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Di Maio

Inwit, Sparkle, rete. Ecco il piano di Grillo (che silura Google) per Tim

Rilievi e auspici di Beppe Grillo sula rete di Tim, con apprezzamenti impliciti per le mosse del governo Conte sul dossier rete con Open Fiber (e non solo) e critiche implicite al vertice dell'ex Telecom Italia. Tutti i siluri grilleschi a Kkr, Inwit e Google...

Beppe Grillo chiede un’inversione di rotta di Tim rispetto al passato e propone una divisione in due della società: da una parte i servizi, dall’altra le infrastrutture.

Dopodiché, il garante del M5s (e garante de facto del governo Conte 2) propone la “creazione di una società unica” nazionale “delle reti e delle tecnologie” da realizzare “sotto la guida e l’indirizzo di istituzioni pubbliche”, in cui sia presente come azionista la Cassa depositi e prestiti. Quindi non soltanto una società in cui confluiscano le reti di Tim e Open Fiber ma anche le torri di Inwit (su cui Tim ha chiuso una intricata operazione societaria per alleviare anche il peso dell’indebitamento) e la controllata Telecom Italia Sparkle.

“E’ ora arrivato il momento per Tim di invertire la rotta rispetto al passato, sviluppando una maggiore focalizzazione sulle attività tecnologiche, anche attraverso la separazione di tali attività dal resto del perimetro aziendale”, scrive Grillo sul suo blog. “In particolare, è fondamentale che Tim torni ad essere una realtà che investe pesantemente e in maniera integrata nelle tecnologie di comunicazione, sia attuali (come ad esempio la fibra ottica) che prospettiche (come ad esempio il 5G), anche congiuntamente con gli altri operatori del settore in chiave finalmente sistemica”.

IL PROGETTO DI GRILLO PER LA RETE E PER TIM

“E’ auspicabile che il progetto di creazione di una società unica delle reti e delle tecnologie venga realizzato sotto la guida e l’indirizzo di istituzioni pubbliche con un’ottica paziente, che siano in grado di garantire sicurezza, stabilita’ e sviluppo nel lungo periodo”, prosegue.

COME DEVE ESSERE LA SOCIETA’ DELLA RETE

Grillo ha un piano preciso per Tim e per l’Italia: “Per realizzare questo progetto ambizioso bisogna pensare di separare in due la società, mantenendo inalterato l’attuale organico. Bisogna dividere i servizi dalle infrastrutture creando finalmente due società separate. La prima società sarà focalizzata sulle attività commerciali e dei servizi verso i clienti finali. La seconda società sarà proprietaria di tutte le infrastrutture che comprendono: le torri di Inwit, la rete mobile (incluso il 5G), i data center, il cloud, la rete internazionale di Sparkle, e la società sulla fibra derivante dall’integrazione della rete fissa di Telecom con quella di Open Fiber”. Una posizione che di fatto combacia – almeno sulla terzietà della società della rete dedita solo ai servizi – con quella di operatori come Vodafone, Windtre e Sky.

AUSPICI E CRITICHE A TIM

“La creazione di una società unica delle infrastrutture e delle tecnologie digitali garantirebbe numerosi ed evidenti vantaggi”, è convinto Grillo. Il fondatore del Movimento 5 stelle cita tra i vantaggi “l’accelerazione dell’installazione di reti e tecnologie fisse (fibra) e mobili (5G) sull’intero territorio nazionale a beneficio della collettività e delle imprese. Questo processo genererebbe un ingente risparmio di risorse finanziarie, evitando duplicazioni di investimenti in infrastrutture in sovrapposizione; l’inversione del processo in atto da anni di destinazione di risorse sempre crescenti per rispettare i piani di rimborso del debito ed a favore di business poco profittevoli a discapito del sostegno ai piani di sviluppo dell’infrastruttura; la possibilità per gli altri operatori di conferire le loro infrastrutture rafforzando ulteriormente il progetto di “rete unica”.

IL RUOLO DI CASSA DEPOSITI E PRESTITI

“La società unica delle infrastrutture e delle tecnologie dovrebbe avere come primo azionista un soggetto in grado di garantire l’indipendenza del network dai suoi utilizzatori, oltre che un orizzonte di investimento di lunghissimo periodo – sostiene -.Questo risultato si potrebbe ottenere replicando il modello di successo delle importanti realtà che gestiscono le infrastrutture energetiche del Paese, nelle quali Cassa Depositi e Prestiti rappresenta il socio di riferimento in un contesto di azionariato diffuso. La presenza di un’Istituzione come Cassa Depositi e Prestiti sarebbe, infatti, sinonimo di stabilita’ nell’azionariato e garanzia di massicci investimenti per lo sviluppo dell’infrastruttura digitale del Paese”.

LE CRITICHE SU INWIT E A GOOGLE

Non mancano le critiche al management di Tim per l’operazione sulle torri (dove peraltro spunta anche una banca francese) e per le collaborazioni sempre più stringenti sui dati con Google avviati dall’ex Telecom Italia: “Operazioni come quella su Inwit e il progetto di dismissione parziale dei datacenter attualmente allo studio in partnership con Google sono la dimostrazione di un percorso, ormai avviato da tempo, che non presenta alcun razionale industriale sottostante”, ha scritto il fondatore del Movimento 5 Stelle.

L’APPOGGIO DE FACTO ALLE MOSSE DI CONTE SU KKR

Grillo infine dà indirettamente sponda alla mossa del governo che ha frenato Tim nell’operazione con il fondo americano Kkr nella rete secondaria per un progetto più complessivo sulla rete. Ecco infatti quello che ha messo per iscritto Grillo: “Da ultima l’operazione di vendita di un pezzo della rete secondaria al fondo americano Kkkr, in logica puramente finanziaria e non industriale, complica soltanto il progetto di possibile creazione di una società unica delle reti e delle tecnologie. Questo progetto prevede, di fatto, uno “spezzatino” delle infrastrutture di Tim e l’ingresso di un ulteriore investitore (nonché interlocutore) estero in asset strategici per il Paese con il solo obiettivo di conseguire benefici finanziari di breve periodo”.

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