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Elliott e Vivendi, tutte le nuove tensioni in Tim (non solo per il collegio sindacale)

Fatti, nomi e indiscrezioni sull’ultima assemblea dei soci di Tim con posizioni e contrapposizioni fra Vivendi, Elliott e fondi. Con il caso Cdp sul presidente del collegio sindacale dell’ex Telecom Italia. L’articolo di Michele Arnese Non c’è pace per Vivendi in Tim. E non solo per i subbugli giudiziari in Francia che investono Vincent Bolloré,…

Non c’è pace per Vivendi in Tim. E non solo per i subbugli giudiziari in Francia che investono Vincent Bolloré, patron di Vivendi, come raccontato in questo articolo di Start Magazine.

LE NOVITA’ RILEVANTI IN TIM

Le ultime novità che hanno caratterizzato negli scorsi giorni la vita dell’ex Telecom Italia non sono tutte positive per il gruppo francese, che viene incalzato sempre di più da Elliott: il fondo americano cerca di scalzare Vivendi dal comando di Tim (qui gli ultimi approfondimenti di Start Magazine). Decisiva, in questo senso, sarà la prossima assemblea convocata il 4 maggio.

VIA LIBERA A GENISH

L’assemblea dei soci tenuta il 24 aprile, che ha confermato in consiglio Amos Genish, cooptato a suo tempo al posto dell’ex amministratore Flavio Cattaneo, ha fatto registrare voti e risultati frutto di schermaglie sempre meno sotterranee tra Vivendi, Elliott e fondi. E non sempre, anzi, l’azionista forte Vivendi ha avuto vita facile.

I CASI SALIENTI

Emblematico il caso della riconferma come presidente del collegio sindacale di Roberto Capone con il voto non favorevole, appunto, dei francesi. Non è un caso: Capone, in diversi occasioni, si era contrapposto a Vivendi. Il gruppo francese perde quindi la battaglia sui sindaci per il sostegno tattico dei fondi che seguono il consiglio dei proxy. Ma andiamo con ordine.

CHE COSA E’ SUCCESSO

Non c’è stato solo il caso del collegio sindacale a provocare tensioni nell’assemblea di Tim dello scorso 24 aprile. Anche su remunerazioni dei vertici il voto non è stato troppo tranquillo. Infatti sula relazione sulla remunerazione e il piano di incentivazione, per i quali i proxy advisor avevano consigliato di votare contro, c’è stato il sì del 66% e del 68%. Non proprio un trionfo.

LE TENSIONI SUI REVISORI

Subbugli anche sui revisori. Infatti l’incarico di revisore legale del bilancio di Tim non è stato assegnato e resterà ancora per un anno Pwc, il cui mandato scade fra un anno, in attesa di una nuova assemblea. La proposta di assegnare l’incarico a EY è stata bocciata e così anche la seconda votazione con la quale si proponeva Kpmg (secondo i rumor, è stata Vivendi ad astenersi).

IL NODO EY

La mancata assegnazione dell’incarico al revisore dei conti, con l’astensione di Vivendi alla nomina di EY non è una ripicca ma i francesi sarebbero stati in disaccordo con la procedura di selezione che li esponeva a rischio di contestazioni (è anche il revisore dei francesi).

LA SECONDA VOTAZIONE

La seconda votazione, non prevista, su Kpmg (primo tra pari nella rosa selezionata dai sindaci), non è andata in porto perché i delegati dei fondi, non avendo indicazioni, si sono dovuti astenere.

IL COMMENTO DI CAPONE

“Una situazione non prevista”, ha sottolineato il presidente del collegio sindacale Roberto Capone, dopo aver spiegato che “il collegio ha eseguito un’intensa istruttoria per indicare una rosa e al termine dell’analisi identificato come migliori EY, Kpmg e poi Deloitte”.

DIVISIONI SINDACALI

Proprio su Capone ci sono state contrapposizioni. Capone è stato confermato presidente del collegio sindacale di Tim, ma la rielezione ha fatto segnare una sconfitta per il gruppo francese. Infatti Vivendi ha votato contro la nomina con la sua quota del 23,94%. A favore di Capone si è espresso il 58,3% dei presenti in assemblea, mentre contro ha votato il 39,29%. Astenuto il 2,41%.

LA RIELEZIONE

La riconferma del presidente del collegio sindacale di Tim, che si è contrapposto in diverse occasione a Vivendi, è stata accolta con un applauso dalla sala. Capone si era schierato con il fondo americano Elliott sulla decisione di integrare l’ordine del giorno dell’assemblea del 24 aprile con la nomina e revoca dei consiglieri, poi bloccate dal tribunale.

IMBARAZZO CDP?

Si è trattato di una vittoria dei fondi, in sostanza, la rielezione di Capone, come ha sottolineato Francesco Spini del quotidiano La Stampa, che ha aggiunto: “La Cdp non partecipa al voto, evitando imbarazzi, visto che Capone è presidente del collegio sindacale pure di Cdp Equity”. Ha evitato imbarazzi, ma la Cassa depositi e prestiti forse sta gongolando considerato che la Cdp lavora di fatto pro Elliott e contro Vivendi.

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