Leonardo chiude i 9 mesi dell’anno con tutti i principali indicatori in crescita.
Il colosso della difesa e aerospazio ha archiviato il periodo gennaio-settembre 2024 con ricavi in aumento del 12,4% a 12 miliardi di euro e un risultato netto aumentato del 136% a 730 milioni di euro rispetto al 2023, grazie alla plusvalenza di 366 milioni legata all’adeguamento a fair value di Telespazio (la joint venture spaziale tra Leonardo al 67% e la francese Thales al 33%), attività ora consolidata integralmente.
La società di Piazza Montegrappa ha registrato un aumento dell’8% nei nuovi ordini che si attestano a 14,7 miliardi e il margine operativo lordo (ebita) è migliorato del 15% rispetto ai dati proforma del 2023 raggiungendo i 766 milioni di euro.
Per quanto riguarda il solo terzo trimestre, Leonardo ha riportato ricavi per 4,09 (da 3,37 miliardi dello stesso periodo 2023), un ebita di 263 milioni (da 214 milioni), un risultato operativo netto di 246 milioni (da 169 milioni) e un utile netto di 175 milioni, di cui 153 milioni di competenza.
“Tutti i parametri finanziari sono positivi e, per essere onesti, avremmo voluto alzare la nostra guidance se non ci fossero stati problemi esogeni come la situazione di Boeing rispetto alle Aerostrutture e il business delle telecomunicazioni rispetto a Thales Alenia Space” ha affermato il ceo di Leonardo, Roberto Cingolani, presentando agli analisti i conti dei primi 9 mesi.
Confermata quindi la guidance 2024 con ricavi a 16,8 miliardi e ebita a 1,44 miliardi di euro.
Tutti i dettagli.
RICAVI IN CRESCITA NEI PRIMI 9 MESI DI LEONARDO GRAZIE ALL’ELETTRONICA PER LA DIFESA
Nei primi nove mesi del 2024, i racvi di Leonardo si attestano a 12,08 miliardi di euro con un incremento del 17,6% (+12,4% rispetto al dato Proforma) rispetto ai 10,27 miliardi ottenuti nello stesso periodo dell’esercizio precedente,trainato in particolare dai business dell’Elettronica per la Difesa e Sicurezza e degli Elicotteri.
L’IMPATTO DELLA PLUSVALENZA DI TELESPAZIO SUGLI UTILI
Come già detto, Leonardo ha chiuso i primi tre trimestri dell’anno con un risultato netto pari a 730 milioni di euro (rispetto a 301 milioni di euro nel periodo a confronto e 309 milioni nel dato Proforma) e il dato include, oltre al Risultato Netto Ordinario a pari a 364 milioni di euro, la plusvalenza – pari a 366 milioni di euro- rilevata a seguito della valutazione al fair value del Gruppo Telespazio, effettuata ai fini del consolidamento integrale dello stesso.
INCREMENTO DELLA REDDITIVITÀ
Alla crescita dei Ricavi si affianca una crescita dell’Ebita del 18,9% (+15,0% rispetto al dato Proforma), con un ROS del periodo pari al 6,3% (in linea con quello al 30 settembre 2023, in incremento rispetto al dato Proforma, pari al 6,2%).
CRESCONO GLI ORDINI
“Significativo”, scrive la società, l’incremento dei nuovi ordini che al 30 settembre raggiungono i 14,75 miliardi che portano il portafoglio ordini a 43,61 miliardi che “assicura una copertura in termini di produzione superiore a 2,5 anni”.
COME VANNO I SINGOLI SETTORI
Passando ai risultati del singoli settori, Leonardo ha riportato nella divisione Elicotteri ricavi in crescita del 13,1% a 3,6 miliardi e un ebita di 271 milioni (+8,4%) mentre gli ordini sono aumentati 15% rispetto allo stesso periodo del 2023 arrivando a 4,8 miliardi. Nell’Elettronica per la Difesa e la Sicurezza, i ricavi sono aumentati del 13,6% a 5,3 miliardi con un ebita di 569 milioni (+25,1%), mentre gli ordini si attestano a 7,4 miliardi (+11,1%).
Nei Velivoli i ricavi sono calati dell’1,4% a 1,91 miliardi ma l’ebita è migliorato dell’1,7% a 246 milioni mentre gli ordini sono scesi del 32,7%. Ebita ancora negativo per la divisione Aerostrutture (-129 milioni in linea con il 2023) che ha riportato ricavi in crescita del 10% a 508 milioni e ordini in aumento dell’8,1%.
Per la prima volta la società comunica i conti dei settori spazio e della cybersecurity: in doppia cifra la crescita di quest’ultima sia nei ricavi (+10,9% a 447 milioni) sia nel margine lordo (+22,2% a 22 milioni): gli ordini aumentano di quasi il 21%. Per quanto riguarda il business spaziale, la società indica nella nota che “nel segmento manufatturiero si segnala che la performance della partecipata Thales Alenia Space nella Space Alliance risente, ancora, di significativi incrementi nei costi di sviluppo inerenti il business delle telecomunicazioni commerciali.”
Nello Spazio, i ricavi di Telespazio passano da 478 milioni a 527 milioni con un ebita di 41 milioni (da 36 milioni): gli ordini sono pari a 383 milioni a fine settembre. Come nota la tedesca Faz, Telespazio beneficia, tra l’altro, di contratti di servizio per Starlink, la divisione di Internet satellitare di SpaceX di Elon Musk.
MIGLIORA IL FLUSSO DI CASSA
Per quanto riguarda l’andamento finanziario, il free operating cash flow è negativo per 550 milioni di euro, ma in miglioramento rispetto ai -637 milioni del dato proforma a settembre 2023.
E CALA L’INDEBITAMENTO
Il debito netto è sceso di circa 700 milioni a 3,1 miliardi di euro, in calo del 19% rispetto ai 3,8 miliardi di euro dello stesso periodo del 2023,” grazie al rafforzamento della generazione di cassa del Gruppo e alla cessione della quota minoritaria di Leonardo Drs, intervenuta nell’ultimo trimestre del 2023″, precisa la nota. Rispetto a dicembre (2,32 miliardi) il dato sconta l’andamento del free cash flow, lo stacco del dividendo e i contratti di leasing sottoscritti nel periodo.
CONFERMATA LA GUIDANCE
Confermata la guidance 2024 che stima i ricavi a 16,8 miliardi con un Ebita di 1,44 miliardi. Gli ordini sono previsti a 19,5 miliardi. Il free operating cash flow a 700 milioni e l’indebitamento a circa 2 miliardi.
LE PAROLE DI CINGOLANI
“Il consolidamento del core business della difesa procede in linea con gli obiettivi che ci siamo prefissati grazie all’accelerazione del processo di digitalizzazione e alla razionalizzazione del portafoglio” ha commentato il numero uno di Leonardo, Roberto Cingolani nella presentazione dei conti dei primi nove mesi.
“Dopo la creazione della nuova Divisione Spazio, – prosegue Cingolani – volta a posizionarsi in nuovi segmenti di business a maggior valore aggiunto, la cessione di Underwater Armaments & Systems a Fincantieri, e l’uscita da business non-core quali Industria Italiana Autobus e Skydweller, Leonardo ha perfezionato l’acquisizione, nel settore dei radar, del controllo di GEM Elettronica”.
“Il percorso delle alleanze internazionali ha visto la nascita della Joint Venture con Rheinmetall, che consente all’azienda di giocare un ruolo centrale, a livello internazionale, nei programmi del nuovo Main Battle Tank (MBT) e della nuova piattaforma Lynx per il programma Armoured Infantry Combat System (AICS). Tale conseguimento, raggiunto in meno di sei mesi, dimostra l’importanza strategica di muoversi con agilità e determinazione nello scenario competitivo internazionale. Abbiamo definito, insieme ai nostri Clienti e partner, gli elementi principali del programma GCAP che verranno sanciti nella firma formale di un accordo industriale entro fine anno e che prevedono per Leonardo attività strategiche nello sviluppo di sistemi di sistemi. Continua la valutazione di opportunità di crescita e sviluppo nel settore cyber e spazio”, ha concluso Roberto Cingolani.
I DOSSIER M&A NEI SETTORI CYBER E SPAZIO
Per quanto riguarda l’ultimo punto toccato dal ceo Roberto Cingolani, sono 14 le piccole e medie imprese del settore cyber, spazio e droni che Leonardo ha nel mirino per potenziali operazioni di acquisizione, di queste tre sono italiane, secondo quanto si legge in una slide presentata dall’ad agli analisti, riporta Radiocor.
Il dossier più avanzato è quello di una azienda danese, con 9 milioni di ricavi, attiva nella cybersecurity con cui si potrebbe arrivare a finalizzare un accordo. Per quanto riguarda i dossier italiani, due sono nel campo della cyber (una con ricavi per 20 milioni e l’altra per 2 milioni) e il terzo nei droni (5 milioni di ricavi). In quest’ultimo caso la due diligence è stata completata e Leonardo è in attesa di un feedback dalla controparte.
L’EVOLUZIONE DELLA SITUAZIONE DELLA DIVISIONE AEROSTRUTTURE
Passando invece alla divisione Aerostrutture e le difficoltà che sta incontrando il principale cliente Boeing, “Con un approccio conservativo sulla situazione delle Aerostrutture – ha spiegato Cingolani – il break even di queste attività arriverà “nel 2028 o nel 2029”, invece serve trovare delle “soluzioni con altri partner” perché un atteggiamento ‘inerziale’ fallirebbe comunque. La via, ha aggiunto, potrebbe riguardare uno scorporo delle attività “proteggendo il più possibile la forza lavoro” e la ricerca “di un partner forte”: “la partnership e’ molto importante”, ha proseguito aggiungendo però che nell’aviazione civile non è facile trovare un alleato perché “i margini sono bassi, la competizione è veramente difficile soprattutto nei Paesi con il costo del lavoro basso, i contratti sono di lunga durata e non flessibili”.
LA PARTITA CON IDV
Infine, rispondendo a una domanda di un analista sull’interesse per le attività di difesa di Iveco, Cingolani ha replicato che la soluzione più semplice è coinvolgere Iveco Defence Veichles come “subfornitore” della commessa delle Forze armate italiane per la jv tra Leonardo e Rheinmetall e allocare a Iveco “circa il 10% delle attività”.
“Un’altra possibilità è considerare un M&A: ma bisogna vedere esattamente i numeri, aprire una dataroom. Noi conosciamo le aspettative di Iveco Defence per l’ebitda di quest’anno e bisogna vedere i multipli” ha detto Cingolani aggiungendo però che al momento per questa opzione “non vediamo la necessità”.