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Formazione

Chi sta con Intesa Sanpaolo nell’alta formazione

Aziende, manager, uomini della finanza e una fondazione cattolica: tutto sugli alleati di Intesa Sanpaolo nell'alta formazione di Digit'Ed. Fatti, nomi, numeri e curiosità

 

C’è fermento nel business dell’alta formazione. Un segmento redditizio che sta attirando le attenzioni di fondi di investimento esteri e di grandi gruppi italiani.

I poli di attrazione sono due: da un lato le università telematiche, dall’altro le società attive nella formazione professionale. Secondo Milano Finanza, il business crescente degli atenei digitali deve affrontare però due sfide: un rischio regolatorio (di cui ha parlato Start Magazine) e il ritorno alla normalità post-pandemia sta facendo ritirare l’onda della crescita per tutti i business digitali.

I NUMERI SUL MERCATO DELL’ALTA FORMAZIONE

Il business della formazione professionale, che sempre nel 2022 ha raggiunto un valore di circa due miliardi ed è – ha aggiunto Milano Finanza – “leggermente più al riparo da rischi esterni regolatori”.

A differenza del tradizionale ciclo di studi che termina con la laurea o con il master post-lauream, la formazione executive è legata al mondo del lavoro e non ha valore legale, ha rimarcato il quotidiano economico-finanziario del gruppo Class: “Serve per l’upskilling o il reskilling all’interno di percorsi di crescita aziendali o manageriali più specifici. Inoltre, qui l’e-learning va incontro alla tradizionale mancanza di spazi nelle imprese per curare la formazione dei propri dipendenti. In questo segmento dell’edtech, il principale operatore italiano è Digit’Ed”.

E Intesa Sanpaolo è il perno del progetto nell’alta formazione di Digit’Ed, la società frutto dell’accordo con la sgr Nextalia. L’ultimo colpo di mercato, a fine luglio scorso, l’acquisizione di Business School24, ex gruppo Sole 24 Ore.

COS’È E COSA FA DIGIT’ED SPA

Digit’Ed è stata fondata nel 2022 da Intesa Sanpaolo Formazione e da Nextalia Sgr, per conto del Fondo Nextalia Private Equity, per creare “una nuova realtà, leader nella formazione e digital learning” partendo dall’infrastruttura di apprendimento in mano a Ca’ de Sass. Digit’Ed si rivolge sia al segmento business, e cioè a grandi aziende, a pmi, alla pubblica amministrazione e agli ordini professionali, sia al segmento consumer, in collaborazione con istituzioni italiane e internazionali.

L’operazione ha portato alla nascita di un gruppo con oltre 20 anni di esperienza nel settore, che ha sviluppato ogni anno oltre 2.500 progetti di digital learning e con un catalogo di oltre 10 mila oggetti digitali che ha permesso di erogare nel 2021 circa 13 milioni di ore di formazione.

Digit’Ed è posseduta al 100% da una holding omonima che ha come socio Edisco (controllata da Nextalia sgr) con un conferimento di 1.666.946 euro, Intesa Sanpaolo con 429.282 euro, Gdb Srl con 43.303 euro, Siref Fiduciaria (sempre del gruppo Intesa Sanpaolo) con 20.608 euro e Vittorio Zingales con 19.147 euro (Zingales è stato il fondatore di AltaFormazione poi acquisita da Nextalia). Il capitale sociale è pari a 774.600 e al 30 giugno scorso aveva 220 dipendenti e sedi a Bergamo, Bologna, Cagliari, Milano, Napoli, Rubano (PD), Foligno, Prato, Roma, Torino, Vicenza.

I VERTICI DI DIGIT’ED

Presidente di Digit’Ed spa è Gianandrea Edoardo De Bernardis, vicepresidente è Francesco Canzonieri (ex banker di Mediobanca). Nel board siedono Stefano Lucchini, Roberta Neri, Giacomo D’Amico, Martina Peterlini, Maria Elena Bianchi, Antonia Venuto e Domenico Arcuri (qui l’approfondimento sulla nuova vita professionale dell’ex numero uno di Invitalia ed ex commissario straordinario anti Covid).

LA NUOVA VITA PROFESSIONALE DI ARCURI

A proposito dell’ex amministratore delegato di Invitalia Arcuri, occorre ricordare che oggi è presidente di Treccani Reti vicepresidente di Treccani insieme a Giovanni Puglisi. Proprio fra Treccani e Digit’Ed è in corso una “partnership strategica” da circa un anno per sviluppare percorsi formativi “altamente qualificanti dedicati a neolaureati, professionisti, manager e aziende” connessi ai servizi proposti da Intesa Sanpaolo Formazione e AltaFormazione, con l’obiettivo di fare di Digit’Ed “la piattaforma di riferimento in Italia per il reskilling e l’upskilling strategico a supporto del Sistema Paese”. Il quadro non sarebbe completo se non si riferisse che Treccani ha tra i propri soci non solo Digit’Ed, ma pure Invitalia di cui Arcuri è stato ad dal 2007 al 2022.

Forse l’operazione di Digit’Ed che ha avuto più risonanza riguarda l’acquisizione di Business School24, che nel 2019 il Gruppo 24 Ore aveva ceduto per intero al Fondo Palamon Capital e che dunque è ridiventata italiana.

QUALCHE NOTIZIA SULLA HOLDING DIGIT’ED…

Come si diceva, proprietaria di Digit’Ed spa è la holding omonima che ha iniziato la propria attività il 3 marzo 2022 e che ha un capitale sociale di 2.484.901 euro. Presidente di Digit’Ed holding è Matteo Giuseppe Ricatti; il consiglio d’amministrazione è composto da Alessandro Drudi, Gianandrea Edoardo De Bernardis, Martina Sgalippa e Alessandro Elio Fiorentino.

… E SULLA SGR NEXTALIA

Nextalia sgr è una società di gestione del risparmio, con sede a Milano, promossa dall’ex banker di Mediobanca, Francesco Canzonieri, che ne è amministratore delegato e presidente of the Investment & ESG Committees. Tra gli azionisti figurano Intesa Sanpaolo, UnipolSai, Confindustria, Coldiretti e Micheli Associati. Presidente è Francesco Micheli, partner sono Alberto Vigo, Giorgio Libotte e Matteo Ricatti, presidente di Digit’Ed holding. Tra gli associate investment troviamo Alessandro Drudi e Martina Sgalippa, membri del board della holding. Attualmente vanta 1,1 miliardi di asset under management.

Come si legge sul sito, Nextalia si focalizza su pmi ad alto potenziale di crescita, “proponendosi come partner di riferimento per accelerarne il percorso di creazione di valore e di espansione attraverso investimenti di capitale, supporto manageriale e accesso al network proprietario”.

COS’È EDISCO SPA

Socia di maggioranza della holding con 1.666.946 euro è Edisco, a sua volta controllata da Nextalia sgr (1.542.843 euro). Tra gli altri soci la fiduciaria Siref con 17.500 euro, la Fondazione della comunità Monza e Brianza con 10 mila euro e poi Sandro Berra, Carlo Micheli, Andrea Micheli, Coro srl (tutti 5.000 euro) e Across fiduciaria spa (2.500 euro). Il capitale sociale di Edisco è pari a 1.998.000, amministratore unico e rappresentante dell’impresa è Ricatti.

LA FONDAZIONE DELLA COMUNITÀ MONZA E BRIANZA

Come abbiamo visto, tra i soci di Edisco Spa c’è anche la fondazione della Comunità Monza e Brianza, ente senza scopo di lucro nato nel 2000 da un progetto della ben più nota e potente Fondazione Cariplo. Dal sito della fondazione emerge che finora ha sostenuto 3.025 progetti ed erogato 34 milioni. Altri numeri: 6.000 donatori, 1.352 organizzazioni beneficiarie, 82 fondi attivi. Ad oggi la Fondazione dispone di un patrimonio di quasi 19,5 milioni di euro, costituito nel tempo grazie al contributo di aziende, istituzioni private e pubbliche e singoli cittadini.

I membri del consiglio di amministrazione sono volontari nominati da un apposito comitato costituito da cariche istituzionali. Ne fanno parte il prefetto di Monza e Brianza, il presidente della Provincia, l’arciprete di Monza, il presidente del Tribunale di Monza, il preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia – Università di Milano Bicocca, il sindaco di Monza, il presidente della Camera di Commercio di Milano Monza e Brianza e Lodi, il presidente del Presidio di Monza e Brianza – Assolombarda Confindustria Milano Monza Brianza Lodi, un rappresentante di Fondazione Cariplo e membri designati dal consiglio di amministrazione.

NEXTALIA IN CONCORRENZA CON IL GRUPPO MULTIVERSITY?

Come notato di recente da Start Magazine, di fatto il gruppo Nextalia si pone sempre più in concorrenza con il gruppo Multiversity, proprietario di 3 università telematiche e altro centro dei riflettori mediatici da un lato per un rischio regolatorio indicato anche nei bilanci del gruppo capeggiato dall’ad, Fabio Vaccarono, e dall’altro per il caso del presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza, entrata e poi uscita dall’advisory board di Multiversity dopo alcuni articoli di Start Magazine (qui l’epilogo della vicenda, anche se restano degli aspetti da chiarire).

Nel comunicato con cui Multiversity ha annunciato il nuovo advisory board si legge che entrato a far parte del gruppo controllato dal fondo Cvc (che vuole comunque vendere una quota del gruppo) fra i direttori Umberto Delzanno, avvocato, Head of Corporate Legal Affairs di Mooney, la fintech italiana leader nei servizi e nelle soluzioni tecnologiche personalizzate di pagamento, mobilità e bancari di prossimità, controllata da Enel e Intesa Sanpaolo, attraverso le società Enel X e Isybank, che rilevarono il controllo dal fondo Cvc.

Prove tecniche si sintonie-sinergie fra Multiversity e Digit’Ed?

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