pensare al caso dell’italiana Golden Goose che, a un passo da piazza Affari, si è tirata indietro adducendo la volatilità del mercato dovuta all’incertezza geopolitica. Tuttavia, Startmag ha spiegato che in realtà ci sono altre possibili spiegazioni, di natura ben diversa, tra cui il fatto che le vendite di sneakers “non stiano andando come previsto e quindi [il fondo di private equity] Permira si sarebbe trovato a controllare una società che, dopo la pubblicazione di una ipotetica deludente semestrale 2024, avrebbe subito un crollo nel valore dell’azione”.

Per quanto riguarda Dolce & Gabbana, le fonti di Reuters hanno poi aggiunto che “anche un’operazione di M&A per l’azienda potrebbe essere difficile, date le attuali condizioni di mercato, che hanno portato a un calo delle valutazioni dei gruppi del lusso, nonché alle diverse aspettative di venditori e acquirenti, soprattutto nel caso di operatori finanziari”.

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